Red Bull, Perez confessa: "Ho assunto un mental coach"

Checo ha raccontato di essersi rivolto a un professionista per superare le difficoltà della stagione 2023: "Lo faccio per la mia famiglia, meritano di avere un padre allegro a casa"

Daniele Drago/Edipress

27.09.2023 ( Aggiornata il 27.09.2023 15:48 )

Essere il compagno di squadra di un campione pigliatutto, uno che fa il record storico di gare consecutive vinte, a "parità" di macchina, non è compito facile per nessun pilota di Formula 1. Soprattutto se sei ambizioso come il primo in classifica ma più esperto e con più anni sulle spalle. Insomma, Sergio Perez sta vivendo il suo periodo peggiore da quando nel 2021 si è accasato alla Red Bull. A sottolinearlo è stato lo stesso messicano, che ha confessato di essersi rivolto a un mental coach.

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Perez: "Dopo Miami, il declino"

Non deve essere stato facile per Perez, gestire questo campionato del mondo. Dopo la vittoria di Baku dello scorso aprile aveva le stesse possibilità di Verstappen, e nel successivo appuntamento di Miami aveva addirittura acciuffato la pole position. Poi, la rimonta furiosa di Max e "Checo" che si deve accontentare del 2° posto. È stato quello il momento di svolta in negativo per Sergio. Che da ambizioni di titolo mondiale si ritrova, dopo 16 Gran Premi, a dover difendere il secondo posto in classifica dagli assalti di Hamilton, oltre che da Alonso e Sainz.

In un'intervista concessa al quotidiano olandese De Limburger, Checo ha così ammesso di aver assunto un mental coach per superare le difficoltà. "Quando è iniziata la stagione, la macchina mi si adattava perfettamente, ma le auto si evolvono durante l’anno - ha raccontato il messicano -. Dopo Miami per me è stato un declino. Ho trovato un’altra macchina che non mi si addiceva molto. Poi non sono riuscito a entrare in Q3 in alcune occasioni e questo ha influito molto sulla mia fiducia e mi ha fatto guidare molto più lentamente. È stato molto difficile. Perché quando guidi per un top team, la pressione sulle prestazioni aumenta rapidamente.

Perez: "La mia famiglia merita un padre allegro"

"Quando si vive un momento così difficile al lavoro, è difficile essere allegri a casa con moglie e figli - ha proseguito Perez -. Per questo ho assunto un mental coach, perché la mia famiglia merita di avere un padre allegro a casa. Insieme al mio allenatore, ho lavorato per diventare la migliore versione di me stesso a casa, ma anche come pilota".

Tuttavia, Perez ha avuto anche lo spazio per parlare del presente e del futuro con la scuderia austriaca. "Sono grato alla Red Bull per avermi dato l’opportunità di guidare per un top team. Dopo tutto, sono un pilota che non proviene dal loro stesso programma. Sarebbe fantastico se potessi concludere la mia carriera qui. Ma essere un pilota di questa squadra non è facile. La Red Bull lavora in modo diverso dalla maggior parte delle squadre. Ma è per questo che hanno tanto successo".

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