A Verstappen mancano solamente 3 punti per avere la certezza matematica del terzo titolo, traguardo che potrà artigliare già nella sprint race del sabato, su una pista che torna in calendario per restarci
Con Max Verstappen e la Red Bull immersi nei preparativi per la festa iridata, dietro di loro andrà in scena la battaglia per il ruolo di seconda forza. In questo caso la favorita dovrebbe essere la McLaren, apparsa già molto competitiva su piste che richiamano la sequenza di curve veloci del Qatar, come Silverstone e Suzuka. La Ferrari, comunque, ha i suoi motivi per sperare in un buon risultato, anche se non sarà facile.
Da un punto di vista statistico, la Ferrari con Leclerc è finita sul podio in gara in tutti e tre i fine settimana che hanno ospitato la sprint race, ovvero Baku (3° posto), Spielberg (2°) e Spa (3°). Nel complesso, la squadra di Maranello ha dimostrato di saper essere molto brava a districarsi nei fine settimana che prevedono la sprint race e, di conseguenza, una sola sessione di prove libere ad inizio weekend: segno che il lavoro che si svolge in fabbrica, a livello simulativo, è assolutamente di primo piano e questo è un grande vantaggio quando c'è poco tempo per lavorare sulla macchina.
Tuttavia il circuito di Lusail, rispetto ai tre che hanno già ospitato la mini gara del sabato, è teoricamente il più difficile per la SF-23. A Suzuka la vettura ha dimostrato di aver superato i limiti emersi ad esempio a Silverstone, ma migliorare alcune lacune non significa colmarle del tutto. La SF-23 resta una monoposto carente all'avantreno, un aspetto che limiterà la prestazione della Rossa nelle curve rapide del Qatar. La buona velocità di punta della vettura potrà dare una mano, e tutto sommato non sarebbe un cattivo weekend se, alla fine, la Ferrari lasciasse il Qatar con le stesse sensazioni e certezze del Giappone, ovvero l'essere finita dietro alla McLaren ma aver fatto meglio di Mercedes.
L'analisi: parte il rush finale della SF-23
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