Gene Haas: "Il team è da metà gruppo, non sono in F1 per vendere"

Gene Haas: "Il team è da metà gruppo, non sono in F1 per vendere"© Getty Images

Esclusa ogni ipotesi di vendita, in una fase dal valore dei team molto elevato, Gene Haas indica le pecche che hanno condizionato i risultati nel 2023. Le responsabilità soprattutto del reparto aerodinamico

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F.P.

12.01.2024 ( Aggiornata il 12.01.2024 14:54 )

Nonostante il motore Ferrari e l'acquisto di tutte le componenti consentite dal regolamento, Gene Haas non si spiega come il team sia potuto arrivare ultimo nel mondiale Costruttori. 

Di una cosa, però, è certo il settantunenne di Youngstown: Haas resterà in Formula 1.

"Non ci sono arrivato per vendere il team. L'ho fatto perché volevo gareggiare e Guenther aveva la stessa prospettiva. Non siamo qui per incassare soldi, vogliamo correre ed essere competitivi", spiega.

Con il valore delle squadre alle stelle negli ultimi due anni, un'operazione di vendita avrebbe pure una sua logica se osservata da una prospettiva esclusivamente finanziaria. 

Sopravvivere in Formula 1 per fare meglio

Ma non è la visione di Gene Haas, convinto di poter fare molto meglio con la collaborazione tecnica che lo lega alla Ferrari. Dice del motore più potente del lotto, di un buon telaio della VF-23, eppure, i risultati non sono stati all'altezza di prestazioni sporadicamente pure interessanti. Soprattutto in qualifica. Dà le colpe alle scelte aerodinamiche, è l'area della prestazione dove chiede un cambiamento. 

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"Storicamente, se guardate a un qualsiasi team, hanno avuto molte stagioni buone e molte cattive. Sopravvivere è una delle caratteristiche per migliorare. Fintanto che riesci a sopravvivere avrai sempre un altro anno per dimostrare il tuo valore.

Questo è un grande cambiamento, perdere Guenther porterà la squadra a doversi concentrare su altri aspetti e siamo fiduciosi che ne verremo fuori migliori", dice Gene Haas.

Operazioni vicine al budget cap, soldi da spendere meglio

Contesta poi l'idea che le risorse a disposizione siano insufficienti. "C'è la percezione che spendiamo molti soldi in meno. Solitamente operiamo entro i 10 milioni dal limite al budget. Penso solo che non facciamo un ottimo lavoro nel modo in cui spendiamo quei soldi. 

Molte squadre hanno fatto investimenti precedenti sulle infrastrutture, gli edifici, l'attrezzatura e il personale. Il nostro modello è stato quello di esternalizzare molti di questi aspetti. Spendiamo tanti soldi, non abbiamo superato il tetto ma ci siamo dannatamente vicini. Ritengo semplicemente che non stiamo facendo un buon lavoro nello spendere i soldi nel modo più efficace".

La squadra vale la F1 a metà griglia

Una Haas che fosse riuscita nel 2023 a replicare i risultati del 2022 avrebbe agevolmente occupato la settima posizione, andata invece a una Williams con 28 punti contro i 12 conquistati da Hulkenberg e Magnussen.

"Siamo sopravvissuti per 8 anni e non siamo nella posizione di dover uscire dal business. Certamente voglio poter sopravvivere per i prossimi 10 anni. 

Dobbiamo fare meglio, sarà più facile così mantenere gli sponsor e attrarne di nuovi. Siamo una squadra da metà schieramento, non da ultima fila. È così che la vedo. Se riusciremo a essere più veloci avremo più soldi dalla FOM e renderà la vita più semplice. È tutto davvero sul riuscire a vincere. Abbiamo un gran team, grandi motori, grandi piloti. Non c'è motivo per cui dobbiamo essere decimi e non capisco come possa essere avvenuto con tutto quel che abbiamo a disposizione".


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