Haas, Komatsu: "Non aiuta operare tra Italia e Regno Unito"

Haas, Komatsu: "Non aiuta operare tra Italia e Regno Unito"© Getty Images

Haas potrebbe riconsiderare il proprio modello di operare in Formula 1, tuttavia, secondo il nuovo team principal, anche nell'assetto organizzativo attuale è possibile ottenere risultati migliori 

22.01.2024 17:20

La storia delle strutture satellite, spesso invocata negli anni come soluzione alle difficoltà Ferrari, è stata bocciata dalla storia - a inizio anni Novanta - e non è un assetto organizzativo verso il quale guardano le squadre oggi in Formula 1.

AlphaTauri si avvicina sempre più a Red Bull e lo fa nell'unico modo possibile: convergendo sulle operazioni inglesi e avvicinandosi a Milton Keynes. Poi c'è il caso Haas, con un modello che sì ha un legame strettissimo nella tecnica e componenti della monoposto con Ferrari (e con Dallara) ma opera con strutture tra loro lontanissime: Banbury e l'ufficio tecnico installato a Maranello, fintanto che Simone Resta ha ricoperto il ruolo di direttore tecnico.

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Il modello che, all'esordio di Haas in Formula 1, era quello delle "Listed Parts", ovvero, acquistare la fornitura di quanti più componenti possibili realizzati da un'altra squadra, verso la quale essere cliente.

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Un assetto sul quale Ayao Komatsu ha commentato: "E' chiaro che siamo in un ambiente altamente competitivo, però resto molto fiducioso su ciò che potremo ottenere nelle condizioni attuali. Se riusciremo a migliorare, allora determinate cose diventeranno più ovvie e naturali, portandoci a poter decidere di allontanarci dal nostro modello originario di business e investire. Dovrà essere qualcosa che avviene naturalmente, non dobbiamo forzarla".

Un'indipendenza tecnica dalla Ferrari, da Dallara, richiede investimenti notevoli per la progettazione dei componenti, da esternalizzare per la produzione alle numerosissime realtà che operano nell'area intorno a Silverstone, tra Oxfordshire e Northamptonshire.

"Devi svilupparti come squadra e dobbiamo costantemente riconsiderare certe cose. Se è una condizione ideale avere un ufficio nel Regno Unito e uno in Italia? Non lo è.  Rappresenta un grande oscatolo?No. possiamo fare meglio?Sicuramente. È su questo che sono concentrato", le parole del nuovo team principal a Motorsport-Total.

"Se sapremo ottenere il massimo dal modo in cui siamo organizzati e, successivamente, dovessimo capire di non poter fare meglio, allora potremo discuterne". 


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