L'altro volto di Lewis Hamilton, il ribelle senza sconfitta

Unico fra i tanti, impegnato anche fuori dalla pista, Lewis Hamilton si prepara alla nuova avventura con la Ferrari: "Lavoro a un capolavoro, decido io quando sarà finito"

Stefano Tamburini

02.02.2024 ( Aggiornata il 02.02.2024 17:08 )

LE BATTAGLIE FUORI DALLA PISTA

Si è sempre curato poco delle reazioni, le sue battaglie vengono prima di tutto. Sul piano degli affetti, è riuscito anche a mantenere sullo sfondo la recente separazione dall’ultima fidanzata, la modella Camila Kendra, una fra le non poche che si sono succedute dopo l’addio al legame storico con la cantante Nicole Scherzinger. A parte le rituali schermaglie di fine rapporto, tutte le storie non hanno lasciato particolari strascichi. Lewis, dopo la separazione dei proprio genitori, ha vissuto tutta l’infanzia con la mamma.

E in tema di diritti, non poteva mancare la volontà di aggiungere il cognome della madre a quello ereditato dal padre: "Presto mi chiamerò Lewis Hamilton-Larbalestier". Ancora non l’ha fatto ma di solito quando promette prima o poi onora. In fondo, fuori è come in pista: battagliero e sempre al massimo. In un paio di occasioni ha mostrato il pugno chiuso sul podio celebrando al tempo stesso vittoria e battaglie contro il razzismo, portandosi dietro l’intera scuderia, la Mercedes, che è arrivata a colorare di nero le vetture in segno di protesta. Hamilton non ha fatto mancare neanche una netta presa di posizione a favore del popolo ucraino, vittima di una guerra insensata da parte del regime russo: "Quando vediamo un’ingiustizia, è importante alzarci in piedi contro di essa – ha scritto sul suo profilo Instagram –. Il mio cuore è con tutte quelle coraggiose persone dell’Ucraina che stanno affrontando un così terribile attacco semplicemente per aver scelto un futuro migliore. E sto con i tanti cittadini russi che si oppongono a questa violenza e chiedono la pace, spesso a rischio della loro stessa libertà. Per favore, state tutti al sicuro. Stiamo pregando per voi".

Hamilton in Ferrari: tutte le reazioni

IL LOGORIO DEI COMPAGNI DI SCUDERIA

Lewis è al tempo stesso un leader carismatico che finisce per logorare i compagni di scuderia ben più degli altri avversari. Chiunque abbia avuto a che fare con lui, ne è uscito distrutto anche quando ha vinto. Il primo a farne in qualche modo le spese è stato Fernando Alonso, compagno di squadra del pilota britannico nella prima esperienza in McLaren, nel 2007. Hamilton era il campione della Gp2 sufficientemente arrogante e arrembante e Alonso aveva vinto il Titolo l’anno precedente con la Renault. Hamilton si presentò all’ultima gara con sette punti di vantaggio sul ferrarista Kimi Raikkonen, che poi porterà a casa il Mondiale, e quattro sul compagno di scuderia. Tutti e tre avevano la possibilità di vincere ma alla fine il più sorridente era proprio Alonso, sia pure terzo in classifica a pari punti con il compagno di scuderia e a una lunghezza dal ferrarista. Era la fine di una stagione fatta di dispetti e dispettucci e per quella successiva Hamilton conserverà il posto e lo spagnolo sarà costretto a tornare alla Renault.

Al fianco del britannico arriverà il finlandese Heikki Kovailanen, che poi avrà modo di dire: "Averlo come compagno di scuderia non è proprio una passeggiata. Ogni tanto riuscivo a eguagliarlo, ma nell’arco dell’intera stagione ho dovuto allungare ogni sessione per raggiungerlo. A furia di adottare questa strategia si finisce per esaurire l’energia".

E ne sa ben più di qualcosa anche l’unico che è riuscito a batterlo “da pari a pari”, guidando la stessa macchina, Nico Rosberg, Campione del Mondo nella stagione 2016. “Travolto” e “consumato” nell’animo al punto da non ripresentarsi al via in quella successiva. La decisione la prese subito dopo la conclusione del Mondiale e, prima ancora di informare il team principal Toto Wolff, decise per correttezza di fare un passaggio con il compagno di scuderia: "Volevo che Lewis sapesse direttamente da me che avevo intenzione di abbandonare le competizioni, così gli scrissi un messaggio prima di diffondere la notizia. Dopodiché ci incontrammo e parlammo di tutto". Ma i rapporti sono rimasti, nonostante il tempo trascorso, ancora molto formali. E pensare che prima di incrociarsi alla Mercedes erano stati più che buoni amici.

Poi, per cinque stagioni, è stata la volta di Valtteri Bottas, che adesso corre per l’ormai ex Alfa Romeo. Il finlandese è stato costretto a racimolare briciole di successi: ogni volta che ha provato a mettere il naso davanti, dopo sono arrivate sonore bastonate. Fra tutti, Bottas è quello che ne parla meglio: "Ho passato cinque anni ottimi con Lewis, è stato un onore. Lui è una leggenda vivente. È una grande persona e un grande pilota, veramente veloce. Ho lavorato duro per cercare di batterlo. A volte ci sono riuscito, ma complessivamente non ce l’ho fatta. Alla fine incontri sempre qualcuno che è migliore di te e devi accettarlo".

GLI ATTACCHI AI POTENTI

Ora c’è George Russel, che spesso gli arriva davanti. Pensate che lui si stia scomponendo? Nel cuore della stagione 2022 nel mirino c’è stata la Mercedes e ci sono stati i suoi vertici, nonostante i formali buoni rapporti, le scuse via radio a favore di ascolto pubblico di Toto Wolff per "la macchina che ti abbiamo dato". Può aver paura di tutto questo uno che non ha mai esitato a prendersela con quelli che contano? Fecero molto scalpore nel 2014 due gesti nei confronti di Vladimir Putin, dopo la fine del Gran Premio di Russia. Il primo fu di ignorarlo nel suo box al rientro prima della premiazione, disse di non averlo riconosciuto e la stretta di mano elusa in effetti ci fu poi sul podio. Quando non mancò di spruzzare di champagne lo stesso presidente russo. Dopo avrà modo di scherzarci su, prima sostenendo che "quello era un sosia" e poi – ridendo di gusto – che non era vero quello spruzzo, che era solo un "travisamento ottico a causa della prospettiva e dello schiacciamento delle riprese tv".

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