Horner: "Red Bull mai tanto unita, ora concentrati sulla stagione"

La consegna del silenzio è comprensibile, il caso Horner è stato deciso sollevando il team principal dalle accuse su fatti mai ufficialmente puntualizzati. 

In Bahrain è arrivata la nota con la quale, in pubblico, la trasparenza da rendere è stata quella di un procedimento equo e imparziale, dal quale Horner è uscito scagionato dagli addebiti fatti da una dipendente Red Bull su una condotta non appropriata. Forse un po' poco. 

"Sono felice che il procedimento si sia concluso. Ovviamente non posso commentare, però siamo assolutamente concentrati adesso sul Gran Premio e sulla stagione al via, provando a difendere entrambi i titoli. Il team non è mai stato più unito", si è limitato a dire Horner a Sakhir, nella prima dichiarazione dopo la decisione presa da Red Bull.

Resta la sensazione di una vicenda finita con una forza dirompente sulla scena pubblica - uscita dall'ambiente Red Bull in modo alquanto strano, vista la delicatezza del tema e la possibilità di essere gestita internamente come poi è stato fatto -, risoltasi forse non con tutta la trasparenza che ci si poteva aspettare dopo gli annunci resi da Red Bull. 

Caso Horner, la Red Bull lo scagiona da tutte le accuse

Horner, vicenda chiusa con il procedimento interno

Nel comunicato diramato dal Gruppo Red Bull si lascia la possibilità di contestare la decisione su Horner alla querelante, cosa che verosimilmente dovrebbe avvenire in un procedimento differente e per altre vie rispetto a quelle interne all'azienda. 

Rispondendo alla domanda se la vicenda si sia conclusa così, Horner ha aggiunto: "Non posso rendere altri commenti, però il procedimento è stato svolto e concluso".

Men che meno disponibile a dire la propria è Helmur Marko, che a Sky Germania ha dichiarato: "Non ero coinvolto nella vicenda e non posso, non voglio, commentarla".

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