Ad attendere piloti e squadra in Arabia Saudita c'è una pista completamente diversa da quella del Bahrain, un cittadino molto veloce che darà informazioni in più sullo stato di salute delle varie vetture
Sì, e per rispondere a questa domanda non c’era nemmeno bisogno di correre la prima gara, che pure è servita per fare un primissimo quadro generale. Ma non poteva essere altrimenti anche per una questione di logica: se parti da una base di 21 vittorie in 22 GP ed il regolamento tecnico resta sostanzialmente invariato, o hai fatto un disastro nel progettare la nuova macchina (come accaduto alla Lotus tra la 79 e la 80, alla fine degli anni ‘70), oppure agli altri dovrebbe servire più di un miracolo per raggiungerti. E siccome i miracoli nella F1 non esistono, rivedere la Red Bull davanti è stata tutt’altro che una sorpresa per chi aveva usato la logica e non un ottimismo eccessivo. Poi, di qui a dire che la RB20 potrà ripetere i numeri della RB19, è ancora presto: perché si è corso su una sola tipologia di pista e perché effettivamente, la concorrenza, qualcosa di buono lo ha fatto vedere.
Viene da dire che questo mondiale possono perderlo solo loro, Max Verstappen e la Red Bull. Ma anche così, dovrebbero impegnarsi: la grana Horner rischia di diventare una bomba ad orologeria, ma anche dovesse esplodere avrebbe ripercussioni probabilmente più sul medio e lungo termine piuttosto che nell’immediato. La squadra ha messo in pista una macchina che dell’eventuale allontanamento del team principal risentirà forse nel processo degli sviluppi (ma dei mesi successivi: i prossimi passi sono stati già impostati) e sicuramente nella sua evoluzione, la RB21, ma di certo non ora e di certo non nelle prossime gare. Questa è una cosa da tenere bene a mente.
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