GP Arabia Saudita, l'anteprima: 5 domande verso Jeddah

La Ferrari può essere soddisfatta dopo la prima gara?

Può esserlo, ragionevolmente parlando. Forse c’era la speranza di chiudere un po’ più vicino a Verstappen (Sainz ha concluso a 25”), ma tutto sommato dalla prima corsa della stagione sono arrivate le risposte alle domande più importanti che si facevano a Maranello: la vettura non ha un consumo anomalo di gomme, ha un’aerodinamica stabile e complessivamente non ha le debolezze all’anteriore che aveva evidenziato la SF-23. Poi, Vasseur fa bene a sottolineare la realtà, di quanto in squadra il distacco finale abbia deluso: ma su una pista come quella del Bahrain la Rossa ha portato a casa il massimo (seppur con un Leclerc attardato dai freni) e questo è un punto di partenza, non di arrivo. Resta al tempo stesso da scoprire il vero potenziale Mercedes, anche loro attardati da qualche noia sulle due vetture (temperature del motore alte per Russell, sedile rotto e batteria in difficoltà per Hamilton), ma nel complesso almeno a Sakhir la Rossa è stata seconda forza.

Jeddah fornirà altre informazioni grazie ad un weekend molto diverso: si corre in un fine settimana in cui non ci sono i riferimenti dei test, l’asfalto non è abrasivo come quello di Sakhir e gli sforzi sulle gomme saranno molto più spostati all’anteriore. Una pista, in pratica, che aiuterà a fare un quadro sulle curve da media e alta velocità, oltre ad esaltare ancora di più l’efficienza aerodinamica: visti i riferimenti del secondo settore di Sakhir, potrebbe essere un circuito ancor più gradito alla SF-24, ma questo lo scopriremo a partire da giovedì.

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