GP Australia: i 5 temi del fine settimana

GP Australia: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Alba rossa in Italia, pomeriggio trionfale in Australia per una Ferrari che con uno strepitoso Sainz coglie il primo successo stagionale: passo falso per la Red Bull, mentre in casa Mercedes è notte fonda

25.03.2024 10:32

Nel bene o nel male, senza freni

Ma guarda tu il destino. Ad interrompere una cavalcata senza freni (9 vittorie consecutive, considerando le ultime 7 del 2023), è servito che Max Verstappen si ritrovasse… senza freni. Anzi, senza un freno, quello posteriore destro, rimasto con la pinza avvinghiata al disco. L’effetto, oltre che uno scompenso nel bilanciamento della vettura in frenata, è stato come quello di girare con il freno a mano tirato: normale che dopo un po’ tutto sia andato a fuoco. Succede nelle corse, succede anche ai numeri uno: “It’s racing”, ha detto un serafico Max davanti ai microfoni. Sono le corse.

In Red Bull non fa davvero notizia, dopo le ultime settimane, riscontrare due correnti di pensiero diverse all’interno del team: con la grana Horner, ci abbiamo fatto l’abitudine. Fa certamente più notizia una gara in cui una Red Bull si ritira e l’altra arriva quinta, a 56” dal vertice e soprattutto senza la minima possibilità di avvicinarsi ai primi quattro posti. Se Verstappen ritirato e Perez 5° è stato un dato di fatto, meritano una riflessione in più le dichiarazioni del dopo gara: Checo sosteneva che Max non avrebbe vinto nemmeno se fosse rimasto in pista, Helmut Marko invece diceva che se l’olandese non si fosse ritirato avrebbe comunque potuto farcela. Chi ha ragione? La risposta è che non possiamo saperlo perché non ci sarà la riprova, ma il punto è un altro: cioè che forse neanche in Red Bull possono dirsi pienamente consapevoli di quello che sarebbe stato il passo della RB20 di Max.

Il mezzo passo falso di Melbourne si spiega con un guasto ad un freno ed una macchina, quella di Perez, la quale verso metà gara (dal box dicono appena dopo il sorpasso ad Alonso, giro 27 di 58) ha accusato un imprecisato problema al fondo che, oltre a togliere prestazione, ha pure peggiorato la gestione delle gomme, tanto da indurre Checo a tirare i remi in barca per portare a casa il piazzamento. Questo, da un certo punto di vista, amplifica i dubbi: dove sarebbe arrivata la Red Bull con Verstappen in pista? Facciamo che la risposta non sarebbe così scontata come altre volte, perché il graining accusato nelle libere ed il livello di carico più basso di quello della Ferrari sarebbero stati aspetti da gestire in una corsa in cui la SF-24 ha dimostrato di non difettare in nulla. Non è detto che Max avrebbe vinto comunque, ma non è nemmeno detto che avrebbe sicuramente perso nonostante l’ottima Ferrari dell’Albert Park: e questo per i ferraristi è un monito da tenere ben presente, onde evitare facili e controproducenti entusiasmi sul prosieguo del campionato.

A voler fare facile ironia, pare che la Red Bull lo faccia apposta per carica volutamente di significato la vigilia di una tappa a lei molto cara, quella di casa Honda in Giappone. Hanno perso due gare nelle ultime due stagioni ed in entrambi i casi è successo nel round precedente a Suzuka, in entrambi i casi con Sainz vincitore e, per non farsi mancare niente, in entrambi i casi con Russell a muro in dirittura d’arrivo. A Suzuka la RB20 troverà una delle piste migliori per le proprie caratteristiche: lo scorso anno Max iniziò a pensare al Giappone sin dal giro di rientro di Singapore, e nel Sol Levante piazzò una delle prove di forza più schiaccianti dell’intero campionato. Per chi sa guardare oltre un dominio, per chi sa cogliere elementi come una voglia di rivincita mostrata sin dal primo giro nelle libere o apprezzare la pulizia di guida in un giro di qualifica strepitoso, Suzuka 2023 fu uno spettacolo. L’attore protagonista fu Max Verstappen, l’uomo che tra due settimane proverà a riprendere da dove aveva lasciato dopo il sabato di Melbourne. Il sospetto è che possa tornare arrembante, senza freni: ma nella concezione metaforica del termine, quella più inquietante per gli altri.

Verstappen racconta il problema che lo ha messo ko


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