Andretti Cadillac, l'assist del Congresso è un avvertimento alla F1

Andretti Cadillac, l'assist del Congresso è un avvertimento alla F1

Nella lunga lettera sottoscritta dal Congresso statunitense si sottolinea il rischio di violazione delle leggi sulla concorrenza, senza giustificati motivi alla bocciatura del progetto Andretti Cadillac

Fabiano Polimeni

02.05.2024 16:24

La Formula 1 che sbarca negli USA a Miami è accolta da una lettera del Congresso americano. È indirizzata a Greg Maffei, presidente e a.d. di Liberty Media. Ovvero, di chi ha detto no alla candidatura Andretti Cadillac in Formula 1 dal 2026.

Sono i punti contenuti nella posizione del Congresso, che richiede un riscontro entro il 3 maggio, a sollevare quella materia assai spinosa e rischiosa per la Formula 1 collegata al no opposto ad Andretti Cadillac. Il tema della limitazione della concorrenza, con barriere all'accesso alla categoria. Una materia di solito cara al legislatore europeo, diventa un punto cruciale della lettera indirizzata a Maffei.

Il Congresso è "preoccupato"

"Scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione per le evidenti azioni anticoncorrenziali che potrebbero impedire a due società americane, Andretti Global e General Motors (GM), di produrre e competere in Formula 1.

Questa partnership, che comprende GM e le migliaia di lavoratori che noi rappresentiamo, metterebbe in mostra le eccezionali capacità ingegneristiche e di progettazione americane, tra cui la produzione dell'unica power unit motore costruita e progettata in America", si legge nella missiva.

A voler essere pignoli, la progettazione della power unit da parte di GM è uno scenario previsto solo dal 2028.

Le barriere e la concorrenza sull'industria auto

(...) "Il rifiuto della FOM sembra essere motivato dall'attuale schieramento di scuderie europee di Formula 1, molte delle quali sono affiliate a case automobilistiche straniere che competono direttamente con aziende automobilistiche americane come la GM. È ingiusto e sbagliato tentare di bloccare le aziende americane dall'entrare in Formula 1, cosa che potrebbe anche violare le leggi antitrust americane.

La partecipazione di tutti i team di Formula 1 - compresa qualsiasi squadra americana - dovrebbe basarsi sul merito e non limitarsi a proteggere l'attuale schieramento di scuderie. Ciò è particolarmente vero se si considera la crescente presenza della Formula 1 negli Stati Uniti".

Una premessa sulla quale i membri del congresso procedono per chiedere alla FOM con quale autorità abbia proceduto a rigettare l'ammissione di Andretti Global e quale sia "la logica dietro al rifiuto".

Concorrenza e ruolo dei team nel caso Andretti

Soprattutto, è importante il richiamo alla legge Antitrust (del 1890, lo Sherman Act; ndr) che rende illegali le "restrizioni irragionevoli alla concorrenza sul mercato per produrre il miglior risultato per il consumatore americano. Come si concilia il rifiuto della FOM nei confronti di Andretti Global e GM con i requisiti dello Sherman Act, dal momento che la decisione andrà a vantaggio delle scuderie europee già esistenti e delle loro affiliate straniere?".

Il terzo punto interroga Liberty sul peso avuto, nella decisione assunta, delle lamentele pubbliche dei team attuali di F1 contro un avversario americano, considerata la partecipazione di GM e Andretti alla quota di mercato nelle corse (leggi: premi).

Registrato il ringraziamento di Andretti Global alla posizione del Congresso, il prossimo passo è atteso da parte di Liberty Media, che dovrà decidere per un'apertura o continuare a sostenere la linea adottata finora, di sbarramento a un undicesimo team in F1.

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