GP Imola: i 5 temi del fine settimana

Tre scuderie diverse sul podio, distacchi ravvicinati: vince ancora la Red Bull con uno straordinario Verstappen, ma McLaren e Ferrari sono lì. Tsunoda esulta, Vettel commuove

20.05.2024 11:56

Yuki il faentino

Ormai è uno di casa. L’anno scorso, per lo sciagurato maltempo che ha colpito le zone del Santerno, era sceso per strada a ripulire le strade, per un dramma che lo aveva colpito da vicino: anche tanti dipendenti del team avevano perso tutto. Un anno dopo, Yuki Tsunoda ci teneva a fare bene: tanti di loro erano sulle tribune, per quello che è il vero GP di casa della Racing Bulls. E ripagare tutti quanti con un punto è stato bello.

Visto come si erano messe le cose, visto com'era andata la qualifica, forse sarebbe stato lecito aspettarsi anche qualcosa di più. Nella domenica imolese la vera avversaria della Racing Bulls, si sapeva, sarebbe stata la Aston Martin: Perez e le Mercedes ne avrebbero avuto di più, era la Aston la scuderia da tenere d’occhio, così come la Haas. La AMR24, nonostante gli sviluppi, ha sofferto ad Imola e non era scontato un loro recupero in gara: tant’è che Fernando Alonso è scomparso dai radar mentre Stroll, una volta tanto, è stato più incisivo. Ma non è stata solo questione di prestazione: al muretto gli strateghi di Laurent Mekies possono rammaricarsi per una strategia che non ha funzionato, con una sosta troppo anticipata che ha messo nei guai Tsunoda e Ricciardo.

Per la prima volta in stagione entrambi in Q3 (quinta volta per Yuki, la prima per Daniel), le prospettive, o meglio le ambizioni, erano quelle di un doppio arrivo a punti. Il team però è caduto in errore nella strategia: con Ricciardo ai box all’11° giro e Tsunoda in quello successivo, le due VCARB-01 si sono trovate costrette a coprire un lunghissimo stint di oltre 50 giri su gomma hard, ben superiore rispetto a ciò che Pirelli inseriva nella strategia ideale. Alla fine ha avuto ragione la casa milanese: entrambi i piloti sono stati costretti a gestire il set ed hanno concluso la corsa con tempi alti, chiudendo al 10° posto con Tsunoda ed al 13° con Ricciardo, battuto pure dalle Haas. La scelta risulta essere stata fatta proprio per vincere il duello con Hulkenberg, poi vinto in pista. La VF-24 era su prestazioni simili rispetto alla VCARB-01, che concentrandosi troppo sugli americani però ha scoperto il fianco alla rimonta di Stroll, il quale ha esteso lo stint su gomma media (37 giri, così come Magnussen) per avere una hard fresca per il finale: sia Lance che Kevin hanno chiuso in rimonta il GP, segno che con una lucidità tattica maggiore fare qualcosa di diverso sul piano strategico era possibile.

Un po’ di rammarico dunque c’è, ma con questi valori prestazionali ogni piazzamento a punti è comunque da festeggiare: la Racing Bulls ha messo un’altra lunghezza tra se stessa e la Haas, abbastanza per archiviare positivamente il weekend del GP di casa.

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