F1, Mercedes: a Silverstone la prova del nove

F1, Mercedes: a Silverstone la prova del nove© Getty Images

Otto centri per Hamilton a Silverstone, che sogna la nona su una W13 rivoluzionata. Perché nessun intervento sul set-up farà di lei una Red Bull o una Ferrari.

Alessandro Gargantini

27.06.2022 12:34

“Le nostre prestazioni al momento dipendono soprattutto dall’assetto, ma nessuna configurazione al mondo farà diventare questa monoposto una Red Bull o una Ferrari”.

Sono parole dure, intercettate all’interno dallo staff tecnico della Mercedes, che fotografano onestamente lo status quo e definiscono gli obiettivi della squadra che ha vinto gli ultimi otto mondiali. Una genuina ed onesta dichiarazione di resa, che non impedisce però alla squadra di Brackley di provare a estrarre il massimo potenziale da quello che ha a disposizione e sfruttare ogni minima occasione per fare leva su quello che in questo momento è il principale asset e alleato della squadra guidata da Toto Wolff: l’affidabilità. La W13 è rimasta la monoposto più veloce soltanto per quel che concerne i responsi della galleria del vento. Nel momento di scendere in pista, l’obiettivo diventa quello di limitare i danni e, fino a questo momento, non si può dire che gli uomini vestiti d’argento non ci siano riusciti. La squadra inglese è saldamente la terza forza tra i Costruttori, mentre Russell divide i due alfieri della Scuderia Ferrari.

Tanta affidabilità, poco degrado

Il rendimento della monoposto della squadra di Brackley si avvicina alle prime della classe soprattutto in gara grazie ad una solida gestione del degrado che consente alle W13, giro dopo giro, ad avvicinarsi nelle prestazioni alle monoposto più veloci. Il problema per i tecnici della squadra inglese è soprattutto quello di definire l’assetto che consenta alla W13 di esprimersi al massimo del suo potenziale, dal momento che la finestra nella quale la monoposto inglese ottimizza il suo rendimento è molto stretta. Questo è un aspetto del quale si è ripetutamente lamentato Hamilton, anche perché al momento non c’è una chiara comprensione su come consentire alla W13 di esprimersi al meglio e si lavora per tentativi, a volte anche nel corso dello stesso gran premio. I piloti, non solo in prova, scendono in pista con un set-up molto diverso tra di loro. A Montreal, dove è stato scartato un nuovo fondo provato nella giornata di venerdì, Russell è partito con un’ala posteriore più larga e le sospensioni più rigide. Nonostante avesse un evidente gap di 24 km/h nei confronti delle monoposto più veloci, Russell è riuscito a compiere diversi sorpassi e risalire fino al quarto posto grazie a buone doti di trazione e una frenata molto efficace. L’ex pilota della Williams ha recuperato dall’ottavo posto, dopo aver messo le slick in Q3 ed essere finito contro le barriere. Hamilton e Russell hanno approfittato del ritiro di Perez e della partenza da fondo griglia di Leclerc per conquistare come a Sakhir il terzo e quarto posto, risultati che fanno bene alla classifica ma che non risolvono i problemi delle W13 sul giro secco e nei momenti nei quali non si riesce a portare la monoposto inglese nella finestra di utilizzo ottimale. Non sono in pochi a credere che l’estenuante rincorsa al titolo nella passata stagione abbia sottratto energie allo staff tecnico della Mercedes, che non è stata in grado di testare e comprendere ogni segreto degli pneumatici utilizzati quest’anno. Dal momento che la realizzazione di una monoposto non può prescindere dalla sua messa a terra e da una perfetta padronanza del comportamento degli pneumatici (la macchina si fa sulle gomme, si sentiva ripetere un tempo..), qualche elemento di criticità potrebbe arrivare anche da questo aspetto.

Russell non sbaglia una mossa

La classifica lo premia. Finora, Russell si è abituato meglio di Hamilton a questa situazione “precaria” e sta raccogliendo molto di più del team mate. Il ventiquattrenne di Kings Lynn è l’unico pilota ad essere sempre andato a punti in questa stagione: il cammino di Russell è caratterizzato da un’impressionante continuità di rendimento che gli ha consentito di raccogliere ben diciannove punti in più di Leclerc e cinque in più di Sainz nelle ultime sei corse stagionali. Russell ha sempre terminato le nove corse fin qui disputate classificandosi tre volte terzo, tre volte quarto e tre volte quinto. Un mostro di costanza per un ragazzo che sta dimostrando di avere le capacità di prendersi sulle spalle il team e si sta relazionando nei confronti di Hamilton con intelligenza e rispetto, seppur su basi completamente diverse rispetto a Bottas. Russell non sta sbagliando una mossa e si sta conquistando la stima e l’ammirazione della sua squadra, sempre più pronta a scommettere su di lui per il futuro e con il rammarico di non averlo voluto a bordo prima. Impossibile non chiedersi quanti punti avrebbe potuto togliere Verstappen l’inglese l’anno scorso e quanto avrebbe potuto incidere sull’esito del mondiale 2021. Russell ha accumulato fino a questo momento trentaquattro punti in più di Hamilton e sta pesantemente contribuendo a tenere la Mercedes in scia alla Scuderia Ferrari, più vicina alla squadra di Brackley rispetto a quella di Milton Keynes tra i Costruttori. La costanza di rendimento dei pilota di Toto Wolff è testimoniata dalla classifica: per ben quattro volte, Hamilton e Russell sono rientrati alla base con ben ventisette punti.

W13 rivoluzionata per Silverstone

In vista della pista di casa, la Mercedes porterà una serie di aggiornamenti che non sarà seconda rispetto alla significativa batch introdotta nella corsa di Montmelò: sarà questo l’ultimo grande investimento sulla monoposto di quest’anno prima di buttarsi a capofitto sul modello del 2023. La corse nel Northamptonshire è stata spesso quella della rinascita per la pluridecorata squadra inglese: Hamilton ha vinto otto volte a Silverstone in attesa della prova del nove, che non può tardare ad arrivare. Come la primavera di Battiato. Il Direttore Tecnico della Mercedes, Mike Elliott, non ha voluto entrare nel dettaglio degli aggiornamenti, che saranno tanti, ma ha spiegato che la squadra di Brackley spingerà al massimo davanti ai suoi tifosi perché tutti vogliono “tornare a vincere”. Sulla pista inglese, con il suo manto estremamente liscio e regolare, le W13 dovrebbero esprimersi molto meglio rispetto a Baku e Montreal. I tecnici della casa della Stella lo sanno benissimo, non basterà l’ottimizzazione dell’assetto per far volare la W13. Sulla pista inglese dovrà scendere un’altra macchina, rispetto a quella vista finora.


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