Wolff: "Ho fatto la cosa più stupida in 12 anni di Mercedes"

L'urlo via radio a Russell fa quasi uscire di pista l'inglese, Toto spiega la foga del momento dopo l'incidente tra Verstappen e Norris

F.P.

01.07.2024 15:19

A volte servirebbero di quei cartelli, "E' vietato parlare al conducente", tra i mille pulsanti al muretto box. Di certo sarebbe servito a Toto Wolff, preso dalla foga di una vittoria lì pronta a materializzarsi per George Russell, dopo l'incidente tra Verstappen e Norris.

Una foga che lo ha portato a irrompere nel casco di Russell e incitarlo con un "George puoi vincere questa gara. Puoi vincere questa gara, George". Due volte, non una, come se l'inglese non avesse ben chiara la situazione e, in aggiunta, con un Piastri da controllare negli specchietti.

Con i due davanti procedevano su tre ruote, spargendo carbonio per la pista e con le curve veloci del Red Bull Ring, di tutto avresti bisogno meno che un team radio come quello fatto da Wolff.

Toto, la voce della passione

"Sapevo che Oscar sarebbe stato veloce e nel finale di gara è spuntato un po' dal nulla con quelle gomme dure. Per me è stata una situazione difficile. All'improvviso, Toto ha urlato via radio che potevo vincere la gara e quasi ho fatto un incidente, tanto forte ha gridato. Immagino che sia una dimostrazione della passione che condividiamo tutti. Sono stati anni difficili per noi ed è fantastico essere tornare sul gradino più alto del podio".

Sull'episodio specifico, Wolff ammette come "sia stata la cosa più stupida che abbia fatto in 12 anni alla Mercedes. Me ne vergognerò per sempre".

Un Wolff-tifoso, che ha tralasciato il dettaglio che dà fastidio ai piloti: sentirsi qualcuno in cuffia nel bel mezzo di una staccata o in curva.

L'effetto motivazione

"Sarà una cosa della quale mi vergognerò per sempre, perché prima di parlare al pilota guardi in quale punto della pista si trova. Non gli parli in frenata o su curve veloci. Non ho guardato il GPS, ho solo visto quei due eliminarsi e l'avevamo previsto. Poi, spinto dall'emozione, ho premuto il pulsante e ho detto a George 'possiamo vincere la gara'. Avrei potuto farlo uscire di pista con quel messaggio, pensate che sensazione sarebbe stata".

Un supporto che, nelle buone intenzioni di Wolff, aveva una sua logica: "Penso di conoscere i piloti piuttosto bene e so di cosa hanno bisogno, a volte, per trovare un incoraggiamento o tornare a concentrarsi. Lo so perché passo tantissimo tempo con loro e credo di conoscere la loro psicologia".

Mercedes che, in vista di Silverstone, può coltivare grandi ambizioni per quanto mostrato già al Montmelò, su una pista di grandi curvoni veloci e segnata in rosso da Hamilton già alcune settimane fa, come possibile terreno favorevole.


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