GP Italia: Ferrari, le 5 domande verso Monza

Monza è sempre Monza, anche negli anni bui. Cambiano le prospettive certo, ed anche l'atmosfera che si vive alla vigilia è tutta un'altra cosa rispetto a quando la Brianza mette in palio punti per il campionato del mondo. Resta comunque la tappa di casa, resta la sede di un GP d'Italia in cui, la Ferrari, ha la voglia di provarci. Garanzie non ce ne sono, miracoli in vista nemmeno, ma dopo Zandvoort c'è l'occasione di tentare un riscatto, quantomeno per l'orgoglio.

Quali sono le aspettative?

E' sempre un discorso di prospettive e punti di vista. Se uno pensa ad una Ferrari vincente, beh, meglio che cambi canale. La speranza è l'ultima a morire, ma serve un miracolo per battere la Red Bull e soprattutto Max Verstappen (ne parliamo a parte). Per il resto però, la Ferrari può contare di mettersi nel novero di quelle squadre che, a Monza, possono competere per il podio. Se le speranze per il successo rasentano lo zero assoluto, quelle per il podio sono più consistenti. L'obiettivo del Cavallino Rampante a Monza non è vincere, ma convincere: un moto d'orgoglio nella tappa di casa è sempre ben accetto, soprattutto se da un punto di vista tecnico il tracciato promette di essere meno critico rispetto all'Olanda per una SF-23 che ha vissuto paurosi alti e bassi nel corso della stagione e che continuerà ad averne. A Monza, però, le cose possono essere molto diverse rispetto a Zandvoort: ci sono molti indizi per crederlo.

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