Pirelli, in Messico con uno step più morbido e prove di 2024

Pirelli, in Messico con uno step più morbido e prove di 2024© Pirelli

Il week end di Città del Messico inizierà con la valutazione della C4 prototipo 2024. Novità in chiave strategica, per possibili due soste in gara, la disponibilità dell'abbinata C3-C4-C5

F.P.

24.10.2023 ( Aggiornata il 24.10.2023 16:42 )

Il GP del Messico riporta la Formula 1 in pista a una settimana di distanza da Austin. Circuito diversissimo dal COTA, oltre alla tracciatura sono le caratteristiche ambientali a incidere sulla tecnica. Si corre in quota, a più di 2.200 metri, con i noti effetti della maggiore rarefazione dell'aria sulle prestazioni aerodinamiche delle monoposto.

I livelli di carico aerodinamico impiegati sono ai massimi stagionali, eppure, il drag è minimo. Altre conseguenze note della corsa in alta quota di Città del Messico interessano la capacità di raffreddamento (minore) dell'aria, con effetti sia sulla power unit che sulle gomme. 

L'Hermanos Rodriguez non è un circuito impegnativo sugli pneumatici. Il livello di aderenza è bassissimo e l'abrasività dell'asfalto anch'essa molto inferiore alla media delle tracciature incontrate dalla Formula 1 quest'anno. Si posizionano su valori medi l'impegno in trazione, frenata e l'evoluzione dell'asfalto stesso nel grip durante la tre giorni di attività.

Debutta la C5 in Messico

Pirelli porterà le tre mescole più morbide della gamma in Messico, optando una scelta uno step più morbida rispetto al 2022. Le slick C3, C4 e C5 potrebbero offrire maggiore variabilità delle strategie, rispetto al singolo pit-stop in gara.  Sarà, probabilmente, nel grado di scivolamento delle monoposto sull'asfalto e nella gestione delle temperature il dato centrale per gestire una gara a uno o due pit.

"Quest’anno abbiamo deciso di portare in Messico il tris di mescole da asciutto più morbido a disposizione. È stata una scelta ben ponderata, sia sulla base dell’esperienza dello scorso anno sia sulle simulazioni che ci hanno fornito come sempre le squadre", spiega Mario Isola. "Ciò dovrebbe portare ad una maggior varietà nelle scelte strategiche in gara, aprendo alla possibilità di effettuare due soste: nel 2022, quando le mescole scelte erano state C2, C3 e C4, quasi tutti i piloti effettuarono solamente un pit-stop, privilegiando una combinazione fra Soft e Medium. 

Sul tema aerodinamico, poi, "la configurazione è solitamente quella usata sui circuiti che richiedono un livello di carico elevato ma l’effetto sulle gomme è molto più basso. Anche il livello di aderenza prodotto dall’asfalto è nettamente inferiore alla media, visto che la rugosità è fra le più basse di tutto il calendario".

C4 prototipo da valutare in ottica 2024

Il week end si aprirà con un test di una mescola prototipo, disponibile ai team in due set per ciascun pilota. Si tratta della C4 aggiornata, dopo la sperimentazione (che non ha dato i riscontri attesi) a Suzuka della C2. Sui dati che verranno raccolti al venerdì di libere 1 e libere 2 in Messico, "una volta analizzati decideremo se omologare questa versione per un suo utilizzo nel 2024". Una sperimentazione sulle mescole che Pirelli ha curato con l'intenzione di spaziare meglio le differenze, i "salti" di prestazione all'interno della gamma, tra una mescola e l'altra.


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