A Zandvoort la Ferrari punta a un ritorno alla competitività, su un circuito che vedrà in assetti carichi e nella gestione del degrado gomme i temi centrali della prestazione
Circuito diversissimo da Spa, banco di prova per misurare quanto le difficoltà della Ferrari in Belgio siano state un episodio, dettato dalla configurazione del tracciato. Il GP d'Olanda arriva a 7 giorni di distanza dal più brutto week end della F1-75, in termini di prestazioni, vissuto quest'anno.
Cambiano le esigenze di bilanciamento aerodinamico, rientra in gioco l'elevato carico e l'auspicio è che in Ferrari ritrovino la competitività che ha scritto il film del mondiale fino a oggi.
"Il layout attuale della pista è stato completamente rivisto rispetto a quello degli anni Ottanta, quando il Gran Premio era fisso in calendario (fino al 1985). Ora presenta una lunga sequenza di curve a media e alta velocità che risultano molto impegnative per vetture e piloti. Anche la presenza di elevati valori di camber è una caratteristica unica, con T3 e T14 che propongono una sopraelevazione di ben 16 gradi", introduce Zandvoort Marco Adurno, responsabile della prestazione vettura.
1 di 2
AvantiLink copiato