F1 Austria, Hembery: possibili due pit-stop

Poche curve, sei quelle davvero degne di nota, tutte concentrate nel settore centrale e conclusivo. Spielberg non è circuito aggressivo sugli pneumatici, non è Silverstone, prossima tappa del mondiale, e la riasfaltatura effettuata ci si aspetta abbia levigato anche i pochi passaggi sconnessi. Resta la difficoltà di interpretare al meglio il punto di staccata, in curva 1 e al tornantino Remus, entrambi in salita, insieme alla precisione millimetrica necessaria nelle ultime due curve, fondamentali per fare il tempo. Senza tralasciare la necessità di un elevato grip meccanico, motivo che ha portato tutti i team a privilegiare le gomme Ultrasoft.

La Pirelli si attende livelli di abrasività allineati a quelli misurati lo scorso anno, mentre potrebbe essere diversa l'aderenza assicurata dal nuovo manto, fattore che verrà rilevato mercoledì dai tecnici della casa milanese. Consumo e degrado delle coperture dovrebbero confermarsi su livelli bassi, anche con l'introduzione della mescola Ultrasoft, di nuovo protagonista dopo le apparizioni a Monaco e in Canada. Sono attese temperature superiori a quelle registrate nel 2015, in particolare in gara, con le previsioni che danno 24° C contro i 16° C dell'anno scorso. Venerdì e sabato, invece, attenzione alla pioggia, prevista di debole intensità ma potenzialmente in grado di disturbare le qualifiche. 

Le strategie con pista asciutta potrebbero subire una variazione rispetto a quanto registrato nell'ultima edizione, e Paul Hembery spiega il perché: «L’Austria è uno dei circuiti più pittoreschi e unici in Campionato, che chiede molto ai pneumatici in termini di grip meccanico e prestazioni, ecco perché qui sono state ampiamente prescelte le ultrasoft. Di conseguenza, questa volta potremmo avere una gara su due pit stop, contro l’unica sosta dello scorso anno». Rosberg vinse 12 mesi fa partendo con gomme supersoft e fermandosi al giro 38 per montare le soft (in una gara caratterizzata anche dall'ingresso della safety car nelle fasi iniziali), mentre operazione inversa fece Maldonado, partendo con la gomma gialla e montando quella rossa per lo stint finale di gara, rendendosi protagonista dello spettacolare sorpasso su Verstappen e agguantando la settima posizione.

Le gomme scelte dai piloti per il GP d'Austria

Nella scala Pirelli, l'unico valore che segnala un impegno medio sulle coperture è relativo alle forze laterali: tre su cinque, ottenuto per le pieghe in appoggio di curva 5, la variante Lauda e le ultime due veloci curve a destra, la Rindt e la Red Bull Mobile.  

SCENARI OPPOSTI A SILVERSTONE - Le caratteristiche del circuito hanno portato Ferrari e Renault a spingere più degli altri sulle gomme Ultrasoft, scegliendo ben 9 treni di gomme della mescola viola. Mandata in archivio la gara in Austria, per la Formula 1 sarà la volta di un altro appuntamento a sette giorni di distanza, quando si correrà a Silverstone. Caratteristiche che non potrebbero essere più lontane dal Red Bull Ring. Pista da alto carico aerodinamico, elevati trasferimenti laterali e stress sulle coperture, un asfalto molto abrasivo. Ragioni che vedranno protagoniste le gomme dure, medie e morbide della gamma Pirelli. 

Ed è interessante notare come le squadre abbiano privilegiato una diversa allocazione dei vari compound. C'è chi si è riservato due treni di gomme dure - le Ferrari, le Toro Rosso, Red Bull e Grosjean -chi addirittura tre set (le Force India) e chi, invece, ha preferito puntare maggiormente sulle gomme medie: cinque treni per Mercedes, Williams, Renault, McLaren, Manor e Gutierrez. Queste le decisioni relative alla "seconda miglior alternativa", perché tutti, indistintamente, hanno privilegiato - come oramai avviene da inizio anno - l'opzione più morbida disponibile: Ferrari e Toro Rosso avranno 8 set di gomme gialle, ben 9 le due Sauber.

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