La Formula1 degli iscritti fantomatici

La Formula1 degli iscritti fantomatici

I britannici li chiamano con la sigla DNA "Did Not Arrive", sono i piloti che, regolarmente iscritti non si sono mai presentati alla partenza di un GP. Accone alcuni casi, forse strani, a volte curiosi, addirittura eclatanti. 

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20.03.2020 16:45

Italiani, gente che scompare

Dai, la verità è che a proposito di Did Not Arrive, a noi italiani mica ci batte nessuno. Se è vero che lo sconosciutissimo Werner Biekel (o Bickell, secondo altre fonti) s’iscrive ma non si presenta al Gp di Germania 1970 su una Brm privata, lo stesso fa il nostro Giancarlo Gagliardi con una March-Motul del team di Frank Williams al Gp d’Italia 1972. Ma il record di Dna lo ha l’italianissima Scuderia Finotto (vedi la puntata di Cuore da Corsa pubblicata su As n.4 di quest’anno), che iscrive senza successo Manfred Mohr con la Brabham Bt42 al Gp di Germania e Jean-Louis Lafosse al Gp d’Italia. Rifiutati, come Pryce sulla Token e Ganley con la Maki a Monaco. Silvio Moser, il Dna più triste Sempre a proposito di Scuderia Finotto, a essa tocca anche il terribile primato del DNA più triste in tutta la storia della F.1. Avviene al Gp di Spagna 1974 quando la vettura che attende il bravo Silvio Moser, al ritorno in F.1 dopo tre anni di assenza, deve essere mestamente ricaricata sul camion perché il piccolo svizzero è in coma, in seguito a un incidente alla 1000 Km di Monza, dal quale non riuscirà a riprendersi. L’immagine dei meccanici che ricoverano sul van la Brabham con espressioni affrante è quanto di più malinconico possa emergere dalla storia dei Gp e, in questo caso, delle partecipazioni mancate.


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