1000 Miglia: Il senso della pole Ferrari a Sebring

E adesso lo sappiamo. Non sarà un’avventura, come dice la canzone. La Ferrari Hypercar è in pole position a Sebring con il calabrese Antonio Fuoco e, comunque vada la gara, una nuova pagina di Sport e di corse è stata scritta. Nella griglia di partenza è Ferrari-Toyota-Toyota-Ferrari, in un sandwich all’italiana con i nipponici a fare l’inattesa fetta di prosciutto e i giapponesi un pizzico stupiti se non frastornati dalle coltellate della 499P, anche se in una gara endurance gli schieramenti di partenza non contano nulla: ovvio, sposta davvero solo la classifica sotto la bandiera a scacchi.

Però, fin da ora, una cosa è certa. La Rossa è lì, da subito. Prima. Nata meravigliosamente bene. A testimoniare la bontà del progetto e la sua attitudine a far sognare.

La pretattica delle prove libere

A spiegare chiaro che i tempi guardinghi nel prologo erano solo pretattica, in attesa di tirare il colpo d’ariete in qualifica. E a ribadire che la 499P arriva ed è destinata a un ruolo da protagonista. Questo volevamo, su questo speravamo. Il resto sarà sviluppo, crescita e sfida allo stato puro, ma in ogni caso in un contesto di lotta aperta e inclusione nell’eccellenza.

Traguardo tutt’altro che facile e scontato, se solo si pongono in analisi anche le difficoltà che stanno incontrando nella categoria Case quali la Porsche e la Peogeot, al momento attestate su posizioni decisamente meno sfavillanti, ma non per questo tagliate fuori.

8 ore di gara per il verdetto della pista

Chiaro, sarà la gara a dire le cose che importano davvero, però che bello vedere una Ferrari Prototipo davanti a tutti, con un pilota italiano a bordo. E la corsa, rispetto alla qualifica, sarà tutta un’altra cosa, quindi calma, prudenza e niente esaltazione, ma solo fiducia nelle capacità di una squadra che si sta muovendo come meglio non potrebbe, alla prima vera uscita iridata.

Il resto lo affidiamo alla pista. Col via della 1000 Miglia oggi, venerdì, alle 17 ora italiana.

Mi scrivono da Sebring i ragazzi della Ferrari, non importa chi: «Ora la gara non sarà per niente facile, ma noi ce la stiamo mettendo tutta». Con una citazione da fare: è dal maggio 1973 che una Ferrari ufficiale non vince una corsa del mondiale Endurance. Quel giorno l’onore toccò alla 312 PB di Jacky Ickx e Brian Redman e da oggi il conto alla rovescia per stoppare quel digiuno è ufficialmente partito.