WEC, 1000 miglia di Sebring: Toyota fa doppietta ma la Ferrari è terza!

WEC, 1000 miglia di Sebring: Toyota fa doppietta ma la Ferrari è terza!

Il terzo posto della Ferrari 499P di Fuoco-Molina-Nielsen, unita alla prima straordinaria pole del pilota calabrese, sono certamente le note rilevanti del debutto la Hypercar del Cavallino

Diego Fundarò

18.03.2023 11:51

Toyota mette a segno una doppietta alla 1000 miglia di Sebring, con Kobayashi-Conway-Lopez vincitori davanti ai compagni Buemi-Hartley-Hirakawa. Il terzo posto della Ferrari 499P di Fuoco-Molina-Nielsen, unita alla prima straordinaria pole del pilota calabrese, sono certamente le note rilevanti del debutto la Hypercar del Cavallino, meno fortunata con la #51 di Pier Guidi-Calado-Giovinazzi.

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La SC fortunata

Ciò che ha dato il via alla cavalcata delle Toyota è stata la prima safety car, entrata dopo appena 5 giri per l’incidente in Curva 1 della 488 GTE di Perez Companc. Con Fuoco in testa e Pier Guidi 4°, il muretto di AF Corse optava di effettuare un rabbocco rapido, andando a variare la strategia rispetto agli avversari. Ma queste scelte non pagavano, con Pier Guidi che perdeva tempo dietro una GT uscendo dalla pit lane, mentre sulla #50 un inconveniente nel rifornimento faceva uscire a vettura con meno carburante. Fuoco veniva inoltre penalizzato per via di un sorpasso effettuato nella Full Course Yellow successiva.

Al termine del primo giro di pit stop le due Toyota erano ormai imprendibili e, forti di un passo superiore, comandavano davanti alle Porsche, alla Cadillac ed alle Ferrari, con Pier Guidi e Fuoco scesi rispettivamente 6° e 7° con un distacco oltre il minuto dopo un’ora di gara.

Guai per Peugeot e per la 499P #51

Prima ora durante la quale erano già sparite dai radar le Peugeot, una subito ai box per problemi al fondo e l’altra rientrata con il cambio bloccato in quarta marcia. Con le Toyota che aumentavano progressivamente il proprio vantaggio, allo scoccare della sesta ora arrivava l’episodio che indirizzava le sorti della 499P #51, con Pier Guidi, in quel momento quinto, che entrava in contatto con la 488 GTE di Castellacci alla Curva 16, finiva in testa coda e colpiva la Porsche di Jeannette. I danni causati dall’incidente costringevano la #51 a rientrare in pit lane, dove veniva sostituita tutta la carrozzeria posteriore, operazione che la faceva scendere al 7° posto con un di ritardo di 12 giri. Le restanti due ore vedevano Fuoco difendere con successo un podio meritato, resistendo al ritorno della Cadillac di Bamber, che non  mostrava un passo superiore alla Ferrari #50 e si doveva accontentare del quarto posto.

LmP2 trionfo Jota

In LmP2 la vittoria è andata al Team Jota di Beckmann-Ye-Stevens, con l’inglese autentico maratoneta con quasi quattro ore e mezza al volante della Oreca #48. A podio anche la United Autosports di Albuquerque-Hanson-Lubin e la Prema di Bortolotti-Kvyat-Pin, con in evidenza la giovane francese, capace di staccare tempi pari ai quotati compagni di squadra. In GTE-Am la Corvette di Keating-Varrone-Catsburg ha in pieno rispettato il ruolo di favorita, precedendo sul traguardo la Porsche Dempsey Proton di Ried-Pedersen-Andlauer e la Ferrari del Kessel Racing di Kimura-Huffaker-Serra.

 


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