Cannizzo e il post Le Mans: "Il rientro in ufficio non è stato come sempre"

Cannizzo e il post Le Mans: "Il rientro in ufficio non è stato come sempre"

Ecco qui un'anticipazione dell'intervista al padre della Ferrari 499P dopo il successo di Le Mans: dal lavoro con i piloti ai complimenti dei colleghi, dalla rapidità di reazione alle emozioni vissute

21.06.2023 ( Aggiornata il 21.06.2023 15:00 )

Se le corse hanno avuto successo, è perché in nessun altro campo emozioni e tecnologia si mischiano così bene. Sentir parlare un ingegnere da corsa di sensazioni, battiti cardiaci e coraggio è speciale perché sottolinea come macchine e uomini, in una gara unica come la 24 Ore di Le Mans, siano complementari. È il bello delle corse, punto d'incontro tra emozione e ragione. In bilico tra loro due c'è stato Ferdinando Cannizzo, direttore tecnico della Ferrari e padre della 499P regina a Le Mans.

E intanto, che festa per le strade di Maranello!

Cannizzo: tanto affetto intorno

Il rientro a Maranello dopo la vittoria è stato unico, come ci ha raccontato nella lunga intervista che trovate in edicola. "Il rientro in ufficio non è stato come sempre. Siamo arrivati in sede il lunedì in tarda mattinata, con la navetta che ci ha portati dall'aeroporto in azienda senza nemmeno passare da casa. A sorpresa c'è stato un caloroso benvenuto da parte di tutti i colleghi dei reparti limitrofi, il loro applauso ci ha riportati all'emozione di fine gara e restituito gli occhi lucidi". C'era una famiglia che lo aspettava a casa, ma non hanno potuto riabbracciarlo prima di cena dopo la lunga trasferta: oneri e onori di un ruolo così importante e delicato. Nel frattempo c'erano i complimenti, le strette di mano, le congratulazioni e i messaggi: "Mi ha fatto molto piacere ricevere messaggi di gente commossa, ma ancora di più scoprire che in tanti si sono avvicinati per la prima volta a questa gara prestigiosa, che forse in pochi conoscevano davvero, per il ritorno della Ferrari. Se ci penso con lucidità, mi rendo conto dell'impresa di un piccolo gruppo come il nostro che in poco tempo si è messo con coraggio a sviluppare due macchine contemporaneamente, la 499P e la 296 GT3".

Sguardo alle prossime fatiche

Non è stato facile, dall'inizio alla fine. "Le libere avevano mostrato forze in campo abbastanza bilanciate - ha spiegato - , in particolare sul passo gara, c'era la sorpresa di Porsche, tra le più competitive insieme a Cadillac e ovviamente Toyota, e Peugeot, che per me è stata un po' una sorpresa assoluta". E poi l'ansia di reggere per 24 ore filate, gli intoppi che ci sono sempre in una corsa così magica, quelli prima del via e quelli durante la corsa, prontamente risolti. Tutti, fino ad una bandiera a scacchi liberatoria e storica. Il traguardo finale di 11 mesi intensissimi, fatti di test, prove e prime gare. Il lavoro con lo staff e con i due equipaggi, scelti con criterio e con un perché, in un percorso separato ma complementare. È stato il tempo di guardarsi indietro, ma per un solo attimo, tirare il fiato e poi ripartire, perché questa 499P, tutto sommato, è appena nata e come tale tanto altro lavoro di sviluppo la attende, anche se ha già mostrato parecchi punti di forza. 

Ferdinando Cannizzo, dopo la grande vittoria alla 24 Ore di Le Mans, racconta tutto questo, in un'intervista da non perdere. In edicola trovate le sue parole, quelle di Antonello Coletta ed un poster magnifico come ricordo di una corsa che ha fatto la storia. Un numero, insomma, da non perdere.


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