WRC, il rally di Nuova Zelanda pronto a ripartire

WRC, il rally di Nuova Zelanda pronto a ripartire

Dopo un'assenza di dieci anni torna nel mondiale la gara in Nuova Zelanda: ecco il programma del week end

Marco Giordo

27.09.2022 ( Aggiornata il 27.09.2022 11:17 )

Dopo dieci anni di stop torna di nuovo nel mondiale il “Rally New Zealand”. Una gara blasonata quella che si corre agli antipodi, nuova per tutti eccetto che per Ogier, Neuville e Bertelli. Un rally molto bello e spettacolare per le insidie dei suoi scivolosi sterrati, il che potrebbe aiutare Rovanpera e Tanak soprattutto se come sembra pioverà, soprattutto sabato. Alla roulette di Auckland i giochi sono aperti, e i colpi di scena sono in agguato.

Sono solo 29 gli equipaggi iscritti con la Toyota che schiererà al via ben 4 Yaris Rally 1, tre affidate ai piloti ufficiali Ogier, Evans e Rovanpera e la quarta a Katsuta. Sulla terza Hyundai i20 Rally 1 ci sarà Oliver Solberg, così come sulla terza Puma Rally 1 è schierato il nostro Lorenzo Bertelli, al cui fianco ci sarà Lorenzo Granai visto che Simone Scattolin non ha del tutto recuperato dopo l’incidente al Barum. Mancherà ancora Fourmaux che rivedremo in Catalogna, perché non c’era una Puma disponibile per lui. In gara tra i 12 iscritti al Wrc ci saranno l’idolo di casa Hayden Paddon (Hyundai i20 Rally 2) e il polacco Kajetanowicz (Skoda Fabia Rally 2) a giocarsi la vittoria, mentre tra i Wrc 2 Masters c’è da segnalare la presenza del tedesco Kremer (Citroen C3 Rally 2) che punterà a vincere per poter passare in testa alla serie.

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Le speciali in programma

Dieci anni dopo la sua ultima edizione iridata il “Rally New Zealand” si ripresenta con un’edizione più corta di 5 speciali e 50 km cronometrati. La gara “kiwi” prevede infatti un totale di 279,80 km cronometrati suddivisi in tre tappe e 17 prove speciali. Il service park è allestito al centro di Auckland ad Hamer Street, con il via che sarà dato giovedì con lo shakedown di Inland Road (3,54 km) alle 9.01 locali (le 22 di mercoledì in Italia visto che con l’introduzione dell’ora legale in Nuova Zelanda sono ora 11 le ore di differenza con l’Italia) e poi con la superspeciale d’apertura di Pukekawa Auckland Domain (1,78 km) delle ore 18.08 (le 7.08 italiane).

Venerdì si parte di buona mattina alle ore 5.45 con un lungo trasferimento di 170 km verso la zona di Raglan, dove è ambientata la prima tappa, lunga ben 158,56 km cronometrati suddivisi in 6 prove, vale a dire 3 speciali ripetute due volte senza assistenza a metà giornata. I crono in programma sono tre super classici della prova “kiwi”, a cominciare da quello iconico ricavato con viste mozzafiato sul lungomare oceanico a Whaanga Coast (29,27 km), seguito da quelli di Te Akau South (31,48 km) e Te Akau North (18,53 km).

Poi sabato la seconda tappa composta da 88,28 km cronometrati suddivisi in 6 prove (3 speciali ripetute due volte con assistenza ad Auckland a metà giornata). Quella di 15,83 km di Kaipara Hills (trasmessa live su Sky Sports alle 21 di venerdì e alle 3 di sabato), seguita da quelle di Puhoi (22,50 km) e di Komokoriki (5,81 km).

Per terminare domenica 2 ottobre ci sarà la tappa finale con 31,18 km cronometrati suddivisi in 4 crono (2 ripetuti due volte), quelli di Whitford Forest (8,82 km) e Jack Ridge Haunui (6,77 km) trasmesso in diretta in Italia su Sky Sports alle 1 e poi alle 4 del mattino italiane, quando nel secondo passaggio ospiterà la power stage.

Pirelli, le gomme per il Rally di Nuova Zelanda

La ricerca del grip e la salvaguardia dell’integrità delle gomme oltre che delle vetture rappresentano la vera sfida per i piloti sugli sterrati neozelandesi, spesso ricoperti dal brecciolino. Le Scorpion a mescola morbida per le superfici più scivolose e per assicurare il massimo grip, sono la prima scelta. Al momento le previsioni segnalano alta probabilità (più del 50%) di pioggia durante la settimana del rally, con temperature a Auckland comprese tra 12 e 18 gradi.

L’ultima gara su sterrato della stagione – ha commentato Terenzio Testoni, rally activity manager Pirelli - promette di essere anche una delle più impegnative. Credo che vedremo una strategia gomme molto variegata, nella quale sia la prime che la option risulteranno fondamentali. A parte gli stress strutturali, già di per sé molto severi, mi aspetto anche un’usura molto alta, in particolare nella prima giornata di gara. Generalmente i piloti che partono davanti, potrebbero avere qualche svantaggio in termini di grip nei primi passaggi. Le incognite del meteo potrebbero, inoltre, introdurre delle ulteriori varianti che non vanno sottovalutate”.

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