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Ecclestone difende la "sua" F1: ho generato profitti

Da navigato uomo d'affari sa come funziona il business: "Gli americani hanno comprato la macchina e volevano guidarla"
Ecclestone difende la "sua" F1: ho generato profitti
© sutton-images.com

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

17 mar 2017 (Aggiornato alle 15:54)

Significherà anche poco, ma il segnale dato da Liberty Media nelle sessioni di test di Barcellona è stato altamente simbolico. Permettere la diffusione sul web di contenuti dalla pista, video anzitutto, allentando le strette maglie che hanno caratterizzato l'epoca Ecclestone. Così come ci si è accorti subito di quale peso avesse la figura di chi per decenni ha gestito il Circus e lo ha traghettato verso un giro di affari miliardario.

E' bastata la polemica tra gli organizzatori del Gran Premio di Baku e Greg Maffei per una rappresentazione plastica di cosa volesse dire la rete di rapporti personali stretta da Ecclestone con tanti organizzatori.

L'ex padrone della Formula 1 torna a parlare e commenta il modo in cui è stata gestita la transizione verso la nuova proprietà, le scelte operate in concomitanza del closing lo scorso gennaio. E' stato messo da parte, assegnato un ruolo onorario svuotato di qualsiasi potere. E in un'intervista a Sky Sports, da uomo d'affari qual è, non è meravigliato: «So come va il mondo».

Racconta anche come avrebbe operato lui, a parti invertite: «Probabilmente non avrei fatto gli stessi cambiamenti. Avrei chiesto loro di lavorare al mio fianco per un po', attendere un anno, dopodiché dire "ha funzionato o no?", "non ha funzionato? Ci dispiace, devi lasciare", o quel che sarebbe stato.

Ma persone diverse gestiscono diversamente le società, è ovvio. Credo sia il modo in cui operano le aziende americane. Comprano la macchina e vogliono guidarla». Da Liberty Media si attendono interventi sostanziali per migliorare la Formula 1 in quegli aspetti colpevolmente trascurati, il disinteresse verso il mondo dei social network, porta dalla quale passare obbligatoriamente per provare a coinvolgere un nuovo pubblico o soddisfare il bacino di appassionati con gli strumenti tecnologici oggi irrinunciabili.

Dove va la F1 del dopo Ecclestone?

Certo non si può accusare Ecclestone di non aver generato ricavi e benessere per chi corre in Formula 1. «Credo che la gente faccia un po' di confusione. Questi hanno pensato - e lo hanno detto - e Chase stesso l'ha detto, che io non ho fatto un lavoro molto buono negli ultimi tre anni.

Credo invece di averlo fatto, lo pensa CVC e la mia gestione ha generato entrate annue da 1,5 miliardi di dollari, e ha portato le loro azioni a valere molti soldi. Forse se avessi fatto un lavoro schifoso la gente avrebbe potuto acquistare le quote azionarie più a buon mercato». Non starà lontano dalla Formula 1 e lo vedremo ancora "in pista": «Mi è stato chiesto e sono stato invitato a recarmi a gran parte delle gare, dovrò organizzarmi e probabilmente presenzierò almeno a metà dei gran premi».

Briatore: "Ecclestone da padrone a "garzone" della F1"

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