Wolff: "Mercedes e la cultura del dubbio sul proprio lavoro"

Wolff: "Mercedes e la cultura del dubbio sul proprio lavoro"

Toto parla dei provvedimenti adottati dalla FIA, "è la giusta direzione", parla della posizione di Hamilton e di come i tecnici abbiano la mentalità di sempre: "Scettici sull'aver fatto o meno il meglio"

Fabiano Polimeni

18.02.2022 ( Aggiornata il 18.02.2022 11:45 )

Ha confuso un po' le acque con la monoposto portata sulla scena e le immagini della W13 in studio. Mercedes apre la campagna verso il titolo 2022 da Silverstone, con Russell e Hamilton al volante e con le sensazioni sull'ufficializzazione di quel che i diretti interessati già conoscevano. La materia è l'investigazione post-Abu Dhabi, la riorganizzazione decisa dalla FIA e caldeggiata in primis da Mercedes.

"É molto incoraggiante che siano state prese delle decisioni, adesso ci sarà una struttura molto più solida e una struttura a supporto del direttore di corsa. La FIA ha dichiarato che ci sarà una Virtual Race Control Room, con la tecnologia allo stato dell'arte. Dai test di Barcellona ci saranno le nuove figure in carica e penso che siano stati i passi giusti da compiere", commenta Toto Wolff.

W13 diversa e i sani dubbi sul lavoro svolto

Poi c'è il fronte strettamente tecnico del 2022, una monoposto radicalmente diversa, scelte progettuali molto in controtendenza rispetto a un filone sufficientemente generalizzato. In pochi hanno finora ricercato un'aerodinamica intorno alle pance come Mercedes. McLaren, Williams, si preannuncia Red Bull. 

"La speranza è, anzitutto, che ci ritroviamo con una macchina competitiva. Non è scontato con i nuovi regolamenti. La gente dice che andremo a vincere un altro titolo, non sappiamo noi se saremo anche solo in lotta per il mondiale.

Quel che so è che questa squadra è sempre riuscita a tirarsi fuori da situazioni di svantaggio e ovunque si posizionerà la macchina sono convinto che sapremo fare tutto per essere competitivi quanto lo siamo stati", garantisce Toto.

"Abbiamo fatto piuttosto bene nei precedenti grandi cambiamenti regolamentari nell'era ibrida. Siamo andati bene quando si è passati dalle macchine strette a quelle larghe nel 2017. Pur avendo un buon curriculum, il mio messaggio è chiaro: non possiamo fare affidamento sul successo del passato per le prestazioni di quest'anno.

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Però possiamo fare affidamento sulla nostra gente, sulla nostra struttura e sulla nostra mentalità per fare il meglio possibile. Non c'è nulla dall'anno scorso che ti possa far vincere il campionato quest'anno. Ogni anno ci poniamo con una visione di scetticismo sull'aver fatto o meno un lavoro buono abbastanza. È la giusta mentalità".

Lewis fondamentale

Impossibile non parlare, poi, di Lewis Hamilton. Lontano dalla scena con la teatralità di chi parla tantissimo restando in silenzio. Un binomio inscindibile quello tra Lewis e il team. Sul quale Wolff rivela un aneddoto: "Lewis è diventato una parte integrante della squadra, sono trascorsi 10 anni. C'è un particolare che descrive tutto. Lo scorso anno è sembrato che avremmo perso il mondiale piloti quando Lewis è stato squalificato in Brasile. Venne nella stanza degli ingegneri e ci disse: è diventato difficile vincere il mondiale Piloti, proviamo a vincere almeno il mondiale Costruttori per noi. È un uomo squadra, una parte importantissima per noi".


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