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Giro veloce a Zandvoort, Wolff: "Tentativo insolente", Bottas: "Stavo giocando"

© S.Etherington/Mercedes F1

Ha rischiato di perdere il punto supplementare assegnato al giro più veloce in gara, Lewis Hamilton, causa "fuoco amico". Da Valtteri Bottas t'aspetteresti una resistenza strenua quando può provare - per strategia differente - a rallentare la cavalcata di Max Verstappen a Zandvoort. Invece, nulla. Certo, le gomme non nelle migliori condizioni, ma l'errore alla variante di curva 11 ha reso ancor più semplice il compito a Max, nel GP d'Olanda.

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Il rischio della beffa si è corso nel finale di gara, quando Valtteri ha effettuato una seconda sosta al box, di "sicurezza", montando gomma media. Col vantaggio della gomma fresca e la macchina scarica di benzina, è un attimo scrivere il giro più veloce. Se non fosse che, nella corsa iridata punto-a-punto, anche solo uno ha un peso specifico altissimo. 

Tutto è bene quel che finisce bene

"E' stata una cosa un po' insolente, ma comprensibile", ha commentato Wolff a fine gara. "Valtteri si trova sempre nella posizione di ricevere istruzioni, perché questo campionato è una lotta così serrata. Ha alzato il piede tantissimo nell'ultimo settore, era chiaro che Lewis avrebbe fatto il giro più veloce e Valtteri ne era a conoscenza. Alla fine, nella battaglia di Lewis per il mondiale Piloti, ha conquistato il punto ed è andato tutto bene".

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Una storia verso la fine, quella tra Bottas e Mercedes. L'attesa è solo per l'ufficializzazione di George Russell in arrivo nel 2022. Resta ancora un contributo che, in prospettiva mondiale, può provare a dare il pilota finlandese. C'è quella Sochi che storicamente è la "sua" pista, GP di Russia in arrivo dopo l'appuntamento in arrivo a Monza. Ecco, serve un lampo, un moto d'orgoglio e di competitività in gara per stare con gli extraterrestri Max e Lewis, in un aiuto concreto al compagno di squadra. 

Frustrazione comprensibile

Sull'episodio del giro più veloce a Zandvoort, Wolff ha aggiunto: "Sarebbe potuta finire con un punto perso per Lewis e non sarebbe stato corretto, perché fino ad allora deteneva lui il giro più veloce. Però va anche capito che in Valtteri c'era un certo grado di frustrazione, alla fine è tutto a posto. 

Ne parleremo ma nel modo più amichevole e professionale possibile".

Tentativo per gioco

Il diretto interessato, Bottas, spiega il secondo pit-stop effettuato per sicurezza, al giro 67 su 72: "All'inizio ho pensato che mi stessi fermando per il giro più veloce, poi però anche Lewis aveva il margine per una sosta ulteriore e si è fermato. Stavo spingendo nel giro dopo il pit, nel primo e secondo settore a fondo, poi però il team mi ha chiesto di rallentare alla fine del giro.

Stavo solo 'giocando' in realtà, perché Lewis aveva bisogno di quel punto più di quanto non servisse a me. Sapevo che si sarebbe fermato anche lui, avevo l'informazione e sapevo che se avessi fatto sufficiente rilascio nell'ultimo settore ce l'avrebbe fatta lui, quindi nessuna tragedia".