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Wolff: "Forse non dimenticheremo mai la sconfitta di Abu Dhabi"

© Getty Images

Ormai il 2021 è un mondiale consegnato ai libri di storia, sebbene gli effetti si facciano ancora sentire. Lewis Hamilton, ad esempio, è in silenzio dal giorno del GP di Abu Dhabi, ed ancora si può mettere in dubbio la sua presenza nel prossimo campionato, nonostante appaia altamente improbabile un ritiro da parte del sette volte campione del mondo. Ma prima di guardare definitivamente alla prossima stagione, Toto Wolff è tornato sul campionato conclusosi poco più di un mese fa a Yas Marina, al termine un'annata di tanti insegnamenti per la Mercedes, comunque regina tra i Costruttori.

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Ok lo show, ma la F1 resti uno sport

Parlando con Auto Motor Und Sport, Wolff ha ammesso che la sconfitta finale fa ancora male: "La delusione è molto profonda. Lewis, io e tutta la squadra siamo disillusi. Amiamo questo sport perché è sincero, il cronometro non mente mai. Ma se rompiamo il principio fondamentale dell'equità e il cronometro non è più rilevante, allora inizi a dubitare di questo sport e temi che tutto il tuo lavoro, il sangue, il sudore e le lacrime ti possano essere portati via. Ci vorrà molto tempo per digerirlo, forse non ce la faremo mai, specialmente Lewis come pilota. Ma almeno possiamo provare insieme alla FIA a fare meglio in futuro. Mi aspetto fatti e non solo parole. In quello che dovrebbe essere uno sport, non possiamo essere così elastici nelle regole. Prima dell'inizio della nuova stagione ci deve essere chiarezza sulle norme in modo che ogni pilota, squadra e tifoso sappia cosa è permesso e cosa no. Alla fine forniamo intrattenimento, ma nessuna decisione dovrebbe infrangere le regole per favorire lo spettacolo".

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Ecco cosa è andato storto tra W11 e W12

In casa Mercedes, campionessa tra i Costruttori nonostante il titolo Piloti perso, resterà la soddisfazione di non aver mai mollato: "Quando perdi non è mai una storia di successo - ha detto Wolff -, ma di positivo resta la prestazione, il modo in cui siamo riusciti a recuperare. Dopo la squalifica in Brasile, avrei detto che il campionato Piloti era ormai perso. Tuttavia, ci siamo presentati ad Abu Dhabi a pari punti. W12 cresciuta nella seconda parte della stagione? Abbiamo capito meglio la nostra macchina, abbiamo fatto progressi sull'assetto e trovato il modo di avere meno usura delle gomme. Ciò si è riflesso anche nei risultati della gara. Abbiamo capito molte cose ad Austin ed abbiamo messo in atto gli insegnamenti in Brasile. Problemi sulla macchina 2021? Pensavamo di poter gestire meglio il taglio sul fondo davanti alle ruote posteriori. Con il vantaggio che avevamo nel 2020, pensavamo di poterlo compensare. L'abbiamo vista come una sorta di sfida, da parte nostra è stato un errore di valutazione. Durante i test, abbiamo notato quanto fossimo in ritardo. Quella direttiva ci è costata circa un secondo. Non abbiamo speso gettoni sulla W12, all'inizio volevamo progettare un nuovo muso, ma poi, per rientrare nel tetto di spesa, abbiamo messo le nostre risorse altrove. Affidabilità? Non abbiamo perso il mondiale per colpa del motore, ma è vero che abbiamo avuto problemi per la prima volta in otto anni. All'inizio avevamo un difetto di produzione su un componente che si è trasformato in un'epidemia, con i motori che hanno perso molta potenza nella prima parte dell'anno".

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Tra Lewis e Max, tra Ferrari e Red Bull

Al di là dei veleni, nell'immaginario collettivo del mondiale resterà il bellissimo confronto tra Hamilton e Verstappen. Anche se Toto non ci sta a paragonarli con Senna e Prost: "Sono tipi completamente diversi. Gli altri due hanno corso nello stesso team ed in alcuni casi avevano un vantaggio di 40, 45 secondi sul terzo posto. Max è velocissimo, ma non ha ancora molta esperienza. Lewis guida al massimo delle sue capacità. Cosa è cambiato nella lotta con la Red Bull rispetto a quella con la Ferrari? La Ferrari aveva un vantaggio che veniva dal motore, sapevamo che avremmo potuto batterli se fossimo riusciti a recuperare lo svantaggio in rettilineo. La Ferrari ha commesso più errori, con la Red Bull invece è stato uno scambio aperto di colpi, come due pugili che si alternano a darsi i pugni. Cosa ci differenzia dalla Red Bull? Non lo so, è difficile per me giudicare in quanto non conosco come è organizzata la Red Bull internamente. La nostra forza è il nostro atteggiamento e i valori a cui aderiamo sempre. Forse possiamo risolvere i problemi più velocemente e meglio perché abbiamo sempre l'approccio di quelli che si chiedono cosa hanno sbagliato".

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