        &Egrave; bene scandirlo chiaramente, a scanso di equivoci: sar&agrave; Ferrari a sviluppare, direttamente, la macchina erede della 488 GT3. Un progetto curato dal team diretto da Ferdinando Cannizzo, responsabile Progettazione e sviluppo GT da corsa. Andr&agrave; in pista per i primi test nel corso del 2022, mentre l'esordio in gara &egrave; programmato nel 2023. Tutti pi&ugrave; soli e tristi senza Frank Williams Anno di attesa altissima per il progetto Hypercar, che non sar&agrave; l'unico. Con il nuovo capitolo GT3 in fase di definizione, Ferrari ricorrer&agrave; alle strutture di Oreca, a Signes, per l'assemblaggio e i servizi post-vendita legati alle macchine. Indizi di 296 GTB Quale sar&agrave; il modello destinato a raccogliere l'eredit&agrave; della 488 GT3? I rumours circolati la scorsa estate puntavano decisi nella direzione di una base Ferrari 296 GTB, ovviamente adattata nel powertrain, essendo la GTB un'ibrida plug-in. Potrebbe essere una proposta esclusivamente termica, con il V6 2.9 litri biturbo a prendere la scena. Antonello Coletta, intervistato da Sportscar 365, indicava tale direzione lo scorso luglio: "Probabilmente la base sar&agrave; la nuova 296 GTB. &Egrave; ancora per&ograve; molto presto, avremo maggiori possibilit&agrave; di scelta del modello perch&eacute; ci sono altri progetti in arrivo. &Egrave; chiaro che non &egrave; possibile parlarle al di fuori della fabbrica, stiamo conducendo studi interni". Leggi anche - Frank Williams, i ricordi da Ecclestone a Patrese Riassumendo il quadro che attende Ferrari nel mondo delle ruote coperte, fino al termine del 2022 curer&agrave; il progetto 488 GTE, nel 2023 dar&agrave; nuovo slancio con la GT3 e segner&agrave; l'esordio del prototipo in Classe Hypercar. Fiducia nel futuro L'accordo raggiunto con Oreca porter&agrave; l'assemblaggio dei primi esemplari nella fabbrica dell'azienda francese, poi sar&agrave; la volta della fase di sviluppo e produzione degli esemplari per i team clienti. &ldquo;L&rsquo;accordo con Oreca rappresenta un importante punto di partenza per il nuovo progetto GT3&rdquo;, ha dichiarato Antonello Coletta. &ldquo;Abbiamo obiettivi molto ambiziosi dal momento che la vettura raccoglier&agrave; l&rsquo;eredit&agrave; della 488 che rappresenta il modello pi&ugrave; vincente della storia del Cavallino Rampante. Possiamo contare sulla competenza e preparazione dei nostri ingegneri e su un partner di eccellenza che ha ottenuto prestigiosi successi nel mondo endurance come Oreca, pertanto guardiamo con fiducia al futuro&rdquo;. Elkann in esclusiva, "Progetto LMH con ambizione e umilt&agrave;"       

Il modello che raccoglier&agrave; l'eredit&agrave; della Ferrari 488 sar&agrave; probabilmente la 296 GTB priva di parte elettrica. L'assemblaggio del progetto, curato interamente dalla divisione GT da gara a Maranello, &egrave; stato affidato a Oreca

Ferrari-Oreca, insieme per l'assemblaggio della nuova GT3

        Lascia Alpine, dalla posizione di responsabile dei motoristi Renault, Remi Taffin. Ritrover&agrave; il "cliente" Alpine su un'altra scena e altra posizione. Quella di direttore tecnico del Gruppo Oreca, che tra gli impegni sportivi annovera quello attuale nel mondo Endurance, prospettiva LMP. Dal 2023, Oreca sar&agrave; uno dei quattro telaisti a fornire le squadre che si impegneranno nella Classe LMDh, sar&agrave; il telaista di Alpine, a ufficializzare il proprio impegno in una delle due forme del mondo Hypercar. Taffin sar&agrave; operativo dal prossimo dicembre, seguir&agrave; sia l'attivit&agrave; Oreca nello sviluppo dei telai, presso la struttura di Signes, sia quella legata ai motori, presso l'impianto di Magny Cours. Oreca ha annunciato l'ingaggio del tecnico transalpino, al quale chiede continuit&agrave; nell'operativit&agrave; delle strutture e la crescita di tutti i dipartimenti tecnici, di un Gruppo impegnato in pi&ugrave; attivit&agrave; e progetti. Oreca al passaggio cruciale "Sono felicissimo che Remi si unisca a Oreca per gestire l'intera area tecnica del Gruppo. Le sue capacit&agrave; tecniche, di gestione delle nuove tecnologie, l'alto livello di esperienza e di filosofia orientata al cliente, saranno tutte utili alla compagnia in una fase in cui sta vivendo un importante passaggio del proprio sviluppo quale uno dei leader mondiali nella costruzione di auto da corsa", ha commentato Hugues de Chaunac, presidente del Gruppo Oreca. Sterzi a parte: Sorelle d&rsquo;Italia vanto da corsa "Succeder&agrave; a David Floury, un uomo chiave del nostro successo nelle corse endurance, che ha aiutato Oreca a ottenere un importante numero di successi sportivi, tecnici e commerciali". Taffin lascia Renault Sport dopo 12 stagioni in Formula 1, iniziate - dopo le esperienze da ingegnere di pista in altre squadre - da responsabile dell'attivit&agrave; in pista del team transalpino. Gli ultimi anni li ha spesi, dal 2016, nel ruolo di direttore tecnico del reparto motori. Leggi anche: GP Usa, gli orari di Sky e Tv8 "Sono impaziente di iniziare a lavorare con Hugues e le sue squadre in Oreca, un riferimento nel mondo delle corse, specialmente nelle varie classi delle corse endurance. Le sfide organizzative e tecniche necessarie per restare davanti, insieme alla cultura e alla ricchezza attuale e futura dei progetti Oreca, mi hanno convinto a voler giocare un ruolo di primo piano nelle prossime fasi dello sviluppo Oreca", ha aggiunto Taffin.       

Il responsabile della divisione motori Renault Sport lascia l'incarico per andare a dirigere il reparto tecnico Oreca. La sfida LMDh &egrave; il prossimo, grande, progetto in arrivo

Da Alpine al mondo Endurance, Taffin nuovo dt Oreca

        Portare in pista un prototipo elettrico alimentato da fuel cell a idrogeno &egrave; nei piani degli organizzatori della 24 Ore di Le Mans, orizzonte 2024. La ricerca su un prototipo sperimentale va avanti gi&agrave; da alcuni anni (in foto il laboratorio di Green GT), adesso c&rsquo;&egrave; l&rsquo;ufficializzazione di una collaborazione tecnica di primo piano. Red Bull Advanced Technologies e Oreca lavoreranno insieme alla progettazione del telaio destinato alla futura Classe, individuati dall&rsquo;Automobile Club de l&rsquo;Ouest. Sterzi a parte: Un saluto a Graton, pap&agrave; di Michel Vaillant Dall'aerodinamica Valkyrie al prototipo a idrogeno Il ramo della ricerca avanzata Red Bull &egrave; balzato agli onori delle cronache, negli ultimi anni, soprattutto per lo sviluppo aerodinamico dei concetti adottati dalla Aston Martin Valkyrie. Al progetto del prototipo a idrogeno contribuir&agrave; ancora studiando la configurazione aerodinamica, apportando gli strumentidisponibili nel campo della simulazione e sulla dinamica del veicolo, nonch&eacute; con l&rsquo;ottimizzazione dei sistemi di recupero dell&rsquo;energia. A Oreca il compito di produrre e progettare il telaio, nel quale verr&agrave; installato il serbatoio dell&rsquo;idrogeno, prodotto da Plastic Omnium. Un&rsquo;integrazione cruciale, tanto da portare nella fase iniziale dello studio di fattibilit&agrave; dettagliato una collaborazione estesa agli specialisti dell&rsquo;azienda francese. Accesso agli strumenti della F1 &ldquo;Sono felicissimo che Red Bull Advanced Technologies sia stata scelta dall&rsquo;ACO accanto ai nostri partner di Oreca per sviluppare il concept del prototipo da corsa alimentato a idrogeno per Le Mans. Red Bull Advanced Technologies &egrave; ben attrezzata per affrontare la sfida delineata da ACO, avendo accesso a molti degli strumenti impiegati per progettare e sviluppare la monoposto Red Bull di F1, accanto a un&rsquo;importante esperienza sui programmi per veicoli d&rsquo;avanguardia&rdquo;, ha commentato Christian Horner. &ldquo;La Classe Idrogeno a Le Mans offre un&rsquo;anticipazione entusiasmante sul futuro del motorsport sostenibile e promette sia di far avanzare l&rsquo;utilizzo dell&rsquo;idrogeno nel settore dei trasporti che di offrire gare avvincenti&rdquo;. Idrogeno quale vettore d&rsquo;energia impiegato per alimentare il motore elettrico, sostituendo la necessit&agrave; di ingombranti pacchi batteria e i relativi, lunghi, tempi di ricarica. La trasformazione dell&rsquo;idrogeno in energia elettrica, con scarti (emissioni) sotto forma di vapore acqueo, viene prodotta dalla cella a combustibile. ACO aspetta i grandi dell'automobile In casa Oreca, il presidente Hugues de Chaunac, ha commentato: &ldquo;Siamo orgogliosi che ACO ci abbia scelto per lavorare accanto a Red Bull Advanced Technologies su questo progetto ambizioso e siamo entusiasti di lavorare con altri partner al progetto, tra cui Plastic Omnium e Green GT. Con le Classi Hypercar e LMDh, le gare endurance stanno entrando in una nuova e affascinante era. Da un punto di vista tecnico e sportivo ci terr&agrave; col fiato sospeso&rdquo;. WEC, Toyota svela la GR010 Hybrid aspettando la hypercar stradale Il lavoro che porteranno avanti Red Bull e Oreca sul telaio, lascia Pierre Fillon fiducioso su un futuro interesse delle case costruttrici nei confronti della Classe Idrogeno, in pista dal 2024: &ldquo;Avere a bordo queste aziende di vertice probabilmente attirer&agrave; ancor di pi&ugrave; l&rsquo;interesse dei costruttori d&rsquo;auto, in particolare quelli che contribuiscono regolarmente al nostro gruppo di lavoro sull&rsquo;idrogeno. Viviamo tempi difficili ma l&rsquo;ACO &egrave; determinata a inseguire la propria strada verso la mobilit&agrave; e legare a zero emissioni carboniose&rdquo;.       

La divisione Red Bull Advanced Technologies e Oreca lavoreranno al telaio destinato a scendere in pista a Le Mans nel 2024 nella nuova Classe Idrogeno voluta dall'ACO

Red Bull e Oreca insieme sul progetto di prototipo a idrogeno

dall&rsquo;inviato, Sergio Remondino  La pioggia quasi monsonica che ha investito Imola dalle 17 di domenica ha trasformato la 4 Ore valida quale seconda prova dell&rsquo;Elms - la European Le Mans Series - in una tre ore. Da quel momento infatti, quando mancava appunto una sessantina di minuti allo scadere della durata prevista, le vetture hanno girato di conserva sulla pista trasformata in una piscina, tutte ordinatamente in fila e ad 80 kmh, dietro alla safety car. Ed in pratica, i giochi per la vittoria sono finiti in quel frangente, con l&rsquo;equipaggio formato da Pierre Thiriet, Mathias Beche e Ryo Hirakawa confermato in testa alla classifica, posizione che occupava dal 60esimo giro con l&rsquo;Oreca 05-Nissan del team fondato dallo stesso Thiriet e gestito da Tds Racing.  Un equipaggio consistente anche se non rapidissimo (il migliore dei tre piloti &egrave; stato Thiriet, che non &egrave; andato oltre l&rsquo;ottavo giro pi&ugrave; veloce di giornata), spietato nel saper cogliere gli errori e le mancanze dell&rsquo;Oreca numero 21 partita dalla pole con il velocissimo Nicolas Lapierre, della Ligier numero 23 di Fabien Barthez (l&rsquo;ex-portiere campione del mondo) e dell&rsquo;Oreca numero 33 di Tristan Gommendy, tutte passate al comando ma tutte poi superate dai futuri vincitori. Secondo posto per Dolan, Tincknell e Giedo Van der Garde con la Gibson barchetta, che grazie al risultato - sommato al successo nella prima prova della Elms, a Silverstone - sono ora largamente in testa al campionato.  Si sono difesi bene a Imola gli italiani, con Mondini-Andrea Roda e Jacoboni secondi nella categoria Lmp3; Andrea Bertolini secondo di LmGte sulla Ferrari F458 divisa con Smith e Butcher e Davide Rigon terzo sulla Ferrari F458 divisa con i Talkanitsa padre e figlio.&nbsp;     

L&#39;equipaggio formato da Pierre Thiriet, Mathias Beche e Ryo Hirakawa confermato in testa alla classifica della 4 Ore

ELMS: un&rsquo;Oreca nel diluvio a Imola

Sono 18 le vetture iscritte nella classe Lmp2. Sono quattro i telai rappresentati: Oreca, Morgan, Zytek e Ligier, con quest'ultima gestita dal team Oak che rispolvera il nome del costruttore francese ex F1 per una nuova vettura con il tetto (le altre sono tutte &ldquo;barchette&rdquo;) al debutto proprio a Le Mans. Due i motori presenti: Nissan e Judd.  C'&egrave; anche un team e un pilota italiano presenti in Lmp2: il team &egrave; quello di Amato Ferrari che gestisce due Oreca-Nissan per i colori russi di SMP Racing al cui volante c&rsquo;&egrave; Maurizio Mediani, che correr&agrave; insieme a Minassian e Ladygin sulla Oreca-Nissan n.37. Troppo penalizzate a livello di potenza dai regolamenti, le Lmp2 a Le Mans girano a circa 13&rdquo; dalle Lmp1 pi&ugrave; rapide, e sono pi&ugrave; performanti sul giro di circa 14&rdquo; rispetto alle Gt della classe Pro.  In questa classe da segnalare la presenza degli ex piloti F1 Mika Salo (Oreca-Nissan n.27), Marc Gen&egrave; (Zytek-Nissan n.38), Christian Klien (Morgan-Judd n.43) e Karun Chandhok (Oreca-Nissan n.48).  Tutti gli iscritti alla 24 Ore di Le Mans e i numeri di gara

Tutte "barchette" e una sola coup&eacute;. Quattro telai si dividono la vittoria

5 risultati per 'oreca'

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ELMS: un’Oreca nel diluvio a Imola

Le Mans: nei Prototipi LMP2 anche quattro ex piloti F1