        In una Grande Mela sullo sfondo e con il cielo coperto, dopo che la pioggia ha segnato le libere del mattino, la qualifica dell'ePrix di New York vedono la Envision Virgin di Nick Cassidy centrare la pole position.&nbsp; Un giro perfetto, il pi&ugrave; rapido della sessione, l'1'09"338, arrivato dopo che nella fase a Gruppi per Cassidy la miglior prestazione era stata di 1'09"672. Non ha saputo ripetersi Sebastien Buemi, protagonista del Gruppo 4 ma solo quinto in griglia, con 1'09"713. Partir&agrave; davanti a Pascal Wehrlein, autore di 1'09"752 su Porsche.&nbsp; Accanto a Cassidy&nbsp; - Envision motorizzata Audi e, ancora, a qualificarsi meglio dei piloti ufficiali - partir&agrave; Jean Eric Vergne, con DS Techeeah a 161 millesimi. Ottima qualifica anche per Alex Lynn su Mahindra, terzo e autore di 1'09"538. Accanto avr&agrave; la BMW di Maximilian Guenther, a girare in 1'09"614. In un'ottica di campionato, qualifica da dimenticare per Edoardo Mortara, con problemi di erogazione della potenza sulla Venturi, che ne hanno condizionato il giro nel Gruppo 1. Partir&agrave; ultimo, accanto a Ren&eacute; Rast su Audi. Male Anche Vandoorne, Bird, De Vries ed Evans.&nbsp; La cronaca della qualifica a Gruppi Dal Gruppo 1 da segnalare l'investigazione su Edoardo Mortara per aver rallentato un altro pilota (Rast), in quelli che sono stati due pessimi tentativi di qualifica. Mortara non ha potuto sfruttare la massima potenza del powertrain per un problema tecnico.&nbsp; Quanto a Da Costa ha usato una strategia alternativa ai primi 5 in pista, attendendo a lungo ai box prima di lanciarsi per il giro veloce e realizzare la seconda prestazione a 93 millesimi da&nbsp; Robin Frijns. Nel Gruppo 2 ha provato a qualificarsi per la Superpole Sam Bird, ma con una Jaguar in pessime condizioni d'assetto, nonostante il lavoro dei meccanici - a sostituire il telaio - per preparare la monoposto in tempo per la qualifica. Sessione caotica, con il finale che ha visto Rowland finire in testacoda e centrare la Jaguar di Bird, che procedeva lentamente. Bandiera rossa e sessione interrotta quando i piloti erano nel giro veloce. Un tentativo concesso nuovamente a tutti, dal quale escono meglio di tutti Vergne e Wehrlein, con Vandoorne che ha molto da recriminare per aver perso 1"3 da Vergne nel solo terzo settore. Del terzo Gruppo va detto della buona prestazione di Di Grassi, sesto e al limite dell'accesso in Superpole, in attesa del Gruppo 4. Solo Sims e Lotterer, ottavo e nono, non hanno ottenuto un tempo buono per un provvisorio posizionamento tra i primi 6. La "sorpresa" che toglie Di Grassi dai piloti con l'accesso in Superpole arriva da Sebastien Buemi, con Nissan stacca il miglior tempo in 1'09"531, 68 milesimi pi&ugrave; rapido di Vergne. Sergio Sette Camara il secondo migliore del Gruppo 4, 12&deg; in griglia. I tempi e la griglia di partenza  Cassidy (Virgin) -&nbsp; 1'09"338 (G3)&nbsp; Vergne (DS Techeetah) - 1'09"499 (G2) Lynn (Mahindra) - 1'09"538 (G3) Guenther (BMW) - 1'09"614 (G3) Buemi (Nissan) - 1'09"713 (G4) Wehrlein (Porsche) - 1'09"752 (G2) Di Grassi (Audi) - 1'09"759 (G3) Rowland (Nissan) - 1'09"891 (G2) Sims (Mahindra) - 1'09"892 (G3) Lotterer (Porsche) - 1'10"028 (G3) Frijns (Virgin) - 1'10"063 (G1) Sette Camara (Dragon) - 1'10"147 (G4) Da Costa (DS Techeetah) -&nbsp; 1'10"156 (G1) Turvey (NIO) - 1'10"181 (G4) Dennis (BMW) - 1'10"239 (G2) Evans (Jaguar) - 1'10"526 (G1) Blomqvist (NIO) - 1'10"530 (G4) De Vries (Mercedes) - 1'10"581 (G1) Nato (Venturi) - 1'10"658 (G4) Bird (Jaguar) - 1'10"934 (G2) Vandoorne (Mercedes) - 1'10"952 (G2) Eriksson (Dragon) - 1'11"036 (G4) Rast (Audi) - 1'11"271 (G1) Mortara (Venturi) - 1'11"690 (G1)        

La qualifica del primo ePrix in quel di New York rivela una Envision Virgin Racing in gran spolvero. Bene anche Vergne su DS Techeetah, mentre tra i piloti delle primissime posizioni nel mondiale il migliore &egrave; Da Costa, 13&deg;&nbsp;

ePrix di New York, Cassidy mette in fila gli "ufficiali". Mortara ultimo

        A Riad si replica, la Formula E torna in pista per il secondo ePrix di Ad Diriyah con una qualifica alla quale non ha preso parte Edoardo Mortara. Spettacolare protagonista per il podio ottenuto venerd&igrave; sera, secondo alle spalle di De Vries, il pilota Venturi &egrave; andato a sbattere al termine delle prove libere 3. Un problema tecnico &ndash; inizialmente &egrave; sembrato si fosse&nbsp;bloccato l&rsquo;acceleratore &ndash; lo ha proiettato contro le barriere in fondo al dritto di parte. Impatto pesante, da quale Mortara &egrave; uscito senza conseguenze fisiche, per recarsi in ospedale ed effettuare i controlli di routine. Con una comunicazione ufficiale del team Venturi &egrave; stato successivamente reso noto come le prime analisi condotte avessero segnalato un guasto al sistema frenante.  mortara&rsquo;s crash in practice.that mercedes fe car has a serious issue with the throttle getting stuck.same thing happened last year at mexico with de vries too iirc. pic.twitter.com/g7fSjyuA4I &mdash; #1 pato o&rsquo;ward lover remi (@remiformula) February 27, 2021    Qualifica con 5 piloti assenti Detto dell&rsquo;assenza dalla qualifica anche di Andr&eacute; Lotterer &ndash; Porsche impegnata nella sostituzione del motore elettrico &ndash;, la direzione gara ha deciso di escludere dalla sessione sia le due Mercedes che le due Venturi. Un provvedimento legato all&rsquo;incidente occorso a Mortara, per due team accomunati dal medesimo powertrain (e la relativa elettronica di controllo del recupero energetico con il brake by wire posteriore). Il delegato tecnico FIA e i commissari - impegnati nel capire le ragioni dell&rsquo;incidente - per ragioni di sicurezza hanno deciso l&rsquo;esclusione dal turno di qualifica.  Race Control: Teams Mercedes-EQ and ROKiT Venturi Racing are not allowed to enter the track during the qualifying session while investigation continues into the cause of Mortara&rsquo;s crash. #DiriyahEPrix &mdash; ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) February 27, 2021    Pole position a Frijns Del tema sportivo va detto della pole ottenuta da Frijns su Envision Virgin Racing, con powertrain Audi, in 1'07"889. Precede Sette Camara (1'08"178), che partir&agrave; dalla prima fila, mentre la seconda Dragon sar&agrave; sesta con Mueller, protagonista di un errore di guida nel giro buono. In seconda fila si piazzano Bird su Jaguar (1'08"405) e Turvey su NIO in 1'08"439, davanti al compagno Blomqvist (1'08"732). Frijns si impone in un round di Superpole dopo aver stampato un 1&rsquo;07&rdquo;810 nella fase a gruppi. Di quest'ultima va segnalato&nbsp;l&rsquo;errore strategico di Audi e Jaguar, in Gruppo 1 non hanno calcolato bene i tempi e sia Rast che Evans hanno preso bandiera, peraltro entrambi in posizione tutt&rsquo;altro che ideale per fare un giro veloce: praticamente in scia. Si &egrave; confermato il vantaggio per i piloti in Gruppo 3 e Gruppo 4, dai quali sono arrivati i primi 6 tempi che hanno guadagnato l&rsquo;accesso in Superpole. L&rsquo;eccezione &egrave; stata rappresentata da un velocissimo Oliver Turvey su NIO. Dopo aver conquistato un punto in gara-1, venerd&igrave; sera, un bel risultato sul quale provare a costruire un ePrix di Diriyah da correre ancora in zona punti. In top ten scatteranno anche Vergne su DS Techeetah - migliori sorti rispetto a venerd&igrave;, con il tempo staccato oggi nel Gruppo 3 -, Buemi su Nissan, Lynn su Mahindra e Da Costa sulla seconda DS Techeetah.       

La necessit&agrave; della direzione gara di condurre approfondite analisi per capire le ragioni del violento incidente che ha coinvolto Mortara nelle libere 3 ha impedito a Venturi e Mercedes di girare in qualifica

ePrix Diryah, incidente Mortara: stop a Venturi e Mercedes. Pole a Frijns

        Per un Sam Bird che saluta Virgin Racing e si prepara a una Stagione 7 di Formula E con Jaguar, c&rsquo;&egrave; un Nick Cassidy che far&agrave; coppia con Robin Frijns dal prossimo campionato. Il team cliente Audi Sport ha scelto il neozelandese, &ldquo;specialista&rdquo; delle serie nipponiche, Super Formula e SuperGT, con un assaggio di serie elettrica&nbsp;avuto lo scorso marzo in occasione dei test rookie a Marrakesh. Ritrover&agrave; in griglia Mitch Evans, connazionale col quale ha corso ai tempi della Toyota Racing Series nel 2011, annata che valse una chance europea in Formula 3, da l&igrave; la prima apparizione a Macao nel 2014 &ndash; con podio &ndash;, per proseguire con la svolta in Giappone, che porter&agrave; il titolo in Super GT nel 2017 e quello in Super Formula nel 2019. Serie elettrica di spessore &ldquo;Per me si tratta di una fantastica opportunit&agrave;, unirmi a Envision Virgin Racing e la Formula E dalla prossima stagione. Il team &egrave; tra quelli di maggior successo in griglia, ha un grande assetto e strutture, mi ha colpito sin da quando ho girato nei test rookie lo scorso marzo. Essere o non #essereFerrari? Tutti i piloti sanno come la qualit&agrave; e lo spessore del campo in Formula E sia tra i migliori al mondo, perci&ograve; &egrave; fantastico aggiungere il mio nome a quest&rsquo;elenco. Correre in Giappone ha rappresentato un&rsquo;esperienza straordinaria e sono fortunato di essere riuscito a ottenere cos&igrave; tanto in poco tempo, adesso &egrave; tempo di affrontare la prossima sfida nella mia carriera e non vedo l&rsquo;ora di farlo con Envision Virgin Racing&rdquo;, le parole di Cassidy, che si trasferir&agrave; da Tokyo per essere pi&ugrave; vicino al team con base a Silverstone. Virgin Racing ambizioni iridate Tra Cassidy e Virgin Racing la collaborazione sar&agrave; pluriennale e Sylvain Filippi ha aggiunto: &ldquo;Come squadra &egrave; sempre importante guardare avanti per garantire il successo sul lungo periodo. In Nick sappiamo di avere un pilota in gamba, molto ambizioso, con puro talento, velocit&agrave; e condotta di gara, al pari di un curriculum impressionante per la sua et&agrave;.  Sappiamo che la Formula E sar&agrave; pi&ugrave; competitiva che mai, diventando campionato del mondo dalla prossima stagione; dal breve tempo trascorso con noi, siamo fiduciosi che, insieme a Robin Frijns, abbiamo due piloti in grado di competere al vertice per vincere i campionati&rdquo;. GP Ungheria, Binotto: 'Prestazioni insufficienti, lavoriamo per migliorare'       

Il pilota neozelandese &egrave; reduce da 5 anni corsi con successo nelle serie giapponesi, da pilota Toyota. Dalla Stagione 7 ritrover&agrave; la Formula E, per la prima volta guidata nei test in Marocco dello scorso marzo

Formula E, Virgin Racing sceglie Cassidy per sostituire Bird

 p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000; min-height: 14.0px} span.s1 {font-kerning: none}    Sul corto e piatto ovale di Martinsville, Martin Truex Jr ha conquistato la sua prima vittoria dell&#39;anno. Sul tracciato della Virginia, il pilota del team di Joe Gibbs e della Toyota ha rimontato dopo una penalit&agrave; per aver tagliato l&#39;ingresso della corsia box. Il suo potenziale (gi&agrave; visto nell&#39;appuntamento dello scorso anno) era per&ograve; altissimo, e nessuno &egrave; stato in grado di fermarlo. Nel terzo stage, Truex ha salutato la truppa e se n&#39;&egrave; andato. Alle sue spalle, i tre piloti del team Penske Ryan Blaney, Brad Keselowski e Joey Logano (vincitore del primo stage) npn hanno avuto vere chance, chiudendo staccati di diversi secondi.&nbsp;  Quinta piazza per Chase Elliott, e per il team Hendrick, il passaggio a Martinsville ha visto il ritorno di &nbsp;quattro vetture nella top-10. Alex Bowman ha concluso quinto, davanti a Matt DiBenedetto, ancora protagonista di un&#39;ottima prova col Wood Brothers Racing. Il pilota di origini italiane si &egrave; imposto su William Byron, Kurt Busch e Jimmie Johnson, riuscito a vincere il secondo stage e a comandare oltre 70 giri. Al suo ultimo anno nella serie, il californiano continua a fare passi avanti e sembra in forma come mai era stato nell&#39;ultimo quinquennio. Poco fuori dalla top-10 Bubba Wallace, protagonista anche dal punto di vista &ldquo;sociale&rdquo; in questi giorni. All&rsquo;indomani del rinnovo contrattuale si &egrave; confermato su buoni livelli.  Giornataccia invece - Truex a parte - per il team Gibbs, ai margini della top-10 con Kyle Busch ed Erik Jones, oltre a Denny Hamlin ventiquattresimo. Da riportare il ritiro di Austin Dillon per motivi fisici dopo che un danno aveva portato al surriscaldamento dell&#39;abitacolo. Il nipote di Richard Childress si &egrave; per&ograve; gi&agrave; ripreso.  Rivoluzione culturale per la NASCAR    A tenere banco in pista, pi&ugrave; che gli eventi sportivi, sono state ancora le ripercussioni delle proteste antirazziste negli USA. Anche su impulso di Wallace, la NASCAR ha deciso infatti di vietare l&#39;uso della bandiera confederata sui campi di gara da parte dei tifosi.  La bandiera confederata fu utilizzata dalla confederazione degli stati ribelli del sud nella Guerra Civile Americana. Tale confederazione basava la propria stessa esistenza sulla schiavit&ugrave; e identificava la &ldquo;schiavit&ugrave; e la subordinazione alla razza superiore&rdquo; come sua condizione normale ed essenziale. In un momento di grandi sensibilit&agrave; sul tema, il revival di quei principi, e dei simboli che li rappresentano &egrave; diventato sempre pi&ugrave; inaccettabile e offensivo: anche le organizzazioni sportive si stanno adeguando.  Con la fine della segregazione razziale negli anni &rsquo;60 del 900 negli Stati Uniti, in molti casi la bandiera confederata &egrave; diventata un segno di riconoscimento dell&rsquo;America pi&ugrave; bigotta e razzista, e l&rsquo;incremento della consapevolezza ha portato alla progressiva rimozione anche in quei casi in cui veniva utilizzata &ldquo;innocentemente&rdquo;. Mentre le reazioni negative da parte dei tifosi pi&ugrave; &ldquo;estremi&quot; sono state finora molte (un pilota amatoriale della Truck Series ha perfino minacciato di ritirarsi) sembra che le opinioni positive siano molte di pi&ugrave;: al rischio di contrariare una fetta dei tifosi, per la categoria c&#39;&egrave; per&ograve; anche l&#39;opportunit&agrave; di aprirsi ad una nuova base demografica molto pi&ugrave; allargata.  L&#39;ordine d&#39;arrivo della Blu-Emu 500 di Martinsville:  1 - Martin Truex Jr. (Toyota Camry) &ndash; Gibbs &nbsp;- 500 giri 2 - Ryan Blaney (Ford Mustang) &ndash; Penske &nbsp;- 500 3 - Brad Keselowski (Ford Mustang) &ndash; Penske &nbsp;- 500 4 - Joey Logano (Ford Mustang) &ndash; Penske &nbsp;- 500 5 - Chase Elliott (Chevy Camaro) &ndash; Hendrick &nbsp;- 500 6 - Alex Bowman (Chevy Camaro) &ndash; Hendrick &nbsp;- 500 7 - Matt DiBenedetto (Ford Mustang) &ndash; Wood &nbsp;- 500 8 - William Byron (Chevy Camaro) &ndash; Hendrick &nbsp;- 500 9 - Kurt Busch (Chevy Camaro) &ndash; Ganassi &nbsp;- 500 10 - Jimmie Johnson (Chevy Camaro) &ndash; Hendrick &nbsp;- 500  In campionato  1. Harvick 452; 2. Logano 424; 3. Elliott 405; 4. Truex 381; 5. Keselowski 380 

In Virginia il pilota della Toyota riscatta la giornata nera del team, protando a casa la pirma vittoria dell&#39;anno. La notizia del giorno, per&ograve;, &egrave; la rivoluzione culturale iniziata dalla serie, che non resta inerme al cospetto delle proteste antirazziste che stanno scuotendo gli USA in questi giorni

Nascar: a Martinsville truex Vince, la serie vieta la bandiera confederata

Sul podio dei debuttanti, davanti a tutti va il veterano. Sam Bird si prende il successo nell&rsquo;ePrix di Riad, porta i privati di Envision Racing con powertrain Audi davanti ai grandi. In palla sin dalle libere, a Bird &egrave; mancato il colpo decisivo in Super Pole. Si rif&agrave; con il sorpasso decisivo su Stoffel Vandoorne, a 10 minuti dal termine dei 45 + 1 giro di corsa.    Un ePrix vissuto su due copioni. La prima mezz&rsquo;ora di gara &egrave; un assolo BMW. Alexander Sims controlla bene dalla pole e gestisce due Mercedes in gran forma. Vandoorne e De Vries corrono nelle posizioni sul podio e a pochi decimi da Sims. Dietro hanno un Bird che in avvio battaglia con Edoardo Mortara, a vendere cara la pelle. Conquistata la quarta posizione mette nel mirino i primi.   This is going to be a close one! @AlexanderSims, @svandoorne, @nyckdevries and @sambirdofficial are all hunting for victory #DiriyahEPrix pic.twitter.com/zgpsEl6Edh &mdash; ABB Formula E (@FIAFormulaE) November 22, 2019    Attack Mode strategico&nbsp;  A cambiare le posizioni &egrave; stato spesso un Attack Mode posizionato all&rsquo;esterno di curva 2, fuori traiettoria e con tanto tempo perso per attivare la modalit&agrave; da 320 cavalli per 4 minuti.  Se davanti la corsa &egrave; vissuta in stand by, nella top ten a darsi da fare &egrave; stato Andr&eacute; Lotterer, su Porsche. Settimo in griglia, recupera posizione su posizione, fino ad agganciare la quinta dopo 25 minuti di gara.  Il tutto mentre i &ldquo;grandi&rdquo;, i Vergne, i Di Grassi, i Da Costa, gli Abt sono costretti a recuperare dalle retrovie. Finisce con Vergne ritirato per problemi tecnici, Abt a muro e Di Grassi solo 13&deg;, dietro Massa 12&deg;.  Finale decisivo  La testa della corsa si decide a 12 minuti dal termine, giro 25. Bird attacca in fondo al rettilineo Stoffel Vandoorne, manovra fotocopia che il belga, due giri prima, aveva effettuato su Alex Sims, prendendosi la provvisoria leadership. Da una potenziale vittoria a un finale solo all&rsquo;ottavo posto per il poleman di BMW, attaccato anche da Lotterer al giro 27 e successivamente da Oliver Rowland, con l&rsquo;unica Nissan in gara, dopo il ritiro nelle primissime fasi di Sebastien Buemi.   All the drama! @svandoorne is now leading the race ahead of @sambirdofficial and @Andre_Lotterer #DiriyahEPrix pic.twitter.com/1Bi5KlLuJL &mdash; ABB Formula E (@FIAFormulaE) November 22, 2019    Lotterer sopravanza anche Vandoorne nella fase in cui Stoffel passa dall&rsquo;activation zone dell&rsquo;Attack Mode.  La Safety Car non cambia il podio  A 6 minuti e mezzo dalla bandiera a scacchi, Daniel Abt, in battaglia con Antonio Felix Da Costa, finisce contro le barriere e la Audi resta in pista, costringendo la direzione gara a neutralizzare l&rsquo;ePrix con Safety Car. Gruppo compattato e 4 kWh scalati dall&rsquo;energia residua nel pacco batterie per tutti i piloti.  Alla ripartenza, 2 minuti pi&ugrave; un giro per decidere un ePrix gi&agrave; delineato nelle posizioni sul podio. Non cambia l&rsquo;ordine tra Bird, Lotterer, Vandoorne. Ad arretrare ancora &egrave; Sims, da quinto a ottavo e, insieme a Maximilian Guenther, il pilota con minor carica alla ripartenza (8 kWh).   This is going to be a close one! @AlexanderSims, @svandoorne, @nyckdevries and @sambirdofficial are all hunting for victory #DiriyahEPrix pic.twitter.com/zgpsEl6Edh &mdash; ABB Formula E (@FIAFormulaE) November 22, 2019    Rowland porta Nissan al quarto posto, davanti alla seconda Envision Virgin di Robin Frijns, poi la Mercedes di Nick De Vries, la Venturi di Edoardo Mortara, BMW con Sims, Mahindra con Jerome D&rsquo;Ambrosio e la Jaguar di Mitch Evans.  L&#39;ordine d&#39;arrivo dell&#39;ePrix di Riad  Penalizzati con drive through per irregolarit&agrave; tecnica legata alla mappatura dell&rsquo;acceleratore sia Ma Qing che Brendon Hartley e Maximilian Guenther.  Le classifiche Piloti e Costruttori  Sabato si replica con il secondo ePrix da Riad. 

L&#39;ePrix di Riad ribalta il copione sviluppato nella prima mezz&#39;ora. Alla ribalta Envision Virgin con motore Audi, Bird attacca e vince la gara d&#39;esordio. Vandoorne e De Vries convincono, Lotterer regala subito il podio a Porsche&nbsp;

Formula E: Bird firma Gara 1, Porsche e Mercedes subito podio

        BMW al mattino, Envision a fine giornata. I test di Formula E a Valencia mandano in archivio la prima delle tre sessioni in programma fino al 18 ottobre prossimo con la prestazione di riferimento ottenuta, al pomeriggio, da Sam Bird su Audi e-tron gestita dal team Envision Virgin Racing. Crono di 1&rsquo;15&rdquo;570 per il pilota inglese, davanti a Maximilian Guenther, new entry in casa BMW e autore di 1&rsquo;15&rdquo;926 nella sessione mattutina. Si migliora di poco meno di 3 decimi, fino a 1&rsquo;15&rdquo;663 al pomeriggio, tempo che vale la seconda piazza. Quattro squadre diverse nelle prime quattro posizioni, con Antonio Felix Da Costa terzo e prima DS Techeetah, seguito da Mitch Evans su Jaguar. Un inizio all&rsquo;insegna dei distacchi molto contenuti, con 17 piloti in 1&rdquo; e 10 racchiusi in 5 decimi. BMW LA PI&Ugrave; ATTIVA IN PISTA Massa, con Venturi dotata di powertrain Mercedes, ha chiuso 17&deg;, mentre fanalino di coda &egrave; stato il cinese Ma, del team NIO, dietro a Nick De Vries, rallentato da problemi tecnici avuti al mattino. Solo 3 giri per il pilota olandese di Mercedes al pomeriggio. Ne ha completati di pi&ugrave; Stoffel Vandoorne, 66 giri in totale. A effettuare pi&ugrave; tornate &egrave; stato Alexander Sims (40+53 tra le due sessioni), tanti passaggi anche per Guenther (35+54) e Vergne (37+53). Tra i debuttanti in Formula E, James Calado ha chiuso con il 20&deg; tempo ed &egrave; stato protagonista al mattino di un incidente che ha portato all&rsquo;esposizione della bandiera rossa. Altro stop al pomeriggio, in fondo alla pitlane. Al pomeriggio, prima del generale miglioramento dei tempi, &egrave; stato Sebastian Buemi a dettare il riferimento della sessione. Buemi sesto crono a 3 decimi da Bird. TUTTI I TEMPI DELLA GIORNATA DI TEST In casa Porsche &egrave; Lotterer a ottenere il miglior tempo, quattordicesima prestazione di giornata, a 9 decimi dal tempo di Bird. Pi&ugrave; travagliato l&rsquo;esordio di Neel Jani, fuori dalla sessione pomeridiana dopo un contatto con le barriere al mattino, che ha richiesto la sostituzione del telaio della Porsche. SIMULAZIONE DI EPRIX IN VISTA Mercoled&igrave; &egrave; in programma ancora un turno di test al mattino, mentre al pomeriggio andr&agrave; in scena una simulazione di ePrix nella quale simulare le condizioni regolamentari riviste in vista della Stagione 6, da un Attack Mode portato a 320 cavalli anzich&eacute; 306 cavalli, alla gestione dell'energia residua dopo le fasi di neutralizzazione dell'ePrix, con un conseguente calo predefinito dell'energia utilizzabile alla ripartenza. Una scelta dettata dalla volont&agrave; della Formula E di privilegiare corse sull'efficienza piuttosto che gare sprint.       

La prima giornata di test si conclude con l'Audi gestita da Envision Virgin in cima alla classifica. Tempi molto ravvicinati nelle prime 10 posizioni, racchiuse in 5 decimi

Test Formula E, Bird miglior tempo a Valencia

Classificatosi quarto con una impressionante sessione di qualifica (guida molto aggressiva, veloce ed efficace), lo scatenato olandese della Virgin Robin Frijns, partito terzo in virt&ugrave; della squalifica occorsa al poleman originario Pascal Wehrlein della Mahindra, ha colto il primo successo in carriera nella corsa pi&ugrave; folle che la serie full electric ricordi, la prima disputata interamente in condizioni di bagnato con anche un forte scroscio che ha contribuito ad aumentare i numerosi colpi di scena ed incidenti. Frijns, grazie alla vittoria colta a Parigi e ad una stagione che lo ha visto salire sin ora sul podio per tre volte, guida ora il campionato piloti a quota 81 punti con una lunghezza di vantaggio su Andr&eacute; Lotterer della DS Techeetah, splendido secondo dinanzi al veterano Audi Daniel Abt. Virgin, nell&rsquo;ePrix transalpino, &egrave; andata incontro ad una gara dai due volti dal momento che Sam Bird, leggermente in difficolt&agrave; in qualifica, ha concluso appena fuori dalla zona punti rimediando il pi&ugrave; possibile una corsa stracolma di inconvenienti, errori e non scevra da contatti (il britannico &egrave; rimasto coinvolto nella carambola con Sims &ndash;finito a muro- e una Dragon).  Il successo di Frijns acquisisce maggior valore anche in virt&ugrave; del danno rimediato all&rsquo;avantreno dall&rsquo;olandese nelle fasi iniziali della corsa, avendo toccato con il muso della vettura il retrotreno di S&eacute;bastien Buemi della Nissan e.dams, danneggiando leggermente l&rsquo;ala anteriore. Con l&rsquo;avanzare delle tornate l&rsquo;alettone ha iniziato a &lsquo;ballare&rsquo; maggiormente, ma questo non ha impedito a Frijns di trionfare dimostrando grande sangue fredda e anche un&rsquo;ottima guida sul bagnato. Visibilmente emozionato con la coppa in mano e rimasto a lungo a disposizione dei giornalisti, Frijns ha analizzato la sua corsa a caldo riflettendo anche sulle difficolt&agrave; incontrate: &ldquo;E&rsquo; stato un successo che ho cercato con tutto me stesso e sono felicissimo. L&rsquo;ala anteriore era un po&rsquo; danneggiata avendo toccato con il muso il retrotreno di una vettura davanti e sentivo instabilit&agrave;. Per alcuni giri non ho avvertito particolari vibrazioni o rumori, ma poi ho sensibilmente avvertito un peggioramento. Mi sentivo un po&rsquo; preoccupato, ma tutto sommato riuscivo a tenere un buon controllo della vettura, considerando anche le condizioni dell&rsquo;asfalto, con molta poca aderenza&rdquo;. Alla domanda: &ldquo;Come si gestisce una corsa cos&igrave; folle?&rdquo; Robin ha simpaticamente risposto: &ldquo;Tenendosi lontano dai guai amico. Nient&rsquo;altro (ride). Guidare la gara comporta molta pressione e cercavo di evitare errori o casini, mantenendo un buon vantaggio su chi mi seguiva. Ad ogni curva prestavo attenzione ai vari incidenti e ai detriti. Non &egrave; stato facile, ma una grande soddisfazione&rdquo;.  &quot;&Egrave; stata una gara difficile e frustrante per me, ma sono estremamente felice per Robin per la sua meritata vittoria&rdquo; ha dichiarato Bird dopo il devastante ePrix parigino, raccontando poi brevemente la sua corsa: &ldquo;Sono stato colpito da dietro alla curva 3 e questo mi ha gettato in fondo al gruppo e fuori dai punti. &Egrave; stata una gara frenetica ed &egrave; un peccato ci siano stati cos&igrave; tanti incidenti, ma immagino che il pubblico si sia divertito sulle tribune! Continueremo a lavorare duramente pronti per la sfida a Monaco tra due settimane &quot;.  Un elemento che &egrave; opportuno sottolineare, infine, riguardo all&rsquo;ePrix di Parigi, &egrave; la grande sportivit&agrave; di molti piloti, soprattutto veterani, nel complimentarsi con Robin Frijns al termine delle ostilit&agrave;, autore di una corsa davvero lodevole e che ha convinto non solo gli addetti ai lavori e i tifosi, ma anche i suoi diretti avversari. 

Il pilota del team Virgin &egrave; l&#39;ottavo vincitore in otto gare della stagione2018/2019 della Formula E

ePrix di Parigi, Robin Frijns vince e convince

 p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 14.0px Times} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 14.0px Times; min-height: 18.0px} p.p3 {margin: 0.0px 0.0px 14.0px 0.0px; text-align: justify; font: 10.0px Helvetica} span.s1 {font-kerning: none}    Due e quattro ruote sono mondi spesso in contrapposizione, ma che ogni tanto trovano punti di contatto inattesi.  Ed &egrave; il futuro della mobilit&agrave;, sempre pi&ugrave; incentrato sull&rsquo;elettrico, a mettere assieme due realt&agrave; che, all&rsquo;apparenza di comune hanno ben poco: Formula E e moto.  Il team Envision Virgin Racing ha annunciato che&nbsp; Harley-Davidson, uno dei produttori di motociclette pi&ugrave; famoso al mondo, ha firmato un contratto di sponsorizzazione pluriennale con la squadra.  Il motivo per il quale il logo della Casa di Milwaukee campegger&agrave; sulle monoposto di Sam Bird e Robin Frijns &egrave; presto spiegato. Anche in Harley hanno deciso di puntare sull&rsquo;elettrico con l&rsquo;arrivo (autunno 2019) della LiveWire la loro prima elettrica che far&agrave; da apripista a una futura gamma di prodotti a batterie.  Marc McAllister, Vice President Product Planning and Portfolio di Harley-Davidson, ha dichiarato: &quot;I veicoli elettrici del futuro sono il punto focale delle conversazioni sulla mobilit&agrave; a livello globale e quel futuro sta accadendo ora. Siamo incredibilmente entusiasti di collaborare con Envision Virgin Racing, uno dei principali sostenitori di Formula E - la pi&ugrave; alta forma di automobilismo sportivo a propulsione elettrica. La passione, la professionalit&agrave; e l&#39;impegno del team per il mondo dell&rsquo;elettrico corrispondono alla nostra visione e sar&agrave; incredibilmente emozionante collaborare con loro&quot;.  Sylvain Filippi, Managing Director di Envision Virgin Racing, ha dichiarato: &quot;Siamo lieti di accogliere nel nostro portfolio di partner un marchio cos&igrave; iconico come Harley-Davidson. Come noi, Harley-Davidson condivide la passione per lo sviluppo di tecnologie all&#39;avanguardia e mobilit&agrave; sostenibile, e insieme possiamo contribuire a mostrarlo sulle due e quattro ruote.&rdquo;  Ha aggiunto: &quot;Harley-Davidson &egrave; anche la quarta importante partnership per il team negli ultimi 12 mesi dopo l&#39;annuncio di Stanley Black &amp; Decker all&rsquo;E-Prix di Parigi lo scorso anno, Audi Sport in autunno e Genpact a dicembre&rdquo;. 

Uno dei marchi pi&ugrave; famosi al mondo entra a far parte del team di Formula E dall&rsquo; E-Prix di Parigi

Envision Virgin Racing, Harley-Davidson &egrave; il nuovo sponsor

        Scissa l&rsquo;abbinata DS-Virgin Racing, si aprono due capitoli nuovi per entrambe le realt&agrave;. E se DS si &egrave; legata a Techeetah, per Virgin Racing ci sar&agrave; il powertrain Audi nella Stagione 5. L&rsquo;accordo &egrave; su base pluriennale e rappresenta un bel colpo messo a segno dalla struttura diretta da Sylvain Filippi, subentrato nel finale della scorsa stagione ad Alex Tai. In Virgin Racing sono giunti i capitali cinesi di Envision Group e si prospetta un campionato da team cliente e protagonista, potendo contare sull&rsquo;evoluzione del miglior motogeneratore schierato in Stagione 4. &laquo;Siamo lieti che nella nuova stagione di Formula E, con Virgin Racing, ci saranno quattro Audi e-tron FE05 in lotta per i punti e i trofei&raquo;, ha commentato Dieter Gass, capo di Audi Motorsport. &laquo;Il team &egrave; stato uno degli attori chiave in Formula E sin dalla fondazione della serie, sia in termini di prestazioni sportive che di attivit&agrave; fuori dalla pista. &Egrave; un piacere particolare, quindi, la scelta di Virgin Racing di utilizzare il nostro powertrain. Questa fiducia conferma anche l&rsquo;eccellente lavoro che i nostri ingegneri stanno facendo con i loro colleghi del nostro partner Schaeffler&raquo;. Le Gen2 motorizzate Audi e-tron verranno consegnate nel corso di questa settimana a Virgin Racing in quel di Neuburg, quartier generale Audi Sport. Dal 16 ottobre poi sar&agrave; azione, in pista a Valencia, in vista dell&rsquo;esordio del campionato, il 15 dicembre prossimo. Appuntamento al 5 ottobre, invece, per scoprire la livrea e i nomi dei piloti che saranno al volante di Virgin Racing, reduce dall&rsquo;abbinata Sam Bird-Alex Lynn schierata fino allo scorso luglio, l&rsquo;epilogo di New York. E se uno dei limiti principali che hanno condizionato le ambizioni iridate di DS-Virgin Racing &egrave; stato nell&rsquo;efficienza del motogeneratore DS, il passaggio al sistema Audi rappresenta lo stato dell&rsquo;arte tra i sistemi in griglia. FE05 che nasce quale  evoluzione della FE04, progetto rallentato a inizio campionato (fino a condizionarne le possibilit&agrave; di titolo Piloti) da troppi contrattempi legati all&rsquo;inverter. &laquo;Dopo quattro fantastiche stagioni, nelle quali abbiamo ottenuto 7 vittorie e 19 podi, con la recente partnership di successo con DS Automobiles, abbiamo optato per una nuova direzione in vista della prossima generazione di Formula E. Sin dall&rsquo;inizio &egrave; sempre stata intenzione del team siglare una collaborazione con un costruttore, non essendo la produzione di auto il cuore del business Virgin. Quella con Audi Sport, insieme alla propriet&agrave; del team, Envision, sentiamo sia la perfetta collaborazione per avere garanzie di poter lottare nelle posizioni di testa della griglia&raquo;, il commento di Sylvain Filippi.       

Dal powertrain DS al motogeneratore Audi e-tron, Virgin Racing annuncia un colpo interessante, che garantir&agrave; una base tecnica di primo piano per la Stagione 5. Il 5 ottobre la presentazione della livrea e dei piloti

Formula E, efficienza Audi per Virgin Racing

Nel terzetto di testa, in cerca dell&#39;allungo sul gruppo. Sam Bird e DS Virgin Racing affrontano la trasferta in Messico, quinto appuntamento della Formula E, agganciati al leader di campionato Jean Eric Vergne e, nella classifica Costruttori, a una distanza ancora colmabile da Techeetah. Sono 10 i punti che dividono Bird da Vergne, 20 quelli tra Techeetah e DS. Costanza di rendimento in apertura di campionato che ha registrato, tuttavia, qualche noia tecnica, sulla DSV03, con la trasmissione protagonista in negativo sia a Marrakesh che a Santiago del Cile. Due ePrix che hanno visto Bird perdere la posizione su Rosenqvist e Alex Lynn costretto al ritiro.  Come Lucas Di Grassi, anche il pilota inglese subir&agrave; un arretramento in griglia di partenza, sabato, per aver sostituito il cambio: &laquo;Vado in Messico con un ostacolo, causato dalla rottura del cambio nell&#39;ultima gara a Santiago, mi servir&agrave; una nuova unit&agrave; e ci&ograve; comporter&agrave; 10 posizioni di penalit&agrave;&raquo;. Lynn che affronta la parentesi dell&#39;ePrix di Citt&agrave; del Messico nel pieno del programma di sviluppo Aston Martin, la nuova Vantage GTE con la quale correr&agrave; nel WEC. Si prospetta un sabato in salita, poich&eacute; la configurazione del tracciato non favorisce i sorpassi: curva 1 e curva 6 i punti nei quali tentare un attacco, nella tracciatura ovale che gira pi&ugrave; di quanto non faccia la Formula 1 &ndash; o l&#39;Endurance stesso &ndash; nel lento tratto all&#39;interno dello stadio del baseball. &laquo;Il piano &egrave; di provare a fare qualcosa di diverso, essendo una pista sulla quale &egrave; difficile sorpassare. Dovremo azzardare con la strategia e sperare che ripaghi. Finora &egrave; stata una stagione frustrante, sono stato veloce ma i risultati non sono stati dalla mia. Dobbiamo iniziare a migliorare l&#39;affidabilit&agrave; e raccogliere i punti che meritiamo&raquo;, prosegue Lynn, appena 8 punti per lui finora.  La diretta dei test a Barcellona  Tutt&#39;altro inizio ha espresso Sam Bird, sempre nella top 5, due volte sul podio: &laquo;L&#39;ultima volta che abbiamo corso in Messico abbiamo concluso sul podio e abbiamo mostrato un passo competitivo per tutta la stagione, speriamo di poter far bene anche adesso&raquo;. Affidabilit&agrave; da monitorare e, tra le sfide dell&#39;altura, il controllo delle temperature d&#39;esercizio del powertrain, in particolare delle batterie, sar&agrave; fondamentale, vista la rarefazione dell&#39;aria: &laquo;E&#39; una pista molto veloce e sappiamo dalle scorse edizioni che sar&agrave; molto difficile sorpassare, la qualifica pertanto sar&agrave; fondamentale. Le temperature elevate saranno un altro aspetto da gestire, dovremo monitorare gli elementi del raffreddamento viste le alte velocit&agrave; e l&#39;altitudine&raquo;, ha commentato Xavier Mestelan Pinon, direttore delle prestazioni in casa DS Virgin. 

L&#39;ePrix di Citt&agrave; del Messico vedr&agrave; il pilota DS Virgin Racing partire con 10 posizioni di penalit&agrave; per la sostituzione del cambio rotto a Santiago. Bird agganciato al terzetto di testa punta al podio

Formula E Messico, DS Virgin Racing: affidabilit&agrave; cercasi

La quarta stagione di Formula E sta per iniziare e i team presentano le monoposto che si daranno battaglia dal 2 dicembre a Hong Kong.&nbsp;  DS Virgin Racing alza il velo sulla nuova DSV-03, vestita con i colori tradizionali viola, rosso e argento, con qualche novit&agrave; sulla livrea. Gli esperti di DS Performance hanno lavorato sull&rsquo;ottimizzazione della meccanica, con una nuova gestione software.  Il team schiera la prima coppia di piloti &ldquo;100 % made in Britain&rdquo; nella storia della Formula E, con Sam Bird e Alex Lynn. Sam Bird, 30 anni, oltre all&#39;impegno con Af Corse nel Mondiale Endurance, ha preso parte a 33 gare con la scuderia, ottenendo cinque vittorie e nove podi, che fanno di lui il terzo pilota ad aver segnato il maggior numero di punti in Formula E.  Alex Lynn, 24 anni, affronter&agrave; invece la sua prima stagione completa, dopo una partecipazione lo scorso anno in cui ha conquistato una pole position al primo tentativo, diventando uno dei due piloti ad essere riuscito nell&rsquo;impresa.    &nbsp; 

Alla vigilia del primo e-prix della stagione 2017-18, la Casa francese svela la monoposto elettrica affidata a&nbsp;Sam Bird e Alex Lynn

Formula E, DS Virgin alza il sipario sulla&nbsp;DSV-03

Terza vittoria in carriera nella Formula E, primo successo per la DS Virgin, leggi Citroen. La quarta prova di Buenos Aires ha proposto un confronto di altissimo livello tra il poleman britannico Sam Bird e un eccezionale Sebastien Buemi, della Renault e.Dams. I due colossi transalpini che hanno creduto nell&rsquo;elettrico e in questa categoria spinta dalla FIA, hanno offerto un grande spettacolo. Bird ha sempre tenuto la testa della corsa, prima difendendosi da Nicolas Prost (Renault e.Dams), poi da Lucas Di Grassi (Audi Abt Schaeffler), e infine da Buemi.  Lo svizzero si &egrave; prodigato in una rimonta che ha dall&rsquo;incredibile essendo partito 18&deg; e ultimo per un errore in qualifica, poi ammesso con sincerit&agrave; dall&rsquo;ex pilota Toro Rosso di F1. Buemi ha raggiunto la top 10 all&rsquo;8&deg; giro, dopo di che ha avuto ragione di Oliver Turvey e Loic Duval, recuperando altro terreno fino al cambio vettura che lo ha visto uscire dai box al 4&deg; posto dietro a Bird, Di Grassi e Sarrazin. Bravissimo nel gestire la vita della batteria, nonostante i recuperi, Buemi ha superato Sarrazin al 23&deg; giro e di Di Grassi al 27&deg; passaggio, dopo di che si &egrave; attaccato all&rsquo;ala posteriore di Bird fin sotto la bandiera a scacchi. Buemi tiene cos&igrave; il comando della classifica generale con 80 punti contro i 76 di Di Grassi e i 52 di Bird.  Sfortunato Antonio Felix Da Costa (Team Aguri) costretto al ritiro per problemi tecnici poco prima del pit-stop quando era salito 2&deg; con un gran sorpasso a Prost. Gara da dimenticare per Jerome D&rsquo;Ambrosio, urtatosi nel corso del 1&deg; giro con un rivale e costretto ai box per cambiare la gomma posteriore destra (e c&rsquo;&egrave; anche stato un problema con la pistola). Il sostituto di Jacques Villeneuve nel team Venturi, Mike Conway, ha colto un notevole 5&deg; tempo in qualifica, ma problemi tecnici e un testacoda lo hanno fatto concludere 15&deg; dopo avere tenuto a lungo il 5&deg; posto.  Massimo Costa   

L'inglese precede Buemi in grande rimonta nella prova di Buenos Aires con le monoposto elettriche. Terzo Di Grassi

Formula E: Bird esalta la DS Virgin

Era il 2009, e l&rsquo;allora presidente della FIA Max Mosley apr&igrave; le porte della Formula Uno a tre nuovi team: HRT, Virgin Racing (poi acquisita dalla Marussia) e Lotus, che poi cambi&ograve; nome in Caterham. Nel Gran Premio degli Stati Uniti, in programma il prossimo weekend, i tre team voluti da Mosley non saranno al via, terminando (tranne ripensamenti) un ciclo di vita breve e molto avaro di risultati.  Proprio Max Mosley, che usc&igrave; dal&nbsp;mondo della F1 dopo lo&nbsp;scandalo delle&nbsp;piccanti rivelazioni sulle su abitudini masochistiche,&nbsp;&egrave; intervenuto luned&igrave; 27 ottobre&nbsp;in un programma radiofonico della BBC per commentate il forfait di Caterham e Marussia. "Il grosso problema &egrave; che le grandi squadre hanno molto pi&ugrave; denaro dei team minori come Caterham e Marussia &ndash; ha commentato l&rsquo;ex Presidente - da un punto di vista sportivo sarebbe auspicabile che tutti i team ricevano la stessa quota dei soldi (provenienti dai diritti televisivi, ndr), tutti la stessa cifra. Poi si lasciano libere le squadre di operare sul mercato delle sponsorizzazioni come meglio credono".   "Una team come la Ferrari - ha continuato Mosley - avr&agrave; ovviamente introiti legati alle sponsorizzazioni molto maggiori alla Marussia, ma se tutti ricevessero gli stessi soldi di base, almeno si partirebbe tutti alla pari. Sarebbe un passo avanti importante, soprattutto se in abbinamento a questo cambiamenti fosse introdotto un tetto massimo di spesa&raquo;.  Mosley ha commentato anche il nuovo ciclo motoristico intrapreso quest&rsquo;anno dalla Formula Uno:&nbsp;"Sono a favore dei motori &ldquo;verdi&rdquo;. Per me l&rsquo;errore non &egrave; stato quello di lasciare liberi i costruttori di spendere quanto volevano in ricerca e sviluppo, ma quello di non mettere un tetto al costo della fornitura della power unit. Avrei visto bene un limite 4 o 5 milioni di euro piuttosto che i 15 o 20 che vediamo sul mercato oggi".  Roberto Chinchero

Proposta provocatoria dell&rsquo;ex presidente FIA sulla crisi dei team minori: si augura un distribuzione pi&ugrave; equa degli introiti televisivi

13 risultati per 'virginia'

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