Motivazioni alte e impegno massimo per migliorare la monoposto. Le classifiche iridate non dicono tutto della competitività Ferrari e la SF90 è un progetto veloce, da sfruttare e capire appieno
Siamo al 4 a 0 da ribaltare, impresa da Furie Rosse tra i cordoli. Charles Leclerc porta l’esempio di Champions League, la semifinale Liverpool-Barcellona, per dire quanto, la Ferrari, creda fermamente di poter recuperare la situazione di svantaggio nei due mondiali dopo quattro gare.
“Penso che come squadra e come pilota hai sempre bisogno di essere motivato e non mollare mai. La Champions League è stato un buon esempio ed è questa la mentalità all’interno del team. Siamo qui per vincere ed è quel che vogliamo fare, stiamo facendo tutto il possibile per migliorare e speriamo arrivino i risultati”, dice nel giovedì di Barcellona.
Diciassette round davanti, non un GP da dentro o fuori. Servirà, però, dare gli indizi utili a intravedere la rimonta, iniziare il recupero punto su punto e, soprattutto, segnalare la raggiunta quadratura del cerchio intorno alla SF90. “Abbiamo portato aggiornamenti, mi fido del team. Ma ancora non so quantificare i miglioramenti. La prestazione c’è, dobbiamo tirare fuori il massimo dalla macchina che è performante, non credo ci siano stati particolari problemi, ma dobbiamo capire bene la macchina”, aggiunge.
SF90 da comprendere, gomme da sfruttare al meglio, prestazione in curva da trovare. Sono i passaggi cruciali per sfidare una Mercedes inferiore appena in Bahrain. “Quanto alle prestazioni, credo che arriverà ancora altro, non penso siano così negative come appare dal campionato.
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Abbiamo avuto delle opportunità, una volta ho commesso un errore (Baku; ndr), un’altra abbiamo avuto un problema che ci è costato un risultato migliore. In generale credo che la prestazione ci sia, dobbiamo solo provare e mettere tutto insieme per utilizzare il nostro pieno potenziale”.
La competitività Ferrari nei test era un fattore chiaro. Meno, lo è stata l’espressione di forza Mercedes, arrivata solo nelle ultime due giornate, un bluff svelato completamente, poi, in Australia. Leclerc rilegge le indicazioni dello scorso inverno e chiarisce un punto: la Ferrari non era molto davanti alla W10: “Credo che nei test la Mercedes non fosse così lontana. In realtà, l’ultimo giorno è stato l’unico in cui hanno spinto un po’ di più e nei giri conclusivi hanno fatto tempi molto simili ai nostri.
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Non sono mai stati molto lontani e noi non sapevamo quanto avessero spinto nell’ultima giornata. Credo non sia corretto dire che eravamo molto davanti a loro nei test”.
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