Coronavirus, Isola torna sulla prima linea del volontariato

Coronavirus, Isola torna sulla prima linea del volontariato© LAT Images

Il boss di Pirelli in Formula 1, da 30 anni attivo nel settore del volontariato, ha ripreso l'attività con Croce Viola, alla guida delle ambulanze. L'associazione ha avviato una raccolta fondi per aiutare le persone in difficoltà

F.P.

06.04.2020 ( Aggiornata il 06.04.2020 15:12 )

Del contributo della Formula 1 alla lotta contro il coronavirus si è detto sotto forma del Project Pitlane nel Regno Unito. In Italia, FCA e Ferrari operano a supporto di Siare Engineering, specialisti in dispositivi elettromedicali. C’è, poi, il contributo Pirelli e la raccolta di oltre 700 mila euro, 440 mila dei quali destinati all’Ospedale Sacco di Milano – 220 mila euro raccolti tra i dipendenti, 220 mila versati dall’azienda –.

Uomo “simbolo” di Pirelli in Formula 1, Mario Isola. Dell’attività dell’ingegnere milanese, volontario alla guida delle ambulanze, un impegno lungo 30 anni, si è raccontato in passato. Isola, intervistato dal Sun, ha spiegato le difficoltà dell’attuale momento, lui tornato a offrire il proprio contributo la scorsa settimana, dopo aver osservato la fase di quarantena di rientro dall'Australia.

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Il racconto dalla prima linea

Un contatto con la realtà “dal fronte”, dell’assistenza e trasporto dei casi più gravi di contagiati presso le strutture sanitarie. “Ho parlato con molti colleghi, siamo una comunità, abbiamo una chat e condividiamo quel che accade. Dicono come la cosa peggiore sia, sebbene tu sia abitualmente viva situazioni molto difficile, l’impatto sull’aspetto psicologico.

La parte più difficile del lavoro adesso è non poter trasportare nessun parente del paziente in ambulanza verso l’ospedale. Solitamente prendi chiunque della famiglia sia disponibile, perché è importante avere il supporto. In questi giorni è vietato per evitare ulteriori contatti.

A volte, con pazienti in gravi condizioni, dobbiamo dire loro scusate ma non potete venire. Capiscono che potrebbe essere l’ultima volta che vedono i loro parenti vivi ed è qualcosa di molto difficile anche sul nostro personale”.

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L'impegno per i più deboli

C’è, poi, l’altro dramma dettato dal coronavirus, delle difficoltà economiche per molti e la necessità di assistenza al di là dell’aspetto sanitario. Con Croce Viola Milano impegnata in una raccolta fondi da destinare alle fasce più fragili della società, “stiamo provando a raccogliere del denaro per le persone bisognose, è un’emergenza sociale. Possono essere persone che vivono nella nostra zona, anziani che non possono avere le loro pensioni, o chi non ha denaro per arrivare a fine mese”, spiega Isola.

Aiuti fondamentali, tante le iniziative di sostegno in questa fase di emergenza. Nel Regno Unito, poi, uno dei grandi nomi della F1 che è stata, Ron Dennis, ha donato 1 milione di sterline - attraverso la propria fondazione, DreamChasing - per garantire ai lavoratori del servizio sanitario nazionale un milione di pasti nei prossimi tre mesi. 

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