Il direttore generale afferma che la F1 ha dovuto fermarsi e fare un piccolo passo indietro per via della pandemia coronavirus, aggiungendo che correre è fondamentale per i team
Il tasto pausa lo si preme quando si è stanchi, quando subentra altro da fare, quando pensiamo di averne abbastanza. Oppure, lo premiamo per causa di forza maggiore. E' questo il caso della Formula 1, il cui processo vitale è stato "interrotto" dalla pandemia, come spiega Ross Brawn in un'intervista esclusiva a RaceFans.
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Spedita verso il cambio regolamentare per il 2021, verso una rivoluzione tecnica in pista e sportiva con il budget cap, la F.1 si è improvvisamente ritrovata a dover fare i conti con una pandemia che ha messo in grandi difficoltà economiche alcuni team. E' stato dunque il momento delle riflessioni, secondo Brawn, con la decisione di rivedere ulteriormente il budget cap e lo spostamento delle nuove norme al 2022: "La Formula 1 si trovava in un'ottima posizione, stavano arrivando le nuove regole, il limite di spesa e molte altre cose positive. E' come se avessimo premuto il tasto pausa o, semmai, una leggera marcia indietro per un momento. Ma ripartiremo".
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Sul presente, Brawn sottolinea la necessità di correre: "Disputare il mondiale è fattibile. Credo che possiamo recuperare gran parte degli introiti, che sono vitali per i team. Fermare il campionato sarebbe stato come chiudere completamente i rubinetti alle squadre, e chiuderli farebbe riconsiderare alle persone il proprio futuro in Formula 1. Siamo una grande industria, abbiamo migliaia di persone che dipendono dal mondo delle corse per il loro futuro e questo non possiamo ignorarlo. Fermarsi del tutto penso che sarebbe stata la cosa sbagliata da fare".
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