GP Austria: i 5 temi più importanti

La penalità di Hamilton

Beccato in qualifica, beccato in gara. Non il miglior inizio per Lewis Hamilton, 4° a sorpresa al termine del primo Gp, e fuori dai primi tre alla prima gara per la prima volta dal 2014. Vista la superiorià della Mercedes, fa strano vedere Lewis giù dal podio e dietro in classifica a Leclerc e Norris. Colpa di una penalità da interpretare, diciamo così. Sacrosanta quella del sabato, ben più severa quella della domenica. In altre occasioni, abbiamo visto archiviare certi episodi come incidenti di gara. Strano che questa volta i commissari abbiano optato per i 5” di penalità, perché alla fine il duello tra Albon ed Hamilton è stato duro ma corretto: Albon era all'esterno, Lewis all'interno, ma nessuno dei due si trovava fuori dalle linee della pista. Segno che lo spazio, per entrambi, c'era. In più, gli onboard parlano chiaro: al momento del contatto, la Mercedes ha tutto il volante verso destra, senza neanche il minimo accenno di sovrasterzo. In sostanza, Lewis stava tenendo una sua traiettoria. Lo stesso vale per Albon, che non chiude così repentinamente: ecco perché lasciar correre non sarebbe stato un'eresia. Una penalizzazione ci può anche stare, ma diciamo semplicemente che in altre occasioni è stato usato un metodo di giudizio diverso.

Hamilton deluso dal suo week-end

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