GP Austria: i 5 temi più importanti

GP Austria: i 5 temi più importanti© 2020 Pool

Andiamo ad analizzare il fine settimana austriaco in tutte le sue sfaccettature, dalle prestazioni della Ferrari alla penalità di Hamilton passando per l'elevato numero di ritirati

06.07.2020 ( Aggiornata il 06.07.2020 12:33 )

Prestazioni Ferrari: Cavallino spompato

Venerdì, Leclerc diceva: "L'aspetto difficile é che il bilanciamento della macchina non è così male, ma dobbiamo recuperare terreno a livello di prestazione pura". Che vuol dire? Vuol dire che, al di là di alcuni difetti di set-up, la SF1000 non era così disastrosa nelle sensazioni che trasmetteva ai piloti. Semplicemente, ci sono dei limiti oltre i quali questa macchina non può andare. Ed è peggio, perché significa che non c'è un solo aspetto da curare, ma ogni area della vettura, parti singole che messe insieme danno quella che Charles chiama "prestazione pura". Le difficoltà del Cavallino si dividono tra motore e telaio. Sul verstante della potenza, non può essere un caso che rispetto al 2019 a peggiorare sensibilmente sul giro in qualifica siano state solo Ferrari, Haas ed Alfa Romeo-Sauber (la Red Bull ha peggiorato ma di appena 38 millesimi), ovvero le tre vetture spinte dalla power unit di Maranello. Non può trattarsi solo di casualità, su una pista che premia particolarmente i cavalli del motore. In che cosa sia cambiata la Pu Ferrari non lo sappiamo, anche se qualcuno sostiene che la vera differenza sia da ritrovare nella parte ibrida. Da notare che anche ai bassi regimi la spinta sia stata inferiore, con una Ferrari che si è ritrovata a perdere anche in uscita di curva e non solo all'aumentare della velocità. E questo nonostante le SF1000 riuscissero ad andare prima sul gas rispetto all'anno scorso, segno che un po' di carico è stato recuperato. Il passo avanti in curva per quest'anno c'è stato (esempio: nel giro buono in qualifica Charles ha affrontato curva 1 con circa 8 km/h in più rispetto al 2019), ma non così tanto da compensare con gli interessi l'enorme perdita in rettilineo: in velocità di punta la Ferrari ha perso qualcosa come 15 km/h. Da tenere presente però che nel giro secco Mercedes e Red Bull sono state superiori anche in curva, segno che la monoposto 2020 di base sia un progetto con parecchi deficit. Da aggiungere comunque che le perdite in rettilineo non sono solo dovute al motore, ma anche all'impostazione aerodinamica di una macchina che per trovare carico in curva si è ritrovata ad avere un'eccessiva resistenza sul dritto. Del resto, i dati parlano chiaro: pur con lo stesso motore, al passaggio nella speed trap Vettel e Leclerc erano più lenti anche di Haas ed Alfa, ed erano i più lenti in assoluto nel primo settore, in termini di velocità assoluta. Quindi, pur se le responsabilità maggiori delle difficoltà Ferrari sono dovute al propulsore, c'è anche un problema legato al telaio da non trascurare.

Binotto mantiene i piedi per terra


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