GP Ungheria, Seidl e la vicenda RP: 'Non vogliamo una F1 di copie'

GP Ungheria, Seidl e la vicenda RP: 'Non vogliamo una F1 di copie'© &nbsp;<span style="font-family: Arial, sans-serif; ">LAT Images</span>

McLaren rivendica l'indipendenza tecnica e contesta un'idea di Formula 1 con pochi costruttori a sviluppare i progetti 'originali', replicati dalle altre squadre

17.07.2020 12:55

Se Renault si è esposta con la protesta contro i condotti dei freni della Racing Point RP20, contestando l’originalità del progetto, in violazione quindi del regolamento sportivo in materia di Componenti elencate, il malcontento sulla strada imboccata a Silverstone è diffuso. Andreas Seidl è tornato sulla vicenda per toccare un punto legato allo spirito  stesso della Formula 1.

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Con il nuovo regolamento tecnico e sportivo si andrà oltre le norme relative alle Componenti elencate, per approfondire quale travaso di know-how sarà possibile tra squadre concorrenti su ciascun componente, fino alla previsione di parti dalla progettazione open-source, senza considerare le parti standardizzate. Sempre meno libertà riconosciuta ai progettisti, vincoli da rispettare, quindi differenze visibili.

McLaren firma ma contesta la F1 delle copie

Un futuro sul quale McLaren è pronta a impegnarsi, con la firma nei prossimi giorni del Patto della Concordia. Tuttavia, dall’esame della protesta Renault contro Racing Point, Seidl si attende più di una valutazione sulla legalità o meno del componente contestato.

“Questa protesta è un altro elemento chiave sul quale fare dei chiarimenti, da parte della FIA e della Formula 1 su quale F1 vogliono in futuro. Vogliono che finisca con l’essere un campionato di copie? Un campionato nel quale hai due o tre costruttori o produttori e abbiamo semplicemente poi più macchine di un costruttore o produttore in pista?

Noi pensiamo assolutamente che sia la strada errata da seguire, non è una via sostenibile per noi. La Formula 1 è sempre stata una competizione tra 10 costruttori, dove la monoposto è il risultato delle competenze, della potenza, della potenza ingegneristica che hai strutturato nel tuo team nel corso degli anni”, spiega Seidl a motorsport.com.

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Di un'idea di monoposto clienti da vendere alle piccole squadre in difficoltà, prospettiva temporanea, se n'è discusso nei mesi scorsi, proposta avanzata da Christian Horner, quando si discuteva della soglia del budget cap da fissare il più possibile al ribasso. Proposta, di cessione delle monoposto dell’anno precedente ai team clienti, non presa in esame.

Indipendenza da tutelare

“Quanto pensi alla condivisione di pezzi della sospensione, ad esempio, non si tratta solo del condividere un pezzo o un progetto, si tratta del risultato dell’esperienza che sviluppi all’interno della squadra nell’arco di tanti, tanti anni.

La nostra posizione è chiara, quel che vogliamo vedere; è importante avere questi chiarimenti adesso per poterci chiarire la mente su come vediamo il futuro come squadra. Chiaramente vogliamo essere indipendenti, con la nostra identità. Seguiamo l’esito di questa vicenda”, ha aggiunto Seidl in merito alla decisione della FIA sulla protesta Renault contro Racing Point, la cui discussione non è attesa prima di inizio agosto, da quanto riportano i rumours.


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