Gp 70° anniversario: i 5 temi della gara

Gp 70° anniversario: i 5 temi della gara© Getty Images

Il 33 è il numero fortunato della domenica dei motori, in Mercedes sentono la 'pressione', mentre continua a tenere banco il caso Racing Point 

10.08.2020 ( Aggiornata il 10.08.2020 12:30 )

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Tra Charles Leclerc e Sebastian Vettel, a fine gara, c'era un abisso. Non solo nei tempi (44 secondi), ma anche nell'umore. Va detto subito che il distacco è stato viziato da una strategia diversa e dal fatto che Seb ha corso praticamente sempre nel traffico. Normale quando parti 12°, ma ancor più normale quando ti giri in curva 1 una manciata di secondi dopo la partenza. Charles è riuscito a fare una mezza impresa, quella che è riuscita ad appena tre piloti su venti, cioè fare una sola sosta in tutta la gara: ci sono riusciti lui, Ocon (8°) e Raikkonen (15°). Il 4° posto è un gran risultato per la Ferrari di questi tempi, e Leclerc aveva tutto il diritto di esser ben soddisfatto per un bottino che per la SF1000 non è affatto scontato. Se da un lato c'era un pilota consapevole di aver fatto una gran gara, evidenziando ottimi passi avanti su quello che l'anno scorso era stato un po' il suo punto debole, la gestione delle gomme, dall'altro c'è un pilota che ovviamente ha il morale a terra, per gli errori e per la situazione. Nel suo ultimo anno in Rosso, Seb avrebbe sperato quantomeno di giocarsi il titolo, ma è ovvio che non accadrà. Motivazioni ancora inferiori dunque dentro una situazione in cui sembra intrappolato. Ci ha messo del suo, girandosi al via. Per quanto sia evidente l'errore, lo è altrettanto il fatto che con lui il Cavallino non ci abbia preso con la strategia: con un treno di hard nuove, a Seb sono stati concessi appena 11 giri, esattamente tra il 22° e 33° passaggio. Troppo poco per giustificare una chiamata necessaria con l'obbiettivo di fare undercut su Sainz, in un momento in cui le gomme non erano ottimali ma nemmeno da buttare. Chiamandolo ai box la Ferrari si è tolta anche da una situazione scomoda, cioè l'avere Vettel momentaneamente davanti ad un più veloce Leclerc (cose che Seb ha fatto notare alle tv tedesche). Vettel ha tutto il diritto di sentirsi deluso e di esprimere la sua idea su una strategia sbagliata, senza però dimenticare un errore assolutamente evitabile. Dovrebbe, in poche parole, aiutarsi in primis da solo. Come fatto da Leclerc, che ha insistentemente chiesto il “piano C” alla sua squadra. Ora però, è tempo di pensare a Barcellona: con una configurazione aerodinamicamente molto più carica, vedremo se Vettel riuscirà a ritrovare quel feeling che spesso perde quando la macchina non garantisce troppa downforce.

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