Gp Belgio: i 5 temi del fine settimana

Gp Belgio: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Lewis Hamilton sempre più leader del mondiale, mentre la Ferrari, dati alla mano, ha vissuto un week-end da incubo. Ottime prove per Ricciardo e Gasly

31.08.2020 ( Aggiornata il 31.08.2020 12:44 )

Ferrari, telemetria alla mano: che batosta!

L'importante è non mentire, soprattutto a se stessi. Leclerc e Vettel, nel sabato delle Ardenne, sono scesi in pista consapevoli che, con questa Ferrari, passare il taglio del Q1 non sarebbe stato scontato. Ci sono riusciti entrambi, salvo poi arenarsi in settima fila, esclusi dalla top ten. Il venerdì aveva parlato chiaro, il sabato è stato una conferma, la domenica una semplice e triste riprova. Di cosa? Del fatto che questa SF1000, come Binotto aveva candidamente ammesso qualche settimana fa, punti di forza non ne ha. E quindi se scarichi troppo le ali per andar forte sul dritto, poi patisci nelle curve; se carichi un po' di più, magari in curva ti difendi, ma poi nei rettilinei... L'esempio della coperta corta è quello più usato, ma stavolta più che corta la coperta è stata cortissima, e durante il Gp si è visto: Ferrari in difficoltà nelle curve, con Vettel impossibilitato a riprendersi la posizione sull'Alfa di Raikkonen (la stessa Alfa Romeo-Sauber che su 7 Gp è stata esclusa con entrambe le vetture nel Q1 per sei volte), e pure sverniciata sul dritto. Più che la corsa però, le analisi vere vanno fatte sulle qualifiche, e qui si vede come il Cavallino, telemetria alla mano, abbia sofferto oltremodo in questo Gp del Belgio. Detto dei riferimenti a Pouhon, Leclerc è riuscito ad essere all'altezza nei punti più veloci: in fondo al Kemmel ha fatto segnare in qualifica 333 km/h, contro i 329 di Verstappen ed i 328 di Hamilton. Poi però sono arrivate le curve, e lì la Ferrari è sprofondata: il punto più basso la SF1000 lo ha toccato in curva 9, quella verso sinistra che immette nell'allungo che a sua volta porta a Pohoun, dove Charles è transitato con ben 12 chilometri orari in meno di Hamilton: 205 a 193. Sofferenza anche a Stavelot, con 10 chilometri orari a vantaggio di Hamilton rispetto a Leclerc.

Nelle altre curve, spesso il monegasco ha pagato 7-8 km/h di differenza, come ad esempio a Les Combes od alla Bruxelles, il tornantino in discesa verso destra dopo Les Combes. Attenzione poi alla Speed Trap prima della Source: là Verstappen è arrivato a 301, Hamilton a 298 mentre Leclerc si è fermato a 291. Apparentemente inspiegabile se Charles poi è stato più veloce in fondo al Kemmel, ed invece il motivo è semplice: l'allungo tra l'ultima curva e la prima è breve, non si arriva al limitatore come nel Kemmel, dunque nel rettilineo del traguardo la velocità aumenta continuamente. La sola spiegazione è che la Ferrari usciva molto più lentamente della Red Bull e della Mercedes dalla chicane, perdendo molto in trazione, e nonostante fosse più scarica di ali non riusciva a recuperare il distacco che rimediava in uscita dalla Bus Stop.

Leclerc: "Che frustrazione, così è veramente brutto"


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