GP Russia: i 5 temi della gara

Che ansia queste regole... Parte 2

Ma mica è finita qui, in fatto di commissari e penalizzazioni. Perché oltre all'episodio di Hamilton c'è anche quello della famigerata curva 2, che ormai fa più notizia per la sua via di fuga (e le sue regole) piuttosto che per i sorpassi che vi vengono effettuati. Da anni, ormai, nella curva 2 di Sochi si vede una certa fiscalità da parte della direzione gara, che cerca sempre di evitare i “tagli” in una piega che si presta molto a questo tipo di manovra. Con la ghiaia non ci sarebbe di che discutere, ma comunque, dal momento che l'asfalto c'è, si deve operare con quello. Ma è qui che i veri grattacapi cominciano: per impedire ai piloti di tirare dritto, si impone loro un percorso obbligato per non guadagnare tempo. Motivo per cui i piloti devono passare vicino al muretto e non rientrare direttamente in pista. Una regola che si avvita su se stessa, perchè anche pericolosa: chiedere a Carlos Sainz, che pur di restare nelle regole ha fatto la figura del pollo finendo a sbattere contro il muro pur di passare nello spazio designato. Finire contro un muro per evitare un taglio: non è propriamente il massimo in fatto di sicurezza. Poi però c'è anche chi, come Ricciardo, finisce leggermente lungo, taglia un minimo non avendo neanche il tempo di reazione per prendere il percorso obbligato e si becca una penalità. Poi c'è la via di mezzo Grosjean, che ci prova senza riuscirci colpendo in pieno i cartelli di polistirolo, lamentandosi un attimo dopo. E' evidente come in quel punto della pista si debba intervenire, per rivalutare una norma che è finita con il complicare la vita ai piloti, giungendo a penalità assurde come quella di Ricciardo o mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti come nel caso di Sainz.

Hamilton, Wolff, Allison: le reazioni

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