Verstappen: "Gare sprint? Soldi extra"

Verstappen: "Gare sprint? Soldi extra"© Getty Images

Raddoppiare il numero di gare nell'arco di un week end non sarà una scelta con ripercussioni dirette sulle possibilità di battagliare in pista. Max boccia l'idea di gara sprint e sottolinea i limiti delle macchine larghe 

Fabiano Polimeni

22.03.2021 09:32

Questione di spazi, anche. E di soldi. Max Verstappen non è un gran fan dell'idea di gara sprint che la Formula 1 sperimenterà quest'anno, in vista di una possibile introduzione diffusa a partire dal 2022. Come lui, altri piloti hanno criticato l'utilità sportiva di una gara breve da disputare al sabato, sull'esito della quale disegnare la griglia di partenza del Gran Premio "vero", con pieni punti e cerimonia del podio.

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La sperimentazione dirà se, alla certa, maggiore, attenzione e rilevanza che guadagnerà la giornata del venerdì, nella quale si terrà la qualifica classica, corrisponderà un incremento dello spettacolo sotto forma di battaglie in pista. 

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Gare sprint non solo azione, soprattutto soldi

La critica di Verstappen parte da quel che le attuali monoposto consentono ai piloti in termini tecnici. Dell'impossibilità del correre in aria con turbolenze create dalla macchina che precede si è scritto e detto a lungo, tanto da portare a una nuova generazione di monoposto 2022 che dovrebbe ridurre ai minimi termini il problema. "Non servirebbero queste cose (le gare sprint; ndr) se avessimo delle macchine valide con le quali poter seguire la monoposto che si ha davanti molto meglio, in modo da poter compiere manovre di sorpasso. Tuttavia, penso che ci sia molto di più in quest'idea delle gare sprint che non il semplice migliorare le corse. Vogliono creare più azione durante il week end, adesso il venerdì è solitamente un po' noioso e fino alla qualifica del sabato.

Vogliono richiamare più persone in pista e fare, così, più soldi. Alla fine è questo il punto chiave e lo capisco", dice Max in un'intervista al De Telegraaf.

Bis di gare, risultati fotocopia

Moltiplicare le gare in numero, portare più gente sulle tribune al venerdì, consentirà ai promoter di dare una spinta alle entrate e, in prospettiva, alla Formula 1 una ridefinizione dei contratti e dei diritti pagati sulla base di un valore superiore del prodotto F1. 

Contesta, Verstappen, che una gara sprint vada a cambiare quello che sarebbe lo scenario e il risultato di un Gran Premio classico per durata: "Le macchine più veloci saranno comunque davanti, resterà grossomodo la stessa situazione. Non importa quante gare organizzi in un week end, io preferisco assolutamente una gara lunga".

Battaglie in pista e macchine larghe

E preferisce un'altra generazione di monoposto, quelle dei primissimi anni del debutto in Formula 1: "Le macchine oggi sono semplicemente troppo larghe e di conseguenza non puoi scegliere molte traiettorie diverse quando sei dietro qualcun altro.

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Di recente mi sono imbattuto in un video su YouTube del 2016 e sono rimasto strabiliato da quante battaglie ci furono in pista quell'anno. Non le ricordavo affatto e allora avevamo anche macchine molto più strette.

Allargare le macchine non è stata una cosa positiva per le gare; se ragioniamo in termini di pura sensazione di guida, adesso abbiamo molta aderenza in più. Ma cos'è più importate? Da pilota è ciò che sentiamo ma per i tifosi è ovviamente l'aspetto della corsa".


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