I due punti di attivazione dell'ala mobile escludono il tratto in contropendenza dell'ultima curva. Restano i dubbi sulle possibilità di sorpasso offerte dalla tracciatura di Zandvoort
Niente DRS sull'ultima curva di Zandvoort, la Arye Luyendijk caratterizzata dal banking di 19 gradi, da affrontare in una continua accelerazione e in pieno, già dall'uscita di curva 13, per immettersi sul rettilineo.
La FIA ha diffuso i punti di attivazione dell'ala mobile e, il secondo segmento, sarà rilevato in entrata dell'ultima piega, per attivare il DRS solo in uscita.
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Un po' come accade già in Cina, tracciato di Shanghai dove l'immissione sul lunghissimo dritto di ritorno nel settore finale è preceduta da una moderata piega con una sopraelevata molto meno inclinata di quella che i piloti troveranno nel GP d'Olanda (leggi la sfida per le gomme Pirelli).
Il primo tratto DRS, invece, è posizionato in uscita dalla curva 10, la Vodafonebocht, sull'allungo che porta alla Hans Ernst Bocht, tra i pochissimi punti di vera staccata.
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Restano gli interrogativi legati all'effettività del DRS su segmenti così brevi di pista, per potersi davvero avvicinare alla monoposto che precede e, soprattutto, trovare un punto di frenata per l'attacco.
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