GP Qatar: i 5 punti del fine settimana

GP Qatar: i 5 punti del fine settimana© Getty Images

La Red Bull tra pista e commissari vive un fine settimana complicato e non ha armi per fermare la cavalcata solitaria di Hamilton, che ricuce ancora il distacco in classifica; applausi per Alonso e l'Alpine mentre la Ferrari soffre ma guadagna ancora sulla McLaren nella cornice del Qatar

22.11.2021 ( Aggiornata il 22.11.2021 11:20 )

Bentornato!

Va bene Hamilton, va bene Verstappen. Ma su chi sia stato il vero emiro del GP del Qatar, non c'è nemmeno bisogno di stare a discutere. La carta d'identità dice nome Fernando, cognome Alonso, età 40. Ci sarebbe però da fare un'obiezione sul numero di candeline spente, e chiedere subito una verifica dell'età biologica. Perché c'è tutto per pensare che i 40 siani i nuovi 20: Nando non ha la faccia che aveva a Sepang 2003, ormai una vita fa, quando il giorno dopo la sua prima pole portò a casa il suo primo podio; ma pare avere lo stesso entusiasmo, lo stesso fuoco, lo stesso agonismo di quando era un ragazzino alle prime armi. Competitivo lo è sempre stato: si racconta che da bambino, nella sua Oviedo, con mamma Ana Maria giocasse a chi arrivasse prima al cancello della scuola e che in caso di sconfitta si arrabbiasse come un puma. Quello spirito non lo ha mai abbandonato: e ieri in Gasly deve aver rivisto le sembianze di sua mamma a pochi metri dal cancello della scuola, data la furia con cui lo ha passato. Un sorpasso strepitoso, all'esterno, di quelli che lasciano stordito l'avversario. Poi è stato il momento di sfoderare le migliori qualità del repertorio, a cominciare da una gestione della gomma in cui Nando è sempre stato un maestro: solo così ha potuto magistralmente abbinare velocità e conservazione del pneumatico e riuscire a concludere il GP con una sola sosta, peraltro ricorrendo alla morbida nel primo stint. La verità assoluta dei fatti impone di ricordare che tutto ciò è stato possibile con quella che è stata, probabilmente, la miglior Alpine della stagione. Sin da subito la A521 si è trovata a meraviglia sul tracciato di Losail, riuscendo a ben figurare nelle curve veloci che hanno esaltato i punti di forza della vettura francese. Quest'ultima, del resto, è sempre andata bene nelle pieghe ad alta percorrenza, ed in Qatar ha trovato terreno fertile per giocarsi addirittura il ruolo di terza forza. Perfetta pure la gestione della gomma, che nel corso dell'anno è passato dall'essere un difetto ad essere un punto di forza del progetto francese (ricordato Ocon in Turchia, con una gara senza mai fermarsi?). La Ferrari, giusto per dirne una, si è fermata una sola volta ma ha dovuto gestire per quasi tutta la corsa, mentre Alonso ed Ocon hanno potuto permettersi di spingere un po' di più. Certo, con le forature altrui un brivido freddo lungo la schiena al muretto lo hanno provato, ma secondo loro c'erano margini di sicurezza ed i fatti hanno dato loro ragione. La virtual safety car, poi, ha tolto ulteriore pressione e rallentato la rincorsa degli avversari, con Perez in rimonta su Alonso e Stroll appena dietro ad Ocon. Così è maturato il ritorno sul podio di Fernando Alonso: e gli occhi, quegli occhi, sul podio brillavano come poche altre volte. E non era solo un riflesso delle luci del Qatar.

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