GP Abu Dhabi: i 5 punti del fine settimana

GP Abu Dhabi: i 5 punti del fine settimana© Getty Images

Un finale incredibile ed un'attesa fiume ad incoronare Verstappen, anche se la Mercedes ha ancora la possibilità di presentare appello; in tutto questo è passato in secondo piano il sorpasso di Sainz in classifica e l'assegnazione del premio per il maggior numero di sorpassi

13.12.2021 ( Aggiornata il 13.12.2021 12:13 )

Sull'Honda delle emozioni: con voi per sempre!

Questo è un titolo che parte da lontano. Sin da quando Max Verstappen aveva fatto parlare di sé, per talento e precocità. Come fosse uno scherzo del destino, nell'estate 2014 se lo contesero Mercedes e Red Bull. La prima proponendo a papà Jos un piano di crescita più sereno, meno alla ribalta e con più tempo a disposizione; la Red Bull invece scelse la via del tutto e subito, in pieno stile Red Bull: debutto immediato in Toro Rosso, passaggio alla casa madre entro tre anni. Papà Jos non aveva mai dubitato del talento del figlio, Max era cresciuto in un ambiente che gli aveva inculcato l'idea che lui fosse capace praticamente di qualunque cosa. E così scelsero la via di Milton Keynes, quella che sette anni dopo lo ha portato dritto al titolo mondiale. Oggi siamo qui a raccontare di Max I, il pilota che ha corso meglio di chiunque con una squadra che tre anni fa ha fatto all-in su di lui. Un team che pur di farlo vincere si è inventato un fine settimana diverso dal solito per il tipo di lavoro in pista, nella ricerca estrema dll'assetto migliore per artigliare un mondiale che non erano disposti a perdere. Troppo grande l'investimento sul 2021, anno sul quale hanno puntato tutto dopo aver visto ad inizio stagione che sì, si poteva fare. Ma è un titolo che parte da lontano non solo per la scelta di Max Verstappen, ma pure per quella della Honda: dopo la lunga e irrispettosa telenovela con i motori Renault, e dopo la trattativa non andata in porto con la Ferrari, la Red Bull scelse l'unica via percorribile, quella della fornitura nipponica. La Red Bull aveva bisogno di loro, loro avevano bisogno della Red Bull: e ne è nato l'unico sodalizio in grado di scippare alla Mercedes un titolo dall'inizio dell'era ibrida. Pare incredibile ricordare i primi tempi, con la Honda a rompere un motore dietro l'altro, a mandare in bestia Alonso, a prendersi la derisione di un paddock intero. I giapponesi hanno un modo di fare tutto loro, nel lavoro e nel risolvere i problemi. Un modo di fare che non paga nell'immediatezza, ma quando i giappo arrivano, arrivano: e sono arrivati pure stavolta, giusto in tempo per dire ciao. Un 2018 con la Toro Rosso sacrificata a fare da laboratorio viaggiante, un 2019 per conoscersi, un 2020 per rafforzarsi ed un 2021 per sognare. Un sogno realizzato, a dare lustro ad una ristretta cerchia di eletti: con i motori Honda hanno vinto solo Nelson Piquet, Alain Prost ed Ayrton Senna. Con la Red Bull, invece, finora aveva vinto solo Sebastian Vettel. In entrambi i casi, Max Verstappen è in buona compagnia. Ha ripagato entrambi, Red Bull e Honda, con un tuffo decisivo all'ultimo giro: e poi, urlando, ha chiesto di restare per altri 10 o 15 anni. E un Max così, secondo voi, chi potrebbe mai farselo scappare?

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