Quale futuro per il GP d'Australia? La pandemia ha richiesto riflessioni a livello mondiale, in tutti gli ambiti. E dopo due edizioni saltate per il Covid, Melbourne non aspetta altro che di riabbracciare la F1, anche se gli effetti del virus, dato che non c'è ancora alcuna certezza sulla possibilità di correre all'Albert Park nel 2022, sono ancora tutti da vedere.
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20 milioni per l'Albert Park rinnovato
Tuttavia gli organizzatori hanno investito sul circuito, con le modifiche che avrebbero atteso la F1 già quest'anno se solo la prova in terra australiana non fosse stata nuovamente cancellata. A sentire però
Andrew Westacott, CEO dell'Australian Grand Prix Corporation, non c'è motivo di essere pessimisti: "
Non c'è nient'altro che ottimismo - ha sottolineato Westacott per quanto riguarda il futuro a lungo termine dell'Albert Park
-, è da quando il GP d'Australia è stato spostato da Adelaide a Melbourne nel 1996 che ci sono sempre voci di un ulteriore spostamento verso una nuova sede. Quando fai modifiche alla pista come quelle che abbiamo fatto noi, che sono costate circa 20 milioni di dollari, non le fai solo per tre o quattro anni, che sono quelli che restano dell'attuale contratto. Dico tre perché abbiamo un accordo fino al 2025, quindi in realtà intendo l'evento di quest'anno più quello dei tre successivi. Abbiamo sempre uno sguardo sul futuro, e sia nel mondo della Formula 1 sia in quello della MotoGP devi sempre guardare lontano, ma ripeto, non c'è altro che ottimismo e avremo il dialogo continuo che abbiamo sempre avuto".
Parole chiare che allontanano le voci, piuttosto insistenti nell'ultima stagione, che volevano un GP d'Australia pronto a trasferirsi in un nuovo circuito cittadino a Sydney nei prossimi anni.