Vettel: "Valori ed etica contano più degli affari"

Va oltre la scontata condanna della guerra. Va oltre banali considerazioni del "non è giusto", "speriamo finisca presto". Sebastian Vettel ha posizioni e visioni chiare, non barattabili né smussabili. Sull'ambiente, un anno fa, a parlare e fare. Agire aiutando nel ripulire di tanto in tanto parti di tribune dopo i Gran Premi.

Guerra, oggi, parlare e rivendicare una posizione. Per primo, quando ancora la Formula 1 doveva riunirsi, discutere, decidere di non correre in Russia - sebbene sulla formula usata per comunicare la scelta ci sia non poco di cui discutere -, disse: io in Russia non correrò. 

Elabora ulteriormente il pensiero sul momento attuale, sull'importanza di condividere le proprie idee, perché il peggio che possa capitare è restare indifferenti.

Nessuna timidezza

"Ciascuno ha una posizione, il punto è se tutti osano sempre condividere quella posizione. Non sono timido su queste cose, anzi l'esatto contrario. Ci sono certi temi, penso, sui quali non puoi restare in silenzio.

È una sensazione strana anche solo alzarsi al mattino quando inizi la giornata con le notizie, motivarti quando sai esattamente che ci sono cose molto più importanti. Persone innocenti stanno già morendo, è una situazione inimmaginabile", spiega Sebastian.

Sterzi a parte: Bello vedere i F.1 boys parlare della guerra

C'è un più ampio tema che sottostà al business, riguarda una presunta terzietà dello sport, della Formula 1, rispetto all'attualità e alle società alle quali fa visita che fa comodo, certo, finché non scoppiano eventi di enorme portata globale. La guerra in Ucraina, mossa dalla Russia.

L'importanza dei valori

"Valori ed etica dovrebbero venire prima di ogni altra cosa. Gli affari non sono per nulla importanti rispetto a certi temi. Non riesco a immaginare che la gente vada in guerra e muoia. 

Come tutti sono stato seduto a scuola e ho imparato molto alle lezioni di storia e ho ascoltato molto. Ho trovato tutto molto interessante. È importantissimo continuare a coltivare nella propria coscienza queste cose ed esserne consapevoli.

(...) Anche se, come atleti, ci viene sempre detto di non lasciarci coinvolgere ma di restarne fuori, ci sono semplicemente problemi più pesanti. Non ho difficoltà a condividere le mie posizioni su questi temi".

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