F1 2023, dove eravamo rimasti: Alpine

F1 2023, dove eravamo rimasti: Alpine

Il 4° posto tra i Costruttori artigliato nel 2022 appare come il massimo risultato possibile pure nel 2023, nel quale per l'Alpine, con le possibili minacce da parte di McLaren ed Aston Martin, confermarsi non sarà facile

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20.02.2023 ( Aggiornata il 20.02.2023 11:37 )

La monoposto: due chiari obiettivi per la A523

Pregi e difetti, nella A522, sono stati piuttosto chiari. La vettura del 2022 è stata un progetto promosso, solido abbastanza per dimostrarsi complessivamente il migliore del centro gruppo, con elementi positivi a tutti i livelli della vettura. Un punto di forza del 2022 è stato quello di azzeccare da subito la strada progettuale, senza apportare vere rivoluzioni o comunque profondi cambiamenti in corso d'opera, ovvero quello che hanno dovuto fare concorrenti come Aston Martin ed in parte McLaren, un aspetto che è stato vantaggioso nella corsa al 4° posto tra i Costruttori. L'aerodinamica, con le pance più "in stile Red Bull", è stata promossa, e successivamente sono stati apportati cambiamenti con l'introduzione di alcune modifiche di chiara ispirazione Ferrari (la presenza di un profondo canale lungo la fiancata per agevolare l'estrazione dell'aria) che hanno dato vita ad un ibrido tra le due monoposto più veloci del 2022. Ne è uscita un'Alpine molto forte sui circuiti veloci ed un po' più in difficoltà nei tratti guidati, sintomo di un lavoro da fare probabilmente sulla meccanica per le basse velocità: e la meccanica della A523 sarà un elemento da valutare attentamente nei test, dato il passaggio dal pull-rod al push-rod al posteriore. Se questo è un primo obiettivo, l'altro sarà la ricerca di una maggiore affidabilità: a livello motoristico infatti la scuderia nell'inverno tra il 2021 ed il 2022, consapevole del ritardo prestazionale di fine 2021, ha fatto un bel balzo in avanti a livello di potenza, preferendo, proprio come la Ferrari, la via della prestazione a quella dell'integrità. In vista del congelamento, infatti, a Viry Chatillon si è deciso di puntare sulla prestazione, pensando in un secondo momento alla tenuta, aspetto peraltro meno complicato da gestire. Ne è uscito un motore Renault E-Tech RE22 molto competitivo a livello di potenza (anche da qui le buone prestazioni sul dritto e nelle piste veloci) ma troppo fragile, debolezza costata tanti ritiri e svariate sostituzioni di componenti ad Ocon ed Alonso. La scelta però, classifica alla mano, ha pagato: alla A523, che si è presentata come una chiara evoluzione del modello precedente, non resta che migliorare anche in questo.

Alpine A523: l'analisi tecnica


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