GP Messico: i 5 temi del fine settimana

GP Messico: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Verstappen vince ancora e stampa un nuovo record assoluto, mentre Hamilton sorprende e la Ferrari si interroga sulle gomme; per il resto si rivede Ricciardo, ma che brutte certe scene sugli spalti...

30.10.2023 12:02

Gestire? Un'arte

Ci hanno messo un po', a trovare la quadra. Ma alla fine l'hanno trovata e, in gara, alla fine la prima alternativa alla Red Bull sono stati, classifica alla mano, loro. Non che non sia mai successo quest'anno, anzi: vedere Lewis Hamilton inseguire, seppur a distanza, Max Verstappen, non è stato poi così raro. Così come sta diventando una regola vedere Hammer costantemente davanti a George Russell, lui sì alle prese con qualche grattacapo di troppo in questo campionato.

Sul Messico la Mercedes puntava, anche se resta convinta che la miglior occasione per rompere il ghiaccio quest'anno possa essere il Brasile. Per quanto però la trasferta a Città del Messico si sia conclusa con un 2° e 6° posto (con tanto di giro veloce), il percorso nel fine settimana è stato accidentato: nelle libere 1 Lewis ha chiesto interventi sul set-up dopo pochi giri cronometrati, ma i problemi sono proseguiti e nonostante qualche buon riferimento cronometrico nelle libere 2 sul passo gara, il team ha deciso di intervenire ancora tra il venerdì ed il sabato, come confermato da Toto Wolff. Lì sì che la W14 ha trovato la quadra, anche se in qualifica si è dovuta accontentare della terza fila (con Lewis), dopo che nelle libere 3 aveva condotto test per comprendere meglio da dove fosse scaturito l'errore di lettura poi costato la squalifica in America. La gara ha poi raccontato altro, in primis quello di una squadra che ha saputo leggere bene la situazione ed in secundis quella di un pilota che ha tradotto in realtà i dati del computer.

Dopo la bandiera rossa, infatti, la Mercedes ha scelto di ripartire con la gomma media su entrambe le vetture, sebbene non avessero più set nuovi di quella mescola. Qui sta la bravura della squadra: aver capito, contrariamente alla Ferrari, che una gomma media usata sarebbe stata comunque in grado di coprire la seconda metà di gara mancante. Per farlo, sarebbe servita una guida certosina, soprattutto nel finale: Hamilton ci è riuscito, Russell no. George con la media ha potuto guadagnare subito due posizioni, su Ricciardo e Piastri (che aveva la media pure lui), ma nel finale ha dovuto tirare i remi in barca, incapace di stare sui tempi di Sainz. Piastri, come lui, ha visto alzarsi i suoi tempi e per poco non finiva preda di Ricciardo, con la dura come la stragrande maggioranza dei piloti al via per la seconda partenza. Poi però c'è stato Lewis Hamilton, che con la media ha gestito per un lungo tratto di gara, prima di sparare il giro veloce all'ultimo passaggio. Un segno di magistrale gestione delle coperture. Il pilota conta: anche Norris ad esempio è ripartito con la media, e proprio come Lewis con George, pure Lando ha fatto la differenza nella gestione rispetto a Piastri. La gomma media era dunque una scelta giusta, ma solo per determinati piloti.

Dicevamo del giro veloce, quello che ha permesso alla Mercedes di pareggiare in extremis il bottino Ferrari in Messico. E' finita 27-27, un pareggio assoluto che rimanda la corsa per la piazza d'onore tra i Costruttori alle ultime tre gare (restano ancora 22 punti tra i due team a favore della casa della Stella). Il Brasile sarà sulla carta favorevole alla W14, mentre la SF-23 punterà le sue fiches su Las Vegas, e mai metafora fu più azzeccata. Poi, se il distacco rimarrà inferiore ai 44 punti, si deciderà tutto ad Abu Dhabi.

In Messico la W14 non ha fatto vedere granché sul giro secco, trovando però un'ottima prestazione in gara. Nei long run la W14 stabilizza meglio le gomme rispetto a quanto non faccia sul giro singolo e soprattutto le gestisce meglio. Pur pagando qualcosa sul dritto, l'impostazione ad alto carico è stata un vantaggio per una Mercedes molto buona anche dal punto di vista meccanico: le “esse” sono stati digerite bene dalla W14, che ha fatto vedere buone cose pure in trazione e frenata. Si è parlato poco di loro nel corso del weekend, ma alla fine sono usciti alla distanza: un altro grande merito per Hamilton in una stagione davvero ottima a livello di guida.

Hamilton: "Gran risultato dopo due settimane difficili"


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