La FIA "batte cassa": Liberty miliardaria con la F1, condivida i proventi

La FIA "batte cassa": Liberty miliardaria con la F1, condivida i proventi

Manuel Avinò sottolinea la necessità di un rapporto tra FIA e Liberty Media diverso sul piano finanziario, con il riconoscimento alla Federazione di una parte dei proventi generati dalla gestione della F1

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Fabiano Polimeni

19.03.2024 ( Aggiornata il 19.03.2024 17:45 )

Negli ultimi 18 mesi di acerrimo "confronto" tra FIA e FOM, quando il presidente Ben Sulayem ha espresso la posizione della Federazione - ribadendo il ruolo di organo custode del motorsport - alcuni concetti ricorrenti sono stati: la FIA non agisce a scopo di lucro e non deve rendere conto a un CdA, diversamente da altri.

Gli "altri" sono Liberty Media, che ha chiuso il 2023 con un valore stimato (dato Forbes) in 17 miliardi di euro (18,22 miliardi di dollari), totale al quale la Formula 1 dà il contributo di gran lunga superiore. Proventi dalla gestione del campionato del quale la FOM è unico detentore dei diritti commerciali. 

Una FIA prossima al fallimento

In casa FIA, con il prossimo Patto della Concordia che dovrà regolamentare i rapporti tra FOM, squadre e FIA, dal 2026 in poi, il dato finanziario e della spartizione dei proventi emerge pubblicamente con le parole di Manuel Avinò, presidente della federazione spagnola (autorità sportiva nazionale affiliata alla FIA) e vicepresidente della Federazione internazionale.

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Intervistato dagli spagnoli di SoyMotor, Avinò ha commentato: "Quando siamo arrivati noi in Federazione, ogni anno c'erano perdite per 30 milioni di euro. Questo avrebbe portato la FIA in quattro anni alla bancarotta e per questo sono state cambiate molte cose. 

(...) Abbiamo vissuto molti anni nei quali il presidente o la precedente squadra di governo della FIA sono fuggiti dal confronto con molti promoter e con molte situazioni. A volte devi uscire dalla tua zona di comfort e rivendicare i tuoi diritti, quello che ci appartiene. E a volte questo mette il promoter, in questo caso Liberty Media, in una posizione scomoda".

E con Liberty lo scontro è stato totale nel 2023, dai giudizi di valore di Ben Sulayem sui rumours di acquisizione del business da parte del fondo saudita PIF fino alla visione sull'apertura a un undicesimo team (leggi Andretti) poi impedita da Liberty. Estremi di un rapporto ad alta tensione.

Liberty miliardaria, alla FIA una parte dei proventi

"Non si può continuare per molti anni ancora così. Il promoter della Formula 1 sta diventando miliardario con un prodotto - e a spese - della FIA", prosegue Avinò. "L'80% del budget federale arriva dalla Formula 1 e adesso non riteniamo giusto che di tutta la ricchezza prodotta dalla categoria regina non vi sia nulla che venga condiviso con la FIA.

Il nostro presidente sta chiedendo che ci venga restituito quanto è nostro, perché la FIA è un'organizzazione senza scopo di lucro che vuole reinvestire nelle competizioni. Questa è la situazione presente in FIA, non c'è ostilità, mentre quando arrivammo era tutto uno spreco felice, ma non puoi vivere così a lungo".

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