Vanzini su Marcos e Bozzi: "Xavi analitico, ma serve carica emotiva diversa"

Tra le novità della Ferrari ad Imola non ci sarà solo la SF-24 rinnovata, bensì anche quella di Bryan Bozzi, il quale nel GP dell'Emilia-Romagna debutterà nelle vesti di ingegnere di pista di Leclerc. Bozzi prenderà il posto di Xavi Marcos, per un passaggio di testimone piuttosto chiacchierato: a dire la sua per Autosprint anche Carlo Vanzini, commentatore dei GP per Sky Sport.

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Marcos ed il confronto con i suoi alter ego

Riguardo all'avvicendamento, Vanzini ha detto: "Dal punto di vista umano devo dire che mi dispiace per Xavi Marcos. E' un'ottima persona, educata e pacata, una persona sicuramente in gamba. E' molto capace nella lettura di dati e numeri. Da un po' di tempo sostengo che Leclerc avesse bisogno di un cambio di questo tipo: non tanto per le capacità di Xavi, quanto perché, almeno questo dal mio punto di vista, ho sempre visto l'ingegnere di pista come qualcosa di più di uno che legge e analizza i dati. Per fare quello ci sono tantissimi altri ingegneri davanti al pc. L'ingegnere di pista secondo me deve essere quello che calma il pilota quando deve calmarlo e lo esalta quando è il momento di spronarlo.

Questo lo abbiamo visto con Bonnington con Hamilton, che con il suo 'Hammer Time' è sempre stato in grado di dare una forza particolare al pilota. Poi ci sono stati anche altri esempi come Smedley con Massa, che gli diceva 'come on baby', o ancora Stella ed il suo 'fenomenale' ad Alonso per arrivare a Lambiase con Verstappen. Credo, ma è un mio giudizio, che l'ingegnere di pista debba essere una guida per il pilota. Ad esempio, io in telecronaca ho in cuffia un coordinatore, e con lui devi trovare un equilibrio. Lui deve sapere quando mi può parlare o quando correggermi in tempo reale, ed io al tempo stesso mi devo fidare, come quando mi viene passato un dato statistico che io in quel momento non so, posso solo fidarmi che sia un suggerimento giusto. Serve piena fiducia. Dietro c'è una intera redazione che lavora, ma il terminale, la persona che mi parla alla fine, è fondamentale. Credo che più che i numeri in questo caso sia importante la fiducia che si crea nel rapporto umano".

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Bozzi per la scossa emotiva?

Di Bryan Bozzi si sa poco o nulla, ma di certo è una persona da tenere in considerazione, se è vero che, tra i vari gruppi di ingegneri, è quello che ha fatto carriera in relativamente poco tempo. Su di cui, Vanzini ha detto: "Bryan Bozzi lavora da anni come ingegnere addetto alla prestazione sulla macchina di Leclerc, non lo conosco personalmente, al massimo un saluto o un caffè, che è ciò che concede il paddock oggi. Il suo nome era già circolato nella passata stagione e alla vigilia di questa. So che Leclerc si trovava particolarmente bene con Xavi, ritenendolo un ingegnere di altissimo livello nell'interpretazione dei numeri.

Io non sono Charles e non sono un pilota, ma io al suo posto più che uno che mi comunica i numeri avrei preferito qualcuno che mi carica quando mi deve caricare, che mi dice magari 'gestiamo la gomma ora poi ci scateniamo a fine gara'. Ecco io questa cosa non l'ho mai sentita da parte di Xavi. Lambiase, per fare un confronto, è diverso in questo, sa dare una carica diversa. Il bravo ingegnere di pista è quello che trasforma in emozione i numeri e sta vicino alla realtà. Xavi è sempre stato molto analitico, anche di fronte a team radio concitati del pilota che, ricordiamolo, guida a trecento all'ora. Non so se Bryan Bozzi sia più emotivo da questo punto di vista, e non so nemmeno se il mio ragionamento sia giusto. Dico quello che vorrei avere io se dovessi fare il pilota".

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