Sauber e Sainz, la trattativa c'è!

Sauber e Sainz, la trattativa c'è!

Il flirt tra la futura Audi e Carlos è realtà: lo spagnolo è nella lista dei desideri della Casa tedesca per il 2025, come ci ha rivelato Alessandro Alunni Bravi, team representative di Sauber

20.05.2024 11:17

Guardando la singolare situazione che sta vivendo la Sauber, il team svizzero potrebbe rappresentare l’auspicio dell’evangelico Discorso delle Montagna, con gli ultimi beati, perché di essi potrebbe essere il regno del futuro ciclo tecnico F.1, dal 2026 in poi.

Sauber: risalire la china aspettando Audi

Di sicuro, parlando con Alessandro Alunni Bravi, Team Representative della scuderia di Formula Uno e traghettatore verso la fase Audi, è tempo di serrare le file e tornare a lottare stabilmente per la zona punti, visto che, come dice lui «A oggi per noi l’undicesimo posto equivale alla nostra pole teorica e quindi così non va bene. Dobbiamo aumentare la performance, spremere di più dalla macchina in tutti i settori e le premesse ci sono. Abbiamo portato tre specifiche di fondo in sei gare e per Monaco e Montreal avremo nuovi set di ali per progredire. Dobbiamo avere più aggressività, più fame, più rabbia, perché la classifica va accettata ma allo stesso tempo essa non rappresenta fedelmente e realisticamente il nostro potenziale, che merita ben di più. Per questo il target è colmare lo step con Racing Bulls e tornare a lottare al più presto stabilmente e non episodicamente per i punti con competitor quali Haas, Williams e Alpine».

Le premesse non sono solo nelle parole, ma anche nei fatti, importanti... «Sì, dallo scorso 5 marzo Audi è proprietaria del 100% del gruppo e questo vuol dire che tutto ciò ci darà risorse importanti e possibilità maggiori. Passeremo in prospettiva da seicento a novecento elementi in squadra, con incrementi di energia e qualità nella progettazione e nella produzione. Per ciò che è accaduto fino a ora in pista in questo 2024 si può avere del rammarico, perché è mancata un po’ l’affidabilità, per la vettura e nei pit-stop, ma stiamo venendo a capo di entrambe. Quindi è tempo di andare oltre, lavorando a testa bassa per spremere prestazioni aggiuntive da una macchina che non ha difetti ma solo vie di sviluppo da percorrere con convinzione, perché ci possono portare in una zona di classifica capace di rappresentarci meglio. In fondo in lizza siamo diversi team tutti a tiro di DRS l’uno dell’altro.

Per quanto ci riguarda abbiamo risolto il problema della instabilità del posteriore nel veloce, che specie a Jeddah ci aveva penalizzato, con sei decimi persi in un solo settore. Nelle curve lente, invece, andiamo bene: tanto per fare un esempio, a Imola alla Rivazza Uno e Due Bottas in prova andava meglio della Mercedes di Hamilton e abbiamo mancato la Q2 davvero di un soffio. Tra le note positive, aggiungo che il nostro James Kay sta lavorando molto e bene».

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Il futuro con la coppia Huleknberg-Sainz?

Audi è una costante di qualsiasi discorso da qui al futuro. «Certamente. Tutto viene fatto in questa ottica. Anche la nostra presenza sul mercato piloti, dopo l’ingaggio di Hulkenberg. Naturalmente al primo posto nella nostra lista di gradimento e di trattative c’è Sainz, col quale, e lo dico sorridendo, è in corso, chiamiamolo così, un flirt. Avere lui sarebbe l’ideale, anche se va preso atto che ci sono fino a prova contraria anche Red Bull e Mercedes come teorici concorrenti. In ogni caso, il nostro è un programma solidissimo, che guarda avanti con tutte le carte in regola per un grandissimo salto di qualità a medio-lungo termine e questo non può che dare molto vento alla nostra vela. Anticipo anche che il nostro line-up 2025 diventerà anche quello dell’anno dopo, il 2026, che sarà il primo del nuovo ciclo tecnico della F.1 e come annunciato da tempo vedrà debutto assoluto del marchio Audi nel Circus. L’anno prossimo, comunque continueremo a chiamarci Sauber, per l’ultima volta».

Tra i giovani già in F.1 chi ti piace di più? «Piastri. E aggiungo che la McLaren è quella che ha più di tutti sposato bene la linea verde. Quanto ai talenti di domani, vedo molto, molto bene Kimi Antonelli. Lasciamolo lavorare, tenendo conto che la F.2 è una categoria anomala, in cui si prova quasi zero, c’è una macchina del tutto nuova e un rookie non ha alcun aiuto, all’inizio. Ma lui è un talento assoluto, la più bella novità dell’automobilismo tricolore dai tempi di Fisichella e Trulli».

Audi già al lavoro sul motore 2026

Chiedere ad Alessandro se ha visto il motore sperimentale Audi girare già al banco in vista del nuovo ciclo tecnico è il trampolino per una risposta felicemente affermativa: «Sì, i primi test sono partiti già lo scorso anno e il motore sta girando con l’e-fuel, incamerando preziose esperienze. Sarà un ciclo tecnicamente interessantissimo, ricco di ricadute anche nella produzione di serie, con la F.1 ancor più laboratorio avanzato di sviluppo. Vedo una grande sfida, per la quale ci stiamo muovendo su più fronti, senza trascurare il presente che mi vede in Sauber, mettendoci la faccia in prima persona».

Parlare di avvenire vuol dire anche non dimenticare il passato particolare della Sauber. La squadra più rilevata e ricomprata nella storia delle corse. In fondo a fine Anni ’80 vide l’entrata della Mercedes per il programma endurance, quindi due decenni dopo è toccato alla BMW per la F.1 e da qui in poi è la volta del progressivo assorbimento da parte della Casa degli Anelli. Non è che un bel giorno la Sauber riacquisterà se stessa di nuovo, ricominciando da capo questa specie di eterno ritorno? «No, stavolta è diverso. In questo caso Audi ha acquistato tutto, totalmente. Non è come negli altri casi, in cui Peter Sauber si era comunque riservato una percentuale minoriataria da azionista. Non vi è più nulla che non sia Audi, quindi posso puntualizzare fin da ora che è in atto un processo irreversibile, dal quale non si tornerà mai più indietro».

Per Alunni Bravi, umbro originario di Passignano, quali sono state le sensazioni nel vedere il primo successo della McLaren di Andrea Stella, orvietano purosangue? «Ne sono stato felicissimo da corregionale ma non solo, perché lui è un numero uno quanto a competenza e capacità di gestione-gruppo».

E il tuo ex principale Vasseur? «Continuo a pensare che sia il miglior elemento che poteva capitare alla Ferrari, perché conosce meglio di chiunque l’ambiente delle corse, non fa politica, è un uomo di pura sostanza e sa fare puntualmente le scelte giuste. Ha solo bisogno di tempo. Noi della Sauber, invece, dobbiamo ottenere da subito dei chiari segnali di miglioramento di performance e risultati concreti: in questo credo fermamente».

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