GP Spagna: i 5 temi del fine settimana

GP Spagna: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

È Verstappen la variabile decisiva, mentre Norris se la prende con se stesso per una vittoria alla portata: a Barcellona era la McLaren la macchina migliore. Segnali di ripresa per Alpine, delude la Ferrari

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24.06.2024 ( Aggiornata il 24.06.2024 12:14 )

Basta giocare a nascondino

Ormai non fanno neanche più finta di non pensarci. L’unico è Andrea Stella, che si prodiga di volare mediamente basso nei toni e nei contenuti dei suoi interventi ai microfoni. Ma ormai, anche lui ha capito che con una McLaren così non c’è niente di diverso della vittoria quale obiettivo settimanale. Lo ha detto Zak Brawn (“il campionato è aperto, tutti lo avevamo considerato chiuso troppo presto dopo la prima gara”), lo ha ribadito a suo modo Lando Norris, che non si è nascosto da dire “domenica la miglior vettura l’avevamo noi”.

Lando a suo dire aveva tre certezze: che la gara l’ha persa in partenza, che la strategia è stata ottima e che la MCL38 era la miglior macchina in gara (ma non in qualifica, sempre secondo lui). Tre appunti sui quali è difficile dargli torto, anche se probabilmente è troppo duro con se stesso per il via: perché il team forse ha agito di conseguenza con la strategia, cercando di dargli una mano dal momento che la McLaren aveva sì passo ma non era così veloce in rettilineo, tanto da non riuscire a passare, a parità di gomme nel primo stint, la ben più lenta Mercedes di Russell, ma non è parsa impeccabile la tattica del muretto. Persa l’opportunità dell’undercut su Russell, è nata l’idea di estendere il primo stint di 6 giri rispetto a Verstappen (Max aveva soft usata al via, Lando soft nuova), il tutto con l’obiettivo di andare a caccia nel finale di gara, come poi avvenuto ma senza successo: il secondo stint con media nuova per Verstappen è durato 27 giri e per Lando 24, così nel finale si sono ritrovati Max a condurre con soft nuova montata tre passaggi prima e Lando con soft usata montata tre tornate più tardi, dunque più o meno in condizioni di parità. Dagli 8” che aveva dopo l’ultima sosta (giro 47, 19 giri alla fine), l’inglese è arrivato a 2”2 sotto alla bandiera a scacchi: un calcolo spicciolo dice che la McLaren girava mediamente tre decimi più forte della Red Bull in quelle condizioni. Numeri, non sensazioni: e con questi numeri si spiega come mai Lando fosse tanto avvilito dopo la bandiera a scacchi, perché sapeva perfettamente di essere il favorito per il successo. Anche perché tre decimi a Barcellona sono quasi un macigno.

McLaren, manca l'abitudine alla vittoria

La partenza poi ha voluto dire tantissimo, come sottolineato da Verstappen (perfetto su Norris e su Russell qualche chilometro dopo): ciò ha permesso a Max di gestire il primo stint con morbida usata e di creare un cuscinetto poi decisivo per la corsa. Tra partenza e strategia, insomma, questa McLaren fortissima ha capito di non essere perfetta, ed è la perfezione che serve contro un Verstappen così. Forse, a questa squadra manca l’abitudine alla vittoria, ciò che invece si dà per scontato dalle parti di Milton Keynes: può essere un monito quel team radio con Norris prima della seconda sosta, quando in base alle opzioni fornite dall’ingegnere di pista il pilota ha risposto “beh, dipende se vogliamo lottare per il primo o terzo posto…”. Anche se nel primo stint Lando aveva detto senza mezzi termini di voler andare a prendere Max, probabilmente è anche questo uno dei punti nevralgici per diventare a tutti gli effetti il team di riferimento: non chiedersi neanche più quale sia l’obiettivo, perché con questa MCL38 può essercene solo uno. E vincere più spesso aiuterebbe anche ad entrare più in fretta in sintonia con quella abitudine mentale alla vittoria che è sempre un percorso per qualunque squadra sia arrivata al successo finale. Anche da qui, probabilmente, passerà la sfida alla Red Bull nelle prossime settimane. Possibilmente, con due piloti: perché a suon di sottolineare l’errore al via di Norris, ci si dimentica di dire che Piastri ha chiuso 7° con una delle migliori vetture a disposizione. Errore in qualifica, fatica a superare in gara: con Perez 8°, è stata persa una bella occasione per recuperare punti alla Red Bull nel Costruttori.

Un anno fa era cominciata la strepitosa scalata della McLaren, che proprio nel weekend del GP Austria 2023 aveva portato in pista la versione “B” della MCL60, dando una svolta al proprio presente e soprattutto disegnando un futuro diverso. Ora che quel futuro è presente, a Woking sono arrivati al punto che un 2° posto non basta più: non è più il tempo di giocare a nascondino. Questa è una macchina che può vincere. Anzi, che “deve” vincere, come ha detto un Lando Norris insolitamente con il muso lungo dopo il traguardo. Ma è anche dai bocconi più amari che passano le lezioni migliori. Con questa McLaren i successi arriveranno, a patto che non si trascuri un dettaglio: essere perfetti.

Norris: "Potevo vincere? No: dovevo vincere"

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