GP Spagna: i 5 temi del fine settimana

GP Spagna: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

È Verstappen la variabile decisiva, mentre Norris se la prende con se stesso per una vittoria alla portata: a Barcellona era la McLaren la macchina migliore. Segnali di ripresa per Alpine, delude la Ferrari

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24.06.2024 ( Aggiornata il 24.06.2024 12:14 )

Straordinari(o) in busta paga

Sabato se ne è uscito con una frase anche piuttosto umile, per come l’ha messa giù. A chi gli domandava se faceva apparire la RB20 migliore di quanto non lo sia in realtà, nel sabato pomeriggio di Barcellona Max Verstappen rispondeva: “Beh, sì. Penso di averlo fatto costantemente nelle ultime settimane. Ma alla fine, mi pagano per questo”.

Lo pagano profumatamente, se è vero che è il pilota con il contratto più alto della griglia 2024. Ma lo stanno pagando, a Milton Keynes, coscienti di stare usando i soldi nel modo giusto: perché senza Max Verstappen, oggi la realtà per il team anglo-austriaco sarebbe molto, molto diversa. Manca il dominio dell’anno scorso e pure quello di inizio stagione, scomparso forse per sempre grazie allo strepitoso recupero della McLaren e anche, probabilmente, per un regolamento che castra sempre più chi finisce davanti (perché la regola delle ore in galleria del vento ad handicap, senza nulla togliere a McLaren, ogni tanto è bene ricordarla). Horner lo ha detto chiaro e tondo, di rimpiangere le corse vinte con distacchi ciclistici: Vincere così non lo definirei più bello, direi che è più soddisfacente. Ma è sicuramente più bello vincere con 40” di vantaggio”. Almeno non ha fatto finta di apprezzare il contrario.

Essere il più pagato della griglia per Ayrton Senna non era una faccenda di venalità, anche perché con i suoi soldi ha sempre fatto tantissima beneficenza; era però il riconoscimento del proprio talento, perché nel suo modo di vedere le cose essere il più pagato significava essere riconosciuto come il numero uno della griglia. Max di soldi ha sempre parlato pochissimo, ma di certo con queste prestazioni si sta guadagnando l’enorme stipendio della Red Bull fino all’ultimo centesimo, ed anzi nelle ultime gare ci sarebbe quasi da riconoscergli gli straordinari.

Verstappen sempre più determinante per la vittoria

Questo perché da Miami in poi, cioè da quando la McLaren se ne è uscita con la versione aggiornata della MCL38, le vittorie sono sempre più sue e sempre meno della Red Bull. Da un punto di vista tecnico, la RB20 sembra plafonata: la necessità di girare ad Imola con una RB18 del 2022 non è un bel segnale (serviva un confronto con l’attuale modello e valutare le sensazioni alla guida di quella macchina), il non aver avuto il minimo margine su una pista che pare(va) disegnata per la Red Bull la certezza definitiva, se mai ce ne fosse bisogno, che il divario tecnico sulla concorrenza è scomparso, almeno nei confronti della McLaren. Sul fronte degli aggiornamenti il team qualcosa ha portato (nuova beam wing e ritocco all’endplate dell’ala posteriore, oltre a modifiche a cofano motore, pance e fondo proprio per collegarsi meglio al nuovo cofano), anche se lavorando più nella direzione del miglioramento del raffreddamento (Max ha dovuto smarcare già la quarta unità del motore ed ora non ne ha più di “fresche”) piuttosto che in un miglioramento delle prestazioni totale: vero che avere più affidabilità può smarcare anche più prestazione, ma di certo non siamo ai livelli delle novità McLaren introdotte in Florida, fortemente indirizzate sulla performance.

E poi, la RB20 resta critica nella ricerca delll’assetto: Perez ha chiesto modifiche addirittura negli ultimissimi minuti delle FP3, Max venerdì lamentava sottosterzo a centro curva, un posteriore leggero e poco inserimento all’anteriore, per cui ha dovuto chiedere un’ala posteriore più carica per il sabato oltre che scartare l’ultima specifica di ala anteriore per trovare fiducia. Nel prossimo weekend, con una sola sessione di libere a disposizione, Spielberg può essere molto difficile per la Red Bull, proprio per la difficoltà a trovare in fretta un buon set-up.

Le difficoltà ci sono e ormai sono pure evidenti, ma per fortuna della squadra c’è Max Verstappen. Nell’ultimo mese e mezzo, è stato lui a metterci una pezza. Un pilota straordinario chiamato agli straordinari. Busta paga meritata, non c’è che dire.

Verstappen: "Partenza decisiva, McLaren migliore sul degrado"

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